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29 Luglio 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Broad Peak. Ignacio Lucero da solo verso la vetta

L’argentino Ignacio Lucero è partito da solo dal Campo 3 del Broad Peak verso la vetta. Foto: La Voz

L’argentino ha lanciato una rischiosa spinta alla vetta da Campo 3

Dopo il tentativo di vetta fallito di due giorni fa per l’alto rischio valanghe, tutti gli scalatori sono rientrati al campo base del Broad Peak, tranne l’argentino Ignacio “Nacho” Lucero.

Lo scalatore è stato l’ultimo a raggiungere il campo base in questa stagione. Ieri Lucero ha inviato un messaggio ad Akhbar Syed, che sta gestendo la logistica al campo base, annunciando: “Sono pronto per la vetta”.

Gli alpinisti che hanno lanciato la spinta alla vetta lo scorso 26 luglio, si sono fermati a 7.500 m a causa dell’elevato rischio valanghe.

Vitaly Lazo e Anton Pugovkin,  hanno trovato una grande sezione di neve instabile sotto la placca indurita. “A quota 7600 m, la condizione della neve è notevolmente peggiorata […] il rischio era altissimo, quindi non abbiamo avuto dubbi su questa difficile decisione. La cosa principale è restare vivi e tornare a casa.”, ha raccontato Lazo. I due sono scesi con cautela,  raccomandando a tutti gli altri di fare altrettanto.

Israfil Ashurli (Azerbaigian) e Saulius Damulevicius (Lituania), rimasti al Campo 3 la notte del 27 luglio, non hanno intenzione di ritentare. Ieri pensavano che Lucero sarebbe sceso con loro, invece l’argentino ha deciso di restare. “E’ solo a Campo 3 e ci ha detto che rientrerà il 30 luglio”, ha riferito ieri Damulevicius dal campo base a ExWeb.

Lo scalatore lituano ritiene il tentativo di Lucero “molto rischioso”, e aggiunge: “Non conosciamo nemmeno le condizioni della via sopra quella [sezione pericolosa a 7.500 m], in particolare la zona del “grande crepaccio” la traversata verso il colle.”

Ignacio Lucero ha raggiunto la vetta del Gasherbrum II nel 2019, ma è meglio conosciuto per l’infarto che lo colpì al Manaslu nel 2011.

Lo spagnolo Carlos Garranzo,  ha commentato così la scelta di  Lucero:
“Coloro che non lo conoscono possono considerare questo attacco  “suicida”; credo sia semplicemente qualcosa che deve fare, o almeno tentare, dopo la morte del suo fedele compagno di cordata,  il suo cane Oro… Oro salvò la vita di Nacho e viceversa. Nacho, guida nel parco dell’Aconcagua, e  Oro, hanno scalato insieme per molti anni prendendosi cura l’uno dell’altro. I resti di Oro, morto l’anno scorso, sono sepolti nel cimitero degli andinisti (Ponte dell’Inca). La loro è una storia d’amore che ha ispirato molti e che potete leggere  in questo stupendo articolo di Cumbres Mountain Magazine, che vi emozionerà. Buona fortuna Nacho!”