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13 Maggio 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Dhaulagiri (8.167 m): aggiornamenti da Carlos Soria

Dhaulagiri, primavera 2021. Fonte: Carlos Soria/Facebook

Campo base quasi deserto

Il campo base ai piedi della via normale del Dhaulagiri, che un tempo ospitava  quasi 200 persone, è ora praticamente deserto.

A seguito del pericolo di valanghe e della crescente minaccia COVID-19, la maggior parte degli alpinisti ha lasciato il Campo. Sono rimaste poche squadre.

In un’intervista a Desnivel dell’11 maggio, Soria ha spiegato che la scorsa settimana 36 alpinisti hanno lasciato il campo base per tentare la vetta. “Gli sherpa sapevano molto bene che era impossibile”, ha riferito. “Lo fanno per assecondare i clienti.”
“Tre degli sherpa hanno raggiunto il Campo 3 inferiore, quello a 7.000 m, non quello a 7.300 m – prosegue l’alpinista spagnolo – Il resto del gruppo ha aspettato due giorni al Campo 2. “
Ma a causa della quantità di neve sulla montagna, gli sherpa non hanno potuto sistemare le corde e non c’era alcuna possibilità di progredire ulteriormente. “Non hanno raggiunto la vetta non per il COVID, ma a causa delle condizioni sulla montagna”, ha spiegato Soria.

Tuttavia, cinque dei 36 si sono ritirati prima, per problemi di salute, e la maggior parte è risultata positiva al COVID. Dei 31 rimasti, 11 sono risultati positivi dopo il test effettuato al campo base, ha affermato Soria.

Soria inizialmente aveva fatto sapere di sentirsi più al sicuro sulla montagna che a Kathmandu. Con i suoi compagni, Sito Carcavilla e Luis Miguel Soriano, voleva attendere fino al 15 maggio, sperando nella riapertura dell’aeroporto. Successivamente ha saputo che il blocco dei voli internazionali è stato esteso fino al 1 giugno. Così, ha cambiato idea e, con tutti gli altri, ha chiesto di tornare a Kathmandu.

Di seguito, le ultime notizie fornite da Carlos Soria dal CB del Dhaulagiri, dove la situazione rimane complicata: