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6 Febbraio 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Invernale all’Everest. Kobusch nuovamente in movimento

Invernale all’Everest 2020: Jost Kobusch. Fonte: instagram. ©terragraphy

Il dolore al piede sinistro migliora e l’alpinista tedesco è ritornato sulla via crollata

Buone notizie da  Jost Kobusch, impegnato nell’invernale all’Everest, in solitaria e senza ossigeno supplementare. Il suo piede sinistro è in significativo miglioramento negli ultimi giorni e il tedesco ha potuto riprendere l’attività sulla montagna.

Dai canali social di Kobusch, ieri 5 febbraio:

“Ieri ho dato un’occhiata più da vicino alla via crollata e quindi ho coperto la distanza che mi ha causato il dolore al piede. Sebbene stabilizzato con kinesio, il piede era piuttosto in tensione, specialmente per l’avampiede. La sera ho applicato una pomata riscaldante per stimolare il flusso sanguigno. Ha fatto il suo lavoro (così tanto da far male)! In ogni caso ha aiutato molto! Oggi mi sento molto meglio e se le cose rimangono così, potrò appoggiare nuovamente il peso sul piede!”

Aggiornamento del 7 febbraio 2020

Jost Kobusch sta cercando di trovare un passaggio per raggiungere il Colle Lho La da una nuova via (dal lì parte la Cresta Ovest), poichè quella vecchia – dove aveva piazzato le corde fisse – è crollata a seguito della caduta di sezioni di ghiaccio.

Dal suo instagram, poche ore fa:
“Oggi, ho dato un’occhiata più da vicino al passaggio di arrampicata nelle rocce. Mi sento molto meglio – negli ultimi mesi ho ancora avuto problemi allo stomaco. Ma si sono ridotti di circa il 20%. Quindi  20% di energia in più! Molti di voi continuano a chiedermi come sto. Sono incredibilmente felice e grato di essere qui e di vivere questa avventura! Allo stesso tempo, sono preoccupato per i malanni fisici e i pericoli in cui mi trovo di tanto in tanto. E’ un mix di amore e odio, che rende questa avventura così emozionante e mi fa apprezzare tanti piccoli dettagli della mia vita di tutti i giorni! Come arrampicare un solo 6B+ ed essere così tanto sotto adrenalina, che quasi vomitavo. O le temperature ghiacciate della mia via invernale dell’Everest, così basse che ho dovuto arrampicarmi con stivali da montagna, tuta in piumino e guanti. Ho tolto i guanti  in modo da potermi  arrampicare con le dita libere, che ho dovuto riscaldare con il respiro ogni due minuti …E poi ci sono volte in cui cammino lungo i ghiacciai ascoltando Tim Ferris Show o Berg Meister.  Essere qui – è un intero mix di sensazioni fisiche ed emotive

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