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28 Novembre 2023

Ambiente e Territorio · Resto del Mondo · Aree Protette · Parchi del mondo

Pakistan: anche l’Italia collabora ai piani di gestione della più grande area protetta d’Asia

Central Karakorum National Park (CKNP), Deosai National Park e Corridoio Ecologico. Fonte Mountain Genius

Approvati i management plan di Central Karakorum National Park, Deosai National Park e del Corridoio Ecologico che li collega, nel Gilgit-Baltistan. “Un risultato importante – spiega l’ingegnere e Guida Alpina Maurizio Gallo, coordinatore del progetto –Un primo passo verso la realizzazione di quello che è stato prima il sogno di Ardito Desio, poi di Agostino Da Polenza, di costituire un’unica grande area protetta nella regione del Gilgit-Baltistan”

L’Italia, con l’organizzazione EvK2CNR, al centro del lavoro per la stesura dei Management plan di Central Karakorum National Park (CKNP), Deosai National Park e del Corridoio Ecologico che collega i due parchi nazionali. Un sistema di aree protette che si estende per oltre 18.000 km quadrati, localizzato nella regione del Gilgit-Baltistan, con al vertice il K2,  che oggi forma la più grande area protetta dell’Asia.

Grazie al lavoro congiunto tra Italia e Pakistan, la revisione del Management plan è stata approvata in questi giorni. A darne annuncio  il governo del Gilgit-Baltistan. La stesura  si è strutturata con una gestione attenta a risolvere sia le problematiche di protezione della fauna e della flora che stanno aumentando nel numero delle specie protette (lo Snow Leopard e il Marco Polo Sheep, l’Orso Himalayano nel Deosai), sia con una particolare attenzione a quello che succede con le attività turistiche legate al trekking e all’alpinismo.

“Arrivare all’approvazione dei Management plan rappresenta un risultato importante” spiega l’ingegnere e Guida Alpina Maurizio Gallo, coordinatore del progetto. “Un primo passo verso la realizzazione di quello che è stato prima il sogno di Ardito Desio, poi di Agostino Da Polenza, di costituire un’unica grande area protetta nella regione del Gilgit-Baltistan. Un sogno che oggi deve essere di tutti per l’importanza che ha la tutela di ambienti naturali ed ecosistemi fragili, alla luce dei cambiamenti che stanno stravolgendo il Pianeta. I primi passi sono stati fatti e i procedimenti sono stati avviati, grazie alla cooperazione tra le istituzioni italiane e pakistane”.

“Un grande lavoro che vede EvK2CNR insieme alla Cooperazione italiana, in collaborazione con l’Università di Milano e l’Università di Cagliari, protagonista del grande lavoro di conoscenza, istruttorio e approvazione dello strumento di governo di questa realtà protetta, che è ora una della più grandi e strategiche aree di salvaguardia ambientale dell’Asia” commenta Agostino Da Polenza, Presidente di EvK2CNR. “L’eccellenza italiana è apprezzata e fa scuola al centro dell’Asia, da sempre considerato il Terzo Polo, area essenziale per il futuro dell’umanità e su cui è necessario investire in ricerca, come ha detto in queste ore la Ministra dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini al vertice internazionale One Planet-Polar Summit a Parigi”.

Come infatti espresso da Zafar Waqar-Taj, Secretary Wildlife, Forest and Enviroment Department del Gilgit-Baltistan: “Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine al governo italiano per il continuo sostegno, canalizzato principalmente attraverso l’organizzazione EvK2CNR, che ha implementato diversi progetti negli ultimi anni sulla conservazione, la gestione degli ecosistemi, l’idrologia e l’ecoturismo. Uno degli esempi recenti del supporto da parte del governo italiano è lo sviluppo dei Piani di Gestione e dei Piani Operativi del Parco Nazionale del Karakoram Centrale e del Parco Nazionale del Deosai. È la prima iniziativa di questo tipo nel Gilgit-Baltistan, che aiuterà a proteggere le specie selvatiche in via di estinzione su queste montagne. Siamo grati a EvK2CNR per il lavoro di qualità poiché il piano di gestione del CKNP. sviluppato e approvato per la prima volta nel 2015, funge da modello e ha portato alla gestione sostenibile di uno dei più grandi parchi nazionali del Pakistan”.

Per quanto riguarda il Deosai National Park, localizzato a sud del CKNP, prima con confini incerti e norme di gestione vaghe, è stata realizzata una nuova cartografica tematica digitalizzata, sono stati valutati i parametri naturali della regione e dell’incidenza antropica.

Il Corridoio Ecologico, che unisce il Deosai National Park al Central Karakorum National Park, si è dotato di regole di rispetto e protezione a livelli differenziati. Si tratta di una vera e propria “ciliegina sulla torta” vista l’unicità dei territori attraversati dagli animali che vivono e si muovono tra i due parchi nazionali nel nord del Pakistan. A rendere ancora più interessante il Corridoio Ecologico il fatto che questo è tagliato a metà dalla profonda, e all’apparenza invalicabile, valle del fiume Indo. Come possono gli animali usare questo corridoio per spostarsi da una zona all’altra se, in mezzo, si trova una barriera invalicabile? Grazie agli studi e alle osservazioni è stato possibile scoprire che nella stagione invernale l’Indo in alcune anse è guadabile da alcune specie animali, soprattutto ungulati, e che in stagioni particolarmente fredde la sua superficie può essere in quei luoghi interamente gelata.