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22 Novembre 2023

Climbing · Vertical · Resto del Mondo

Miška Izakovičová ripete in libera “Golden Gate” su El Capitan

Miška Izakovičová ripete in libera Golden Gate su El Capitan. Fonte instagram

La 34enne climber slovacca completa la sua seconda via sul monolite di Yosemite dopo la salita di “Freerider” del 2018

Miška Izakovičová sognava da anni di scalare “Golden Gate”. La 34enne slovacca, era stata in Yosemite nel 2018 e nel 2019. La prima volta riuscì a salire Freerider (5.13a). Nel suo secondo viaggio tentò  ‘Golden Gate’, ma senza successo, e si è accontentò di ‘The Westie Face’ (5.13a) alla Leaning Tower.

Ritornata in California nel 2022, dopo la pandemia, Miška ha dovuto ri-abituarsi ad arrampicare sulla straordinaria parete di granito di Yosemite: “Sembrava tutto così grande e spaventoso”, ammette, e quando ha sentito di poterci provare, la via è risultata troppo difficile.

Così si è preparata meglio per il 2023, ma purtroppo un infortunio alla caviglia ha rimandato il suo viaggio negli Stati Uniti programmato per la primavera. Il recupero è stato più veloce del previsto e, quest’autunno, la slovacca è partita per realizzare il suo sogno.

Miška Izakovičová aveva a disposizione tre settimane di tempo. Con lei, l’amico ceco Karel Nováček,  che sarebbe stato il suo secondo di cordata per tutta la salita.

Il primo giorno sulla via, non ci sono stati problemi e l’arrampicata è proseguita fino a ‘Hollow Flake Ledge’. Bene anche il secondo giorno, quando Miška Izakovičová ha liberato un tiro dopo l’altro fino all’inizio di ‘Downclimb’, il primo dei quattro tiri chiave di 5.13a. Poiché il sole era troppo caldo durante il giorno, ha deciso di rinunciare e di attendere la mattina presto per tentare questa lunghezza, che si  è aggiudicata al secondo colpo,  prima di quanto si aspettasse.

I due hanno proseguito fino a ‘Tower of the People’. Lì hanno riposato per gran parte del giorno successivo, con l’idea di affrontare ‘The Move’, il tiro che temevano di più,  al fresco della sera. Dopo molti tentativi, Miška è riuscita finalmente a superare il blocco. Andata a dormire, ha rimandato il concatenamenti del tiro al mattino seguente.

Il quinto giorno di arrampicata ha superato anche ‘Move’ e, poiché era presto, i due hanno continuato a progredire con grande slancio fino a raggiungere il terzo tiro chiave, ‘The Golden Desert’,  che si aspettavano più accessibile del precedente, ma le cose non sono andate come previsto. La climber slovacca ha sbagliato tre volte e ha finito per farsi male alla caviglia già infortunata.

Il tempo stava per finire e le cose non andavano bene. Sei giorni in parete e ancora due lunghezze difficili da affrontare. Con una caviglia gonfia, Miška ha provato sia ‘The Golden Desert’ che ‘A5 Traverse’ senza successo.

Tutto si è deciso l’ultimo giorno. Un po’ più riposata e tranquilla, con la caviglia leggermente migliorata ma con la pressione di un grande temporale in avvicinamento, Miška  è riuscita a concatenare ‘The Golden Desert’ al primo tentativo della giornata, e successivamente ‘A5 Traverse”, sempre al primo tentativo, anche se con il timore di cadere ad ogni movimento. Gli ultimi cinque tiri, più facili, sono stati una formalità fino alla ripetizione di “Golden Gate”.

“Apprezzo questa salita ancora di più perché ho guidato ogni singolo tiro della via, ho scalato in libera ogni singolo tiro e ho trainato per la maggior parte della salita. Mi sono divertita molto e presto ne scriverò ancora. Non riesco ancora a credere di avercela fatta, è stato piuttosto epico e ho dovuto impegnarmi a fondo per riuscire a completare l’impresa.”, ha raccontato Izakovičová.

 

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