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26 Giugno 2016

Running · Trail Running

Una scelta sofferta

Ultra trail farfalla Dolomites 3-3

Il terzo giorno del mio Farfalla Ultra Trail é stato qualcosa di fisicamente devastante. Partito da Sella Valsugana alle ore 8 ho raggiunto San Martino di Castrozza dopo 14 ore, alle 22 circa.

In particolare nella seconda parte del pomeriggio, affrontando la camminata dal Rif. Refavaie a Caoria e poi per tutta la Valsorda fino a Passo Tognola, ho camminato quasi ininterrottamente per cinque ore sotto il sole cocente. E nonostante io mi tenessi adeguatamente idratato e mangiassi regolarmente, avendo cura di aver messo una crema solare protezione 50+, di essere ben vestito e di rinfrescarmi, nel tardo pomeriggio ho avuto quello che molto probabilmente é stato un colpo di sole, ritrovandomi per una buona mezz’ora sdraiato a terra con i brividi di freddo.

Da quel punto in poi la salita é diventata durissima, nonostante mancassero solo 350 metri di dislivello per raggiungere il Passo Tognola. Salita che ho affrontato in 3 ore.

Raggiunta poi San Martino, ho avuto modo di farmi una doccia e riposare a casa di amici. Avevo 38,5° di temperatura corporea, un principio di tonsillite e dolori muscolari/articolari praticamente ovunque. Dopo una breve cena mi sono messo a riposo velocemente, decidendo di aspettare il mattino per valutare le mie condizioni fisiche e la possibilità di continuare il progetto.

L’indomani però, trovandomi ancora in pessime condizioni fisiche (per via dell’infiammazione alla gola ed al naso chiuso che non mi permettevano di respirare), ho preso la decisione di rinunciare alla sfida di tentare tutto l’ultra trail della farfalla in 10 giorni.

Posso garantirvi che si é trattato per me di una decisione sofferta e molto difficile, visti tutti gli sforzi e le fatiche che (prevalentemente) da solo ho investito nel creare, ideare e realizzare questo progetto. Probabilmente sarei andato avanti comunque, nonostante nella giornata di oggi ci siano state forti piogge in tutta la zona che da San Martino porta al Rif. Fuciade, se avessi solamente avuto dolori muscolari, ma essendo subentrata anche questa condizione di indebolimento fisico mi sono visto costretto a fermarmi.

Ritengo inutile spendere parole sull’amarezza della “sconfitta” ma posso dirvi che:

– Le mie montagne non scapperanno, mentre io invece potrò allenarmi meglio, essere più preparato e determinato nel riprovare quest’impresa (magari in una stagione più favorevole).

– Il mio progetto rimane aperto ed a disposizione di chiunque voglia tentare questa meravigliosa follia da cui oltre ad una gran sofferenza io ho comunque tratto anche una gran gioia.

– Ho rinunciato alla sfida, ma se il mio fisico si riprenderà velocemente, ho già intenzione per la prossima settimana di “regalarvi” altre due giornate di #farfallaultratrail, provando a completare altre due tappe (probabilmente da San Martino al Rif. Fuciade e dal Fuciade a Passo Fedaia).

Colgo comunque l’occasione per ringraziare tutti coloro che finora mi hanno supportato. Mio padre che mi ha accompagnato lungo il percorso come auto di supporto, Martino che é il mio “ufficio stampa” che si occupa della realizzazione video e delle pubblicazioni, mia sorella, tutti gli amici e chiunque mi abbia incitato e supportato. Ringrazio poi anche le aziende che hanno creduto in me ed in questo progetto! Grazie a Sherpa3, Patagonia, La Sportiva, Cicli Fondriest, Mountain Blog, Garmin, Grivel, Gabel e Cep Italia.

Ultra trail farfalla Dolomites 3-4