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16 Giugno 2017

Boulder · Climbing · Vertical · Appennini · Aree Montane · Italia · Lazio

L’Arrampicata Sportiva nel cuore del CONI, verso la prima Olimpiade

CONI – Roma, 15 giugno. Fonte: FASI

Prende il via il cammino dell’Arrampicata Sportiva italiana in direzione del sogno olimpico

Ieri 15 giugno, al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” di Roma, è stato presentato  il percorso “FASI – Tokyo 2020, verso la prima Olimpiade” che porterà la Squadra azzurra in Giappone per la prima partecipazione dell’arrampicata sportiva alla manifestazione a cinque cerchi.

All’incontro sono intervenuti Carlo Mornati, Vice Segretario Generale CONI, Ariano Amici, Presidente FASI, Antonio Ungaro, Segretario Generale della Federazione e Pietro Pozza, Direttore Tecnico FASI.

Gli interventi

Carlo Mornati, Vice Segretario Generale CONI: “È partita questa avventura, l’idea è stata quella di iniziare dal luogo centrale per la preparazione delle tante Nazionali per iniziare anche a conoscerci. Quello dell’Arrampicata sarà un bel viaggio in ottima compagnia, il CIO ha rivoluzionato il programma olimpico con 5 nuove discipline e 18 eventi inediti che mischiano competizioni maschili e femminili, per portare a Tokyo degli sport che abbiano grande appeal sui giovani come il vostro. Le qualificazioni sono difficili, avrete un cammino impegnativo negli anni di avvicinamento ai Giochi e dovrete partire subito al massimo, strutturandovi bene, potendo anche contare sul nostro sostegno”.

Ariano Amici, Presidente FASI: “Abbiamo fatto tanta strada da quando sono entrato in Federazione, dal 2001 siamo cresciuti sia in numero di tesserati che di atleti e sono state incrementate esponenzialmente anche le competizioni ufficiali. In più, è arrivato il riconoscimento più ambito per uno sport, grazie anche all’impegno del Presidente della IFSC Marco Maria Scolaris. Adesso dovremo testare il nostro piano ai Giochi olimpici giovanili di Buenos Aires 2018 per poi arrivare in Giappone al meglio. Adattarsi al nuovo format di gara, la Combinata Olimpica, sarà una sfida da superare”.

Pietro Pozza, Direttore Tecnico FASI: “La preparazioni alle Olimpiadi è sia una sfida che un’opportunità. L’Arrampicata Sportiva sarà disputata secondo una formula nuova, per cui dovremo adattarci più in fretta degli altri per arrivare in alto. Dovremo dunque coinvolgere gli atleti in diverse competizioni nazionali e internazionali per valutare quelli più competitivi in vista di Tokyo 2020. Abbiamo più di 4.500 scalatori che dovranno credere nel sogno olimpico insieme a noi della Federazione, puntando già fin dai prossimi impegni agonistici ad onorare i nostri colori”.

Stefano Ghisolfi, atleta della Nazionale italiana Senior di Arrampicata Sportiva: “L’Arrampicata è uno sport in cui si può essere competitivi anche ad un’età relativamente avanzata, io nel 2020 avrò 27 anni e punto ad essere competitivo come oggi. Dovremo capire come adattarci al nuovo format, da piccolo io praticavo tutte le tre discipline dello Sport Climbing per cui ho un po’ di vantaggio, dovrò riprendere un certo tipo di allenamento e continuare a crescere agonisticamente”.

Laura Rogora, atleta della Nazionale italiana Giovanile di Arrampicata Sportiva e che ha rappresentato la federazione nel recente incontro del mondo dello Sport con il Presidente della Repubblica Mattarella: “Ho la consapevolezza che l’Arrampicata sta entrando in un mondo molto più competitivo, di alto profilo. Quando ho iniziato a scalare, non potevo mai pensare che sarei stata tra quegli atleti che avrebbero avuto la possibilità di partecipare ad un Olimpiade. Adesso il sogno è diventato realtà e ne sono entusiasta”.

I talenti dell’arrampicata italiana

Ai prossimi Giochi culminerà un percorso che ha visto la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana crescere di anno in anno fino a contare più di 4.500 atleti, 250 società affiliate e oltre 23.000 tesserati, tra i quali ben 7.000 Under 16, a conferma di una disciplina spiccatamente giovanile e con margini di crescita sempre più ampi. Oltre, infatti, ai 39 atleti della Nazionale senior, tra i quali 8 ai massimi livelli nel ranking mondiale come lo stesso Stefano Ghisolfi, il Team azzurro può contare sul ricco bacino di talenti della Nazionale giovanile, con 72 climber e 3 Campioni del Mondo in carica: Gian Luca Zodda (Speed) e Giorgio Bendazzoli (Lead) tra gli Under 18, Ludovico Fossali (Speed) nella Under 20. A loro si aggiunge Laura Rogora, che a soli 15 anni è già Campionessa italiana Lead e Boulder in carica da due anni ed ha regalato all’Italia due Bronzi durante le ultime due edizioni dei Campionati Mondiali Giovanili.

Il cammino verso il format olimpico

In prospettiva di Tokyo, i risultati sportivi finora ottenuti, in particolare nel settore giovanile, proiettano la Nazionale azzurra tra le realtà più favorite. Per coltivare il sogno olimpico, la Federazione si è posta diversi obiettivi intermedi da raggiungere, tra i quali il Campionato europeo di Campitello di Fassa (TN) ed i Giochi olimpici giovanili di Buenos Aires 2018. Inoltre, la Nazionale azzurra ha intrapreso un cammino tecnico-sportivo attraverso test di valutazione fisica e raduni collegiali di preparazione olimpica anche per testare il nuovo format di gara che andrà in scena In Giappone, che prende il nome di “Combinata Olimpica”: dopo tre giorni di gare, ciascuna cimentandosi in una delle tre diverse discipline dello Sport Climbing (Speed, Lead e Boulder), verrà eletto vincitore l’atleta col punteggio migliore nella globalità dei risultati ottenuti nelle gare precedenti.