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31 Luglio 2018

Altri · Climbing · Fly · Hiking e Trekking · Trail Running · Vertical · Walking · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige · The North Face

The North Face Mountain Festival: il racconto

Giorno 1

Gli abeti incorniciano i prati della Val San Nicolò dove le tende sono sparse qua e là, casa per i prossimi due giorni per tutti coloro che parteciperanno al Mountain Festival di The North Face. Il sole splende alto e nell’aria riecheggiano ottimi pezzi folk e rock. C’è chi ha le scarpe e zainetto già indossati, pronto per correre tra i boschi e le rocce delle Dolomiti. Qualcuno, corda in spalla si dirige verso le falesie della valle, altri invece camminano semplicemente, per godersi passo dopo passo questi incredibili luoghi. 

Nel frattempo, aggirandosi tra le tende dell’organizzazione, capita di incontrare i tanti atleti The North Face presenti e di scambiarci insieme due parole. La spontaneità e la disponibilità di questi ragazzi è una delle cose più belle dell’ambiente outdoor. In questo mondo non conta tanto quanto tu sia forte o cosa tu faccia. Quello che conta è condividere passioni ed emozioni che si provano in montagna, e quelle si sa, sono ugualmente forti per tutti.

Quando cala la sera l’atmosfera si fa magica, le Dolomiti si accendono nel tipico fenomeno dell’enrosadira e le lampadine iniziano ad illuminare le tende. Nel frattempo le persone si radunano sotto il grande tendone principale, pronti ad assistere alle presentazioni e alle interviste degli atleti. La prima serata è tutta al femminile con Marion Hearty ed Evelina Nilsson che parlano di freeride e di cosa significhi essere donna in un ambiente che ha sempre visto prevalere figure maschili. A tal proposito l’interessante conversazione che vede protagoniste la stessa Marion Hearty, Tamara Lunger, Caroline Ciavaldini e Fernanda Maciel ha come argomento proprio questo, ispirare e trasmettere valori alle prossime generazioni di atlete. Parole da cui anche gli uomini dovrebbero prendere spunto riecheggiano ancora nell’aria quando sul palco sale una band che in pochi minuti scatena la festa.

Giorno 2

Il mattino seguente la sveglia suona prestissimo, l’escursione all’alba ci attende con tutto il suo carico di colori, profumi e suoni, ma anche con gambe e testa pesanti. Saliamo tutti insieme verso Malga Monzoni e successivamente verso il rifugio Taramelli da cui si gode di una vista grandiosa su alcuni gruppi Dolomitici della Val di Fassa: Catinaccio, Sassopiatto e Sassolungo. Scendiamo velocemente per la colazione, rigorosamente abbondante, prima di ripartire zaino in spalla verso il Bivacco Zeni.

In occasione del Mountain festival e del lancio del Pinnacle Project, The North Face ha scelto proprio questo bivacco per inaugurare il pop-up store più alto di sempre. All’interno 8 capi utilizzati dagli atleti durante le loro spedizioni e le loro avventure intorno al mondo, messi all’asta per raccogliere fondi che saranno successivamente devoluti alla SAT locale. Un progetto davvero interessante sulle quali sono piovute alcune critiche. Se da una parte è vero che l’accesso al bivacco è stato e sarà interdetto fino al 7 Agosto, dall’altra è anche vero che l’operazione effettuata da The North Face avrà una ricaduta positiva sia sui frequentatori della valle e che sui soci SAT.

Al nostro arrivo al bivacco troviamo con sorpresa il cantante londinese Barns Courtney che ci regala tre bellissimi pezzi in acustico. Quassù, luogo non comune per una esibizione, sembra che le note e la voce di Barns rieccheggino in maniera più profonda del solito. 

Terminata l’esibizione è ormai pomeriggio inoltrato e torniamo quindi verso valle. Una volta al campo base ci prepariamo per le interviste ad alcuni degli atleti di spicco dell’intero panorama internazionale. Il tempo è poco, i giornalisti tanti, ma riusciamo a intrattenere interessanti conversazioni con Jacopo Larcher, Hansjörg Auer, Xavier De Le Rue e Conrad Anker, interviste che pubblicheremo nei prossimi giorni sul nostro sito. 

Dopo l’ottima cena è tempo di sognare nuovamente ad occhi aperti grazie alla presentazione e ai video dei fratelli Pou. I due, appena tornati dall’Africa, hanno aperto sul Pico Cão Grande una via dal nome ‘Leve Leve’, lunga 450 metri e con difficoltà fino all’8b+. Subito dopo è l’ora di “Walk The Line”, il film inedito della fortissima cordata formata da Conrad Anker e David Lama che nel 2015 e nel 2016 provarono a scalare il Lunag Ri. É in quell’occasione che Anker fu salvato da Lama quando, mentre erano in parete, Conrad accusò un malessere che poi si rivelò essere un principio di infarto. 

Dopo il film sono proprio loro a raccontarci di quell’episodio, in un’intervista davvero divertente che riconferma le grandi doti carismatiche di Anker. Da vero showman la leggende dell’alpinismo conclude la conversazione e da il via alla festa con un siparietto che scatena le risate di tutti i presenti.

Giorno 3

Il party del sabato e le poche ore di sonno non pregiudicano la voglia di provare una delle esperienze di spicco di questa tre giorni. Ci svegliamo presto anche Domenica, per raggiungere il Col Rodellà dal quale è previsto il lancio in parapendio. Le condizioni sono perfette, il sole brilla in un cielo azzurrissimo e il vento soffia leggero. Attendiamo impazienti il nostro turno e poi, quando è il momento di correre per spiccare il volo, quasi non ci accorgiamo di aver staccato i piedi da terra. La valle si apre sotto di noi, tutto intorno le montagne più famose delle Dolomiti. Godiamo di questo punto di vista privilegiato per qualche minuto, prima di atterrare a terra con qualche adrenalinica vite. 

Il Mountain Festival corre verso la sua conclusione. Raggiungiamo di nuovo il campo base dove smontiamo le tende e raduniamo le nostre cose. Un ultimo sguardo a questa fantastica valle e un saluto agli amici delle altre testate giornalistiche che ci hanno fatto compagnia durante questi tre giorni che ricorderemo con vero piacere. Ora di tornare casa, con la convinzione che questo evento non sia stato soltanto sponsorizzazione per The North Face, quanto più la promozione di valori legati allo sport, alla montagna e all’ambiente naturale che tutti noi amiamo.

Articolo e fotografie di Simone Enei