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27 Dicembre 2023

Ambiente e Territorio · Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

“Lagazuoi: Echoes of The Great War”: il primo gioco per visore VR 3D creato da un museo e patrocinato dagli Alpini

Polo espositivo Lagazuoi Expo Dolomiti e la funivia del Lagazuoi. ©Giacomo Pompanin

Il  circuito di gallerie militari dentro il monte Lagazuoi, scansionato in 3D, diventa il teatro di un war game realizzato dal Museo della Grande Guerra del Lagazuoi con la giovane startup Realverse e il patrocinio dell’A.N.A – Associazione Nazionale Alpini e del Comando Truppe Alpine di Bolzano 

Per la prima volta la storia diventa “indossabile”, come un elmetto. Anzi, come un cappello da Alpino. Il Museo all’aperto della Grande Guerra del Lagazuoi è il primo, in Italia, a lanciare un vero e proprio videogioco VR 3D. Con un visore VR davanti agli occhi e un joystick in ogni mano, ognuno di noi può tornare al 1917 e lottare nel dedalo di gallerie scavate dentro la montagna, proprio dove più di un secolo fa correva la linea del fronte tra Italia e Austria-Ungheria. La novità è frutto della collaborazione con la startup “umanistico-informatica” Realverse, creata Julian Palmarin, Leonardo Vaia e – in una prima fase – Sebastian Cavada, tutti giovani del Trentino-Alto Adige.

Con “Lagazuoi: Echoes of The Great War”, la divulgazione storica entra nell’era dell’immersione virtuale. E lo fa con la “benedizione” delle penne nere: l’Associazione Nazionale Alpini e il Comando Truppe Alpine di Bolzano che hanno concesso il patrocinio all’iniziativa.

Tutto nasce da un patto tra generazioni. “Abbiamo messo in contatto tra loro due mondi distanti, anche per ragioni anagrafiche: i “veci”, gli Alpini che hanno fatto la naja – ormai sospesa da quasi vent’anni – e i “bocia”, i giovanissimi.” racconta l’ingegner Stefano Illing, ideatore del Museo all’aperto e promotore del progetto. “E ha funzionato: gli Alpini, in armi e in congedo, sono entusiasti di affidare il loro racconto anche a mezzi più moderni, mentre il team di Realverse è affascinato dall’idea di raccontare una storia con tecnologie emergenti, creando un prodotto spettacolare e di alto livello”.

La pala e il piccone da un lato, la realtà virtuale a tre dimensioni dall’altro

Per 25 anni gli Alpini – prima le sezioni ANA Cadore e Belluno e della Brigata Alpina Tridentina, e poi i tanti volontari di molti gruppi della sezione ANA di Treviso, ai quali si sono aggiunti Alpini delle sezioni ANA di Valdobbiadene, Brescia, Parma, Bergamo, Conegliano, Palmanova, Pordenone, Salò, Verona, guidati da Sergio Furlanetto e inquadrati nel Comitato Cengia Martini-Lagazuoi – hanno voluto conservare la memoria dei “loro”: i vari Bepi, Toni, Salvatore provenienti da tutta Italia e finiti, moschetto in spalla, a combattere sulle Dolomiti. A partire dalla fine degli anni ’90 fino ad oggi centinaia di Alpini volontari hanno liberato dai detriti le gallerie, costruito gradini, restaurato baracche e trincee. Il lavoro immane delle penne nere ha permesso di aprire i tunnel alle centinaia di visitatori che ogni estate scendono nel ventre del Lagazuoi con torce elettriche e caschi, esplorando questa fortezza di terra e roccia. Ora quel reticolo di gallerie, scansionate in 3D, è diventato “navigabile” online e rappresenta lo sfondo reale del gioco.

Il videogioco

“Lagazuoi: Echoes of The Great War” VR 3D . Fonte: Museo della Grande Guerra del Lagazuoi

“Lagazuoi: Echoes of The Great War” VR 3D . Fonte Museo della Grande Guerra del Lagazuoi

Nasce dunque un gioco realistico e accurato proprio come uno strumento didattico, ma al tempo stesso appassionante, dotato di una trama articolata in varie sfide da affrontare e superare.

Indossando il visore il giocatore si trova proiettato all’interno di una baracca allestita come un piccolo museo, con quadri e foto storiche, oggetti creati a partire da scansioni di elementi reali: per una maggiore accuratezza storica ci si è rivolti alle raccolte ufficiali dedicate alla Grande Guerra e al fronte dolomitico, come il Museo Nazionale Storico degli Alpini di Trento, che ha collaborato al progetto grazie all’appoggio del Comando Truppe Alpine di Bolzano, il Museo storico della Grande Guerra di Rovereto e il Museo della Battaglia di Vittorio Venero. Compaiono due mani, azionate dai joystick, che permettono di interagire con l’ambiente, aprire schede descrittive, ammirare una mappa in 3D del fronte, tra Lagazuoi, Sasso di Stria e Valparola, e scegliere il livello di gioco, spostandosi agevolmente grazie al teletrasporto.
Gallerie, baraccamenti e aree di gioco riproducono fedelmente ciò che esiste realmente dentro il monte Lagazuoi, restaurato dagli Alpini e scansionato. In questo contesto, dove ogni singolo oggetto può essere toccato ed esaminato virtualmente in modo interattivo, il giocatore ascolta le storie degli Alpini, legge le lettere che hanno lasciato alle famiglie, ma soprattutto è spinto a prendere parte attiva, compiendo varie missioni. Il telefono a manovella, la teleferica, il martello pneumatico, le gallerie da scavare a colpi di dinamite, l’assalto al cannone: si è immersi costantemente in un flusso sonoro e visivo che racconta la vita quotidiana, ma anche fatti storici precisi.
In poco tempo, e senza alcuna forma di promozione, il gioco in versione “beta” è stato scaricato da ben duemila giocatori, sviluppatori e programmatori alla ricerca di bug da segnalare prima del lancio ufficiale. I loro commenti sono molto positivi.

Un museo, tre modalità di scoperta

Nel corso della Grande Guerra i soldati italiani e austro – ungarici scavarono dentro il Lagazuoi ricoveri per uomini e armi, trasformandolo in una fortezza. In seguito all’immane opera di restauro portata avanti dagli Alpini è possibile visitare gallerie, trincee e postazioni di cannoni e mitragliatrici restaurate del Museo all’Aperto della Grande Guerra, apprendendo i retroscena della prima guerra in alta quota della storia dell’uomo.
Dall’estate 2023 la visita è ancora più coinvolgente: gli Alpini dell’ANA hanno posizionato lungo tutto i sentieri e le gallerie 130 targhe inox, indistruttibili, associate a un codice numerico e ad una App che consente, attraverso i codici riportati lungo i percorsi, di scaricare testi, immagini, registrazioni audio e video che offrono uno spaccato degli aspetti meno noti della Grande Guerra. Contenuti che sono accessibili anche in modalità offline, ad esempio mentre si cammina dentro la montagna, dove il segnale di rete è assente.

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