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27 Aprile 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Horia Colibasanu e Peter Hamor verso i campi alti dell’Everest

Everest 2018. Fonte: horiacolibasanu.com

L’alpinista di Timişoara si prepara, con il compagno di cordata Hamor, per l’ultima fase di acclimatamento, che prevede anche di trasformare il Campo a 7.000 metri nel nuovo Campo Base Avanzato, attualmente a 6.200 metri di quota

“Sabato ci portermo verso il Campo a 6.200 metri, e domenica continueremo verso il secondo Campo, a 7.000 metri. Trascorreremo 4-5 giorni lì, forse di più, per acclimatarci. Dipende da come sarà il tempo. E’ ancora freddo e in quota c’è vento..”, ha annunciato Horia Colibăşanu sul suo sito, oggi 27 aprile.

Everest 2018. Fonte: horiacolibasanu.com

A 7000 metri, Horia e il suo compagno di cordata, lo slovacco Peter Hamor, prepareranno la via di salita e, dopo un periodo di acclimatamento, scenderanno al campo base di Pangboche (4.000 metri) a riposare per alcuni giorni. Secondo il calendario della spedizione, il momento cruciale della salita è previsto per la seconda metà di maggio.

Horia Colibăşanu è partito  il 28 marzo 2018 e tornerà in Romania il 3 giugno.

Si tratta della ventesima spedizione internazionale di Colibăşanu e anche la sua 15esima in Himalaya.

Colibasanu è al CB con altri atleti della Federazione rumena di alpinismo

Fonte: FRAE/facebook. Il gruppo

La spedizione all’Everest è un progetto dell’Alternative Sports Club di Timişoara (Romania), affiliato alla Federazione rumena di alpinismo (FRAE), che gestisce e monitora i progetti di alpinismo inclusi nel calendario sportivo internazionale.

Gli atleti della Federazione rumena sono insieme al campo base dell’Everest, in attesa di una finestra di bel tempo per salire ai campi superiori.
Gina Badescu, è in team con Justin Ionescu, per la prima ascensione femminile rumena dell’Everest;
Horia Colibășanu, con lo slovacco Peter Hamor, stanno invece preparano la traversata di Everest (8848 m) e  Lhotse (8516 m), nel tentativo di aprire una nuova via di salita verso la cima dell’Everest, senza ossigeno supplementare.