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4 Giugno 2019

Insight

YOUROCK: la comunicazione sportiva per gli atleti professionisti. Intervista a Flavia Chiarelli

Yourock: se vuoi andare veloce corri da solo, se vuoi andare lontano corri insieme a qualcuno.

Questo è il claim con cui si presenta Yourock, un servizio di consulenza – che vuole essere anche percorso di crescita e mentoring – rivolto “ad atleti e sportivi professionisti che hanno bisogno di imparare a comunicare il proprio valore ed i risultati che conseguono, senza sembrare dei venditori di pentole… o peggio, di fumo!”.

YouRock Flavia Chiarelli

La comunicazione di YouRock

Ne abbiamo parlato con l’ideatrice, Flavia Chiarelli, che ha deciso di dedicarsi con passione a questo suo nuovo progetto dopo essersi occupata del management di climber e alpinisti, tra cui spicca il nome di Federica Mingolla. Flavia è laureata in Comunicazione d’Impresa, è una grande appassionata di sport verticali e outdoor, e collabora tra gli altri con il team di OpenCircle nella realizzazione di progetti video e tour promozionali legati al mondo montagna, alpinismo e arrampicata.

Flavia, cominciamo dalla base: raccontaci in breve che cos’è Yourock e quali sono gli obiettivi di questo tuo progetto.
Yourock è un percorso guidato di formazione alla comunicazione digitale per atleti e professionisti dello sport.
L’obiettivo secondo me più importante è innanzitutto quello di acquisire una certa consapevolezza dei propri obiettivi personali come atleta, del perché si vuole utilizzare la comunicazione sportiva, a chi si vuole parlare, con quali mezzi e canali, comprendendo quali sono i mezzi più adatti per sé in relazione ai risultati che si desidera ottenere. Certamente, da un punto di vista più pratico, la visibilità è anch’essa un obiettivo.

Chiariamo subito, quindi, che non si tratta di un servizio di sport management, ma che si concretizza sull’aspetto della comunicazione.
Esatto, qui si va a lavorare a monte, sulla costruzione dell’immagine corretta dell’atleta, costruendo quello che viene definito il suo personal branding. Si parte da un percorso abbastanza profondo, fatto di domande affini al metodo del coaching.

Flavia Chiarelli - foto di Giorgio Violino

Flavia Chiarelli – foto di Giorgio Violino

Segui di persona l’atleta?
Sì, cominciando con un questionario, appunto, e una consulenza da parte mia che – a seconda delle distanze – può essere fatta anche su Skype. Da questa analisi ne deriva una strategia riassunta in un documento che preparo e consegno all’atleta, un vero e proprio manuale con delle linee guida secondo le quali poter regolare day by day la propria comunicazione. E’ una prima parte fondante, che aiuta a l’atleta a capire il perché di quello che sta facendo, che cosa gli piace fare e cosa lo aiuta ad andare avanti. Direi che “perché” in questa prima fase è la parola fondante, il faro guida che poi indirizza tutta la comunicazione e aiuta a non perdersi, anche di fronte a momenti di frustrazione che possono sempre capitare, o pensieri del tipo “oggi che cosa pubblico?”, “mi sembra di parlare sempre delle stesse cose”, “non ho nulla di interessante da dire”… Con Yourock voglio dare all’atleta gli strumenti per affrontare e superare questi ostacoli sulle proprie gambe.

E dopo questa prima fase?
Dopo rimango comunque come punto di riferimento per l’atleta, che a seconda del pacchetto di servizio acquistato ha diritto a dei “bonus” di consulenza utili per fare il punto della situazione.

Ti rivolgi soprattutto ad atleti che sono all’inizio della loro carriera, e devono ancora strutturarsi e organizzarsi?
Sì, mi rivolgo soprattutto alle giovani promesse, non ad amatori ma ad atleti che comunque abbiano già dei risultati sportivi tangibili, “vendibili” in termini di comunicazione, che magari abbiano già iniziato a muoversi in questo mondo con i propri mezzi. Mi rivolgo anche a una fascia di età più avanzata, tra i 30 e i 40, a persone che invece stanno affrontando una fase diversa e di cambiamento della propria carriera, e magari stanno pensando di diventare speaker, o ambassador o influencer. Il percorso che si fa è comunque sempre personalizzato.

Ritieni che al giorno d’oggi un atleta non possa fare a meno di comunicare? Non basta portare i risultati?
Sì, credo che oggi sia fondamentale: le aziende hanno come primo parametro di valutazione questo, i nostri canali, la nostra presenza online. E’ importante saperci presentare per quello che siamo, saperci raccontare, fare storytelling.

Per concludere, cosa consigli ad un atleta, quanto dovrebbe dedicare, in percentuale sul totale della sua attività, alla comunicazione?
Se intendi come tempo, in una giornata tipo, mezzora è proprio il minimo sindacale: almeno un’oretta al giorno, escluse magari le giornate di competizione o quelle in condizioni estreme, in cui in quel caso consiglio sempre di potersi far supportare da qualcuno. Inoltre bisogna pensare che la comunicazione digitale non è statica, e quindi piuttosto che concentrare l’attività tutta in un periodo, è meglio segmentarla durante la giornata.

Andrea Bianchi – MountainBlog.it

Contatti:
Flavia Chiarelli – Yourock
web: https://flaviachiarelli.it/
tel: +39 347 865 2906
E-mail: info@flaviachiarelli.it