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26 Febbraio 2024

Ski · Ski Touring e Ski Alp · Alpi Occidentali · Aree Montane · Europa

Benjamin Védrines e Nicolas Jean completano in giornata una nuova trilogia: Ailefroide, Pic Sans Nom, Pelvoux

Ailefroide, Pic Sans Nom, Pelvoux, nel Massiccio degli Ecrins. ©Benjamin Védrines

A soli tre giorni dal concatenamento negli Agneaux, i due scialpinisti francesi hanno completato con successo tre ripide pareti Sud: 5.000 metri di dislivello in 14 ore e 30 minuti

Nuova trilogia alpina per Benjamin Védrines e Nicolas Jean che il 21 febbraio, a pochi giorni da una leggendaria impresa su Les Agneaux, sono riusciti in quella che hanno battezzato la “Trilogie du Raoul”, concatenando tre cime nel massiccio degli Écrins: Ailefroide (3.954 m), Pic Sans Nom (3.913 m) e Pelvoux (3.946 m).

“Un’altra lunga giornata, con tre grandi vette e le discese delle loro ripide pareti Sud. 5000 metri di dislivello verticale per 14h30″ di divertimento! – ha commentato Védrines sui social – Sono svuotato ma felice”.

“Il vento previsto, la stanchezza della domenica nell’Agneaux, gli ultimi due giorni di lavoro, nessun riposo – racconta Védrines –  tutto ciò avrebbe potuto giustificare un eventuale fallimento. Ma per vivere pienamente, essere pieni di ricordi ed emozioni, bisogna sapersi motivare al momento giusto. Ascoltare la natura a volte significa alzarsi prima di quanto avremmo voluto, muoversi in una giornata in cui si preferirebbe stare fermi. Questa è la montagna. Imprevedibile!

I due francesi sono partiti alle 2 del mattino da Pelvoux Les Claux, in modalità ultraleggera. Le previsioni erano buone, il rischio basso. “Era il momento migliore per tentare… poi sarebbe tornato il maltempo”, ha spiegato Benjamin a Montagnes Magazine.

Hanno lasciato le pelli di foca ai piedi del couloir per alleggerirsi. Il sole sorge solo quando raggiungono la vetta Ovest dell’Ailefroide, alle 7:35. Poi si concentrano sulla discesa… forse troppo. “Una volta in fondo ci siamo guardati… avevamo dimenticato le pelli lassù!», spiega Védrines. Così,  sono stati costretti ad utilizzare una tecnica ENSA per continuare l’impresa. Le pelli le hanno poi recuperate durante la discesa. “Conserveremo le pelli dimenticate involontariamente in montagna che  ci hanno costretto a ricorrere ad una tecnica della scuola guide [una cinghia e un pezzo di corda sotto gli sci] per portare a termine il progetto (affrontando i 1300m di risalita per arrivare ai piedi della parete sud del Pic Sans Nom, ci siamo resi conto di quanto eravamo stati stupidi e non ci credavamo…). Per il resto la nostra fatica è stata compensata dal fascino assoluto di queste montagne e dalla voglia insaziabile di riuscire a completare la nostra trilogia…”

Alle 13, Benjamin e Nicolas raggiungono la vetta del Pic Sans Nom, completando anche la prima ripetizione della parte alta della discesa.

Alle 15,  erano in cima al Pelvoux. La neve, molto dura e con buona aderenza fino all’ultimo terzo della discesa, ha lasciato poi il posto ad un bel tappeto dal rifugio Pelvoux.

Poiché queste ripidi pareti di 50°, hanno ricordato a Benjamin e Nicolas  i 50°  del génépy di Raoul Gaentzhirt, ex custode del rifugio Sélé (in pensione dall’autunno 2021), è a lui che  hanno dedicato l’impresa.