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25 Ottobre 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Orientali · Aree Montane · Friuli Venezia Giulia · Italia

Luka Lindič completa la sua via sull’Ajdovska Deklica nelle Alpi Giulie

Ajdovska Deklica, iconica formazione rocciosa sulla parete nord del Monte Prisojnik, Alpi Giulie. Foto Foto Marko Prezelj. Fonte Facebook L. Lindič.

L’alpinista sloveno apre una nuova linea attraverso questa iconica formazione rocciosa, sulla parete nord del Monte Prisojnik, che richiama un volto umano

“Nelle Alpi Giulie slovene c’è una parete che, letteralmente, ti osserva”. Inizia così il racconto dell’ultima avventura di Luka Lindič, conclusasi con l’apertura di una via che l’alpinista sloveno sognava da anni: una linea attraverso l’Ajdovska Deklica (La Fanciulla pagana), un’iconica formazione rocciosa sulla parete nord del Monte Prisojnik, che richiama un volto umano.

Non sorprende che la parete e il ‘volto’ che ospita, abbiano dato origine a molte leggende. Finora esisteva solo una via che la attraversava, aperta da Janez Jeglic, Silvo Karo e Francek Knez. Una linea mai salita prima in libera.

Primo tentativo con Ines Papert

Ines Papert e Luka Lindič. Foto Marko Prezelj. Fonte facebook Ines Papert

“Non so quante volte ho scalato la bocca, il naso, e sono rimasto sospeso al sopracciglio per passare a una zona meno ripida, nella mia immaginazione”, confessa Luka Lindič. Da anni lo sloveno progettava di tentare la via con Ines Papert. L’estate scorsa sono andati in perlustrazione e sembra che abbiano individuato una linea, vicino a quella esistente, che si sviluppava su sezioni di roccia grigia – di qualità migliore rispetto alla roccia prevalentemente gialla.

I due hanno lanciato un tentativo di apertura dal basso e hanno trascorso molto tempo in parete fino a quando, quest’estate, sono riusciti a completare la prima ascensione. Sul suo blog Luka  ha parlato della curiosa sensazione provata ad essere osservati – da un lato – dalla parete e, dall’altro, dalle migliaia di turisti che, ogni giorno, in estate, si recano sul posto.

Salita in libera

Luka Lindič completa la sua via sull’Ajdovska Deklica, Alpi Giulie. Foto Marko Prezelj. Fonte Facebook Ines Papert

Ines Papert ha ritenuto che la sfida in libera fosse fuori dalla sua portata e ha assunto il ruolo di seconda in salita e di assicuratrice di Lindič.

“Ho capito molto presto, che questa via era fuori dalla mia portata – racconta Ines Papert – Con l’esperienza ho imparato che è fondamentale per uno scalatore motivato e abile come Luka, avere il sostegno di qualcuno. Questa volta toccava a me stare dietro. Non ho mai avuto dubbi, poteva farcela ma, come è successo, sembrava abbastanza irreale per entrambi, poichè la via era in parte ancora bagnata dalla pioggia dei [giorni] precedenti. Enorme rispetto, Luka. È [una via] incredibilmente difficile”.

Un sogno diventato realtà

Quando sembrava che l’estate stesse finendo e che la stagione delle piogge avrebbe reso la parete impraticabile, l’alpinista sloveno ha approfittato di una giornata fredda per completare la salita in libera, senza cadute. Un sogno che è diventato realtà.

Lindič ha battezzato la via “Invisible transformation”, perché è riuscito a trasformare quella parete in un luogo di arrampicata libera estrema. Questo luogo ha qualcosa di sacro, in qualche modo, e sentiamo il bisogno di preservarlo”, sostiene, aggiungendo che “è per questo che non darò un grado a questa salita”.  Avvisa però che “è certamente una delle linee più impegnative della Slovenia, anche se spero che chi verrà a ripeterla lo faccia per un motivo diverso”. Credo davvero che non esista una parete simile sul nostro pianeta. Che altro dire.”