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22 Aprile 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

Addio a Franco Ribetti

Franco Ribetti. Fonte CAI Uget, Torino

Aveva 85 anni

E’ morto, dopo una lunga malattia, l’alpinista Franco Ribetti. Classe 1939, negli anni Cinquanta rappresentò uno dei nomi di punta dell’attività torinese.

“E’ stato un grande alpinista ed un socio che ha fatto onore al nostro Club (Club Alpino Accademico Italiano ndr), oltre che un grande amico per molti di noi”, scrive Ugo Manera.

Franco Ribetti,  era nipote di  Pino Dionisi, fondatore con Giorgio (Gino) Rosenkranz, della Scuola di Alpinismo Giusto Gervasutti di Torino. Fu lo zio ad avviarlo alla montagna. Nel 1955, a sedici anni, divenne istruttore della Scuola di alpinismo “Gervasutti”. Fu uno dei primi nel nostro paese a scoprire  il “sassismo” sui blocchi delle Courbassere ad Ala di Stura, dove tracciò vie di grande difficoltà.

“Non gli è mai importato nulla di apparire per cui raramente dava notizia delle cose fatte così, anche alle Courbassere, molti passaggi attribuiti ad altri erano già stati saliti da lui – continua Manera –  Oltre all’attività nella scuola [Gervasutti], Franco sviluppò la sua azione con molti degli scalatori di punta dell’ambiente torinese di quel tempo. Si legò strettamente con Guido Rossa, erano ambedue scalatori eccezionali, disincantati, senza paura e sovente trasgressivi. Insieme ne hanno combinate di tutti colori in quelle che Franco definisce: “Stronzate Alpine”. Franco era il più giovane e con poche inibizioni e paure, spesso veniva mandato avanti come apripista in scherzi ed azioni ben fuori dalle righe. Entrò nel Club Alpino Accademico giovanissimo con un’attività del tutto eccezionale. Nel 1959 la sua attività alpinistica viene considerata tra le cinque migliori tra i giovani scalatori italiani e viene premiato a Roma. Tra le scalate di maggior rilievo alcune “prime”, la Est del Capucin e la Ratti-Vitali sulla Ovest della “Noire”. Approfondimento

I funerali oggi, al Tempio Valdese di Corso Vittorio.