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16 Maggio 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Andrea Lanfri tenta il Denali (6.190 m)

Andrea Lanfri. Foto archivio personale

L’ex atleta paralimpico è in Alaska per conquistare la sua quinta ‘Seven Summits’

Partito qualche giorno fa alla volta del Denali (6.190 m)Andrea Lanfri è già al Campo Base per tentare  la sua quinta ‘Seven Summits’, dopo le scalate di successo su Everest (8.848 m) in Asia, Aconcagua (6.962 m) in Sud America, Kilimangiaro (5.895 m) in Africa, e Kosciuszko (2.228 m) in Oceania. Con lui, l’amico guida alpina Luca Montanari.

Se la salita dovesse andare a buon fine, a Lanfri mancherebbero solamente due cime – l’Elbrus (5.642 m) in Europa) e il Mt. Vinson (4.892 m) in Antartide – per ultimare il progetto “My 7 Summits”, la scalata delle sette vette più alte di ogni continente.

“Saranno il clima e la logistica a rendere complessa questa spedizione. A livello tecnico invece non ho molte preoccupazioni – spiega Andrea – Ci vorrà tanta fortuna per il meteo, le condizioni imprevedibili sono ciò che mi spaventa maggiormente”.

La via di salita

Atterrati ad Anchorage Andrea e Luca non hanno perso tempo, raggiungendo subito il campo base e iniziando la prima fase di acclimatamento.
Nei piani dei due c’è la salita della West Buttress, via aperta nel 1951 da Bradford Washburn che rappresenta oggi il più noto e frequentato itinerario di salita. Questo per la sua relativa “sicurezza”, essendo l’itinerario meno soggetto al rischio valanghe e crepacci.

L’altezza relativamente bassa della montagna dovrebbe permettere ai due di compiere l’ascensione nel giro di un paio di settimane, tenendo anche conto che il rientro in Italia è già stato fissato per il prossimo 4 giugno.

Luca Montanari e Andrea Lanfri. ©Ilaria Cariello

La ricerca scientifica

Il tentativo sul Denali è sviluppato in collaborazione con CeRiSM (Centro di Ricerca “Sport, Montagna e Salute”) di Rovereto: prima e dopo la salita verranno effettuati alcuni test utili per le ricerche mediche condotte dall’istituto. Il CeRiSM è stato fondato dall’Università di Verona nel 2010 e le sue principali aree di ricerca e di formazione sono le attività sportive in montagna, l’attività fisica e la salute, l’adattamento e le risposte funzionali agli ambienti straordinari. Il CeRiSM svolge attività di ricerca di base e applicata nell’ambito dell’attività fisica e sportiva, con particolare attenzione alle risposte all’ambiente naturale e in condizioni straordinarie (ipossia e ipo/ipertermia).

Il progetto ‘My 7 Summits’

My 7 Summits è l’ambizioso progetto di Andrea Lanfri, il suo modo per dire e dimostrare che i limiti sono solo nella nostra mente. Colpito nel 2015 da una meningite con sepsi meningococcica Andrea ha perso entrambe le gambe e sette dita delle mani. Dopo essere rinato grazie all’atletica leggera, segnando nuovi record nei 100, 200 e 400 metri, decide di riprendere in mano la sua grande passione, quella per la montagna. Inizia così un viaggio verticale, culminato con l’ambizioso obiettivo di scalare tutte le sette vette più alte di ogni continente. Nel 2020 raggiunge la cima del Monte Bianco; nel maggio 2022 tocca gli 8848 metri dell’Everest (primo pluri-amputato a riuscire in questa ascensione); pochi mesi dopo, nell’agosto 2022, è in cima al Kilimangiaro; ancora nel gennaio 2023 tocca il punto più alto del sud America, l’Aconcagua. Con la salita, nel dicembre 2023, del monte Kosciuszko, in Oceania, Andrea ha deciso di completare quella che è definita Lista “Elbrus – Kosciuszko”. Il Monte Bianco non è quindi più valido al fine delle Seven Summits, ma entra in gioco la scalata del Monte Elbrus.

“Il progetto Seven Summits mi appassiona più di ogni altro” , afferma Andrea. “Essendo ogni montagna in un continente diverso ho modo di vivere sempre esperienze nuove. Io, in più, mi organizzo tutto da me: dalla logistica del viaggio alla parte tecnica della salita. In questo modo vivo ogni volta il sapore esplorativo della scoperta, della conoscenza, dell’incontro con un popolo e una cultura diversi”.

Fonte: American Alpine Institute