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13 Febbraio 2019

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

E’ polemica a Cervinia per il progetto di un albergo da 761 posti

Rendering del mega albergo a Cervinia

Sui social: “è tornato il cemento”

E’ polemica a Cervinia (AO) sul progetto di albergo da 761 posti letto che una società svedese, la Langley group, vorrebbe far sorgere in località Bardoney, vicino alla partenza della funivia.

Su facebook sono decine le critiche a un disegno dell’edificio comparso in un post: “L’ennesimo ecomostro della banda del cemento selvaggio”, “è veramente orribile, non c’è opera di compensazione che possa compensare l’ennesima bruttura all’ombra del Cervino. Basta! E poi ce n’è davvero bisogno?”. E qualcuno suggerisce: “Ma perché non fare un bellissimo stabile in legno tipo chalet?”.
In base al Piano urbanistico di dettaglio (Pud), l’edificio potrebbe avere una superficie di 10.256 metri quadrati, cinque piani fuori terra e due interrati, 157 camere e 58 alloggi di residenza turistico alberghiera, con “struttura portante in cemento armato e/o acciaio”, oltre a 213 posti auto.

Cervino spa: si lavora su altro progetto

“Il futuro proprietario sta andando avanti con un altro progetto, che è in fase avanzata e che nulla ha che vedere con quello uscito sul sito della Regione Valle d’Aosta. Il disegno non è quello, abbiamo inserito solo i volumi, quindi una struttura cubica” che però “non è un aspetto architettonico”. Lo afferma Federico Maquignaz, presidente della Cervino spa, società che ha in programma di vendere alla svedese Langley Group i terreni su cui far sorgere l’albergo da 761 posti letto oggetto di forti critiche. “Quando si presenta un Pud – aggiunge Maquignaz – si inseriscono i volumi che si possono realizzare, quindi per comodità si mettono questi orrori di strutture”.

Il Pud è stato proposto dalla stessa Cervino spa, proprietaria del 97,61 per cento dei terreni – attraversati dal torrente Marmore – su cui dovrebbe sorgere anche il nuovo complesso. Il 7 febbraio scorso il dipartimento ambiente della Regione ha stabilito di non assoggettare il Pud al processo di valutazione ambientale strategica (Vas), richiedendo però la valutazione di impatto ambientale (Via), per la quale non è ancora stata depositata la domanda. Più in generale, lo schema progettuale ipotizzato nel Pud prevede per l’area un piano decennale con diversi interventi, per un costo totale ipotizzato di 55 milioni 387 mila euro. Sono previste una nuova viabilità comunale a monte, reti tecnologiche, di acquedotto e fognatura. Ma anche un secondo complesso alberghiero, di 3 mila 825 metri quadrati e tre piani (altrettanti quelli interrati) con 83 camere, cinque alloggi di Rta – per un massimo di 255 posti letto – e 88 posteggi. Rispetto a questa struttura però, spiega Maquignaz, “non c’è ancora nulla di definito”.

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