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7 Dicembre 2023

Ambiente e Territorio · Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

L’Unesco premia l’irrigazione tradizionale in alta Val Venosta

La secolare tecnica agricola dell’irrigazione a sommersione dei prati sulla Landa di Malles, è stata riconosciuta dall’Unesco “Patrimonio Culturale Immateriale Unesco”

Il 5 dicembre, in occasione della 18a sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale tenutasi a Kasane, in Botswana, l’UNESCO ha valutato positivamente la candidatura “Traditional irrigation: knowledge, technique, and organization”, riconoscendo l’irrigazione tradizionale in alta Val Venosta come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO. Per l’Alto Adige si tratta del secondo inserimento nella
lista, dopo la pratica della transumanza in Val Senales.

“L’irrigazione a sommersione dei prati sulla Landa di Malles è una tecnica agricola secolare che ancora oggi non ha perso nulla della sua efficacia e del suo fascino”, afferma Claudia Plaikner, presidente di Heimatpflegeverband, federazione che ha l’obiettivo di conservare il paesaggio culturale e naturale dell’Alto Adige. L’attenzione si pone sui quasi 400 ettari di agricoltura estensiva sulla Landa di Malles, compresi tra Burgusio e il lago di San Valentino, che ancora oggi vengono irrigati tradizionalmente tramite la tecnica di sommersione dei prati e attraverso i quattro canali di irrigazione chiamati Largin-, Magrins-, Töschg- e Nuiwaal.

La sommersione delle singole parcelle avviene a intervalli regolari secondo un accurato sistema di turnazione, la cosiddetta “Road”. Questo metodo di irrigazione tradizionale tramite sistema di rogge (i cosiddetti “Waale”) prevede l’utilizzo di una rete di fossati che trasportano l’acqua da zone di presa a monte verso prati coltivati situati più in basso. Grazie all’uso di paratie temporanee in legno, il flusso d’acqua viene bloccato facendo il modo che l’acqua trabocchi e ricopra i prati sottostanti.

“La pratica agricola dell’inondazione dei prati non ha un carattere museale o nostalgico, ma è una tecnica funzionale che viene utilizzata efficacemente ancora oggi, come centinaia di anni fa”, afferma Claudia Plaikner, presidente di Heimatpflegeverband. “Questo tipo di irrigazione richiede una dettagliata conoscenza della morfologia del territorio, favorisce la fertilizzazione naturale del suolo e mostra un’alta biodiversità di flora e fauna.”

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