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27 Marzo 2022

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Smart Walking: Il Cammino del Salento

Lecce è il punto di partenza. E’ possibile arrivare a Santa Maria di Leuca – punto di arrivo – attraverso due vie, che corrono quasi parallele – una sulla costa, l’altra nell’entroterra – per le prime tappe e poi confluiscono a Otranto. Da questa città si prosegue su un’unica via, un percorso a pelo d’acqua fino a Santa Maria di Leuca. Io ho scelto la Via del Mare: 115 km in 5 tappe. Per alcuni tratti si cammina sulla spiaggia, in altri si attraversano pinete di pini di Aleppo ma sempre con il salmastro nell’aria.

Il mio campo base è il Lobby Collective Hostel partner indissolubile del Cammino del Salento e unica struttura convenzionata su Lecce. Oltre ai servizi dedicati al cammino (passaporto del pellegrino e timbro dedicato) qui è possibile trovare una cucina, un deposito bagagli e un workplace tranquillo e funzionale, perfetto per uno smart worker come me!

PRIMA TAPPA LECCE – SAN FOCA

L’infiammazione (tallonite? tendinite?) mi costringe a rivedere i piani. La prima tappa la percorro solo per alcune tratte ma diminuendo la percentuale di smartwalking aumenta quella di smartworking. Così incontro il giovane team di uno studio di design multidisciplinare.

Attraverso Lecce, da Porta Napoli – un arco di trionfo che segna l’entrata nel centro storico della città ed è il punto iniziale del Cammino del Salento – fino all’uscita della città. Raggiungo il borgo di Acaya, bellissimo esempio di città fortificata. Qui visito il piccolo borgo, caratterizzato dalla piazza con la torre dell’orologio.

Proseguo seguendo la strada fino al lungomare di San Foca dove pernotto al B&B Vistamareblu: con un punteggio di 8.6 è considerato favoloso dagli ospiti di booking. In totale la distanza di questa tappa è di 24,7 km su un terreno misto di asfalto e sterrato. A una media di 4 km/h il tempo di percorrenza è quindi di 6 ore.

SECONDA TAPPA SAN FOCA – OTRANTO

Parto di prima mattina da San Foca in compagnia di Federica. Lei e Mariarita, due giovani pugliesi innamorate del loro territorio, sono le ideatrici del Cammino del Salento. E’ il mio primo cammino sul mare e devo dire che essere accompagnati dal rumore delle onde è ipnotico, un mantra naturale. Durante la mattina ispezioniamo la via e mettiamo i nuovi segnali di legno laddove sono stati portati.

Nel percorso sono da segnalare la Grotta della Poesia, le due sorelle – due meravigliosi faraglioni resi celebri anche da una antica leggenda – lo scoglio Tafaluro – conosciuto come la sfinge per la sua forma – il centro storico di Otranto con il castello.

A fine tappa faccio la conoscenza di Stefano, proprietario del B&B Stazione ed esperto di salentinità. Questo B&B completamente ristrutturato con gusto da Stefano – che coniuga creatività e manualità – è un luogo ideale per rilassarsi, lavorare e condividere esperienze con gli altri ospiti davanti al caminetto della cucina comune.

Distanza totale di tappa: 23,9 km tutti su sterrato. Tempo di percorrenza circa 6,5 h

TERZA TAPPA OTRANTO – SANTA CESAREA TERME

Una tappa spettacolare che se si ha la fortuna di essere baciati dal sole primaverile può diventare memorabile. Riesco a percorrerla solo per alcuni tratti, quelli che l’infiammazione mi concede. Vedo il laghetto ex cava di bauxite, il faro palascìa (punto più a est dell’Italia con vista sulle montagne innevate dell’Albania), Porto Badisco, il primo approdo di Enea, descritto nell’Eneide di Virgilio: l’eroe vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la fuga da Troia. A Santa Cesarea Terme ammiro la Chiesa Madre del Sacro Cuore, le scritte in ebraico sulla facciata della Porta d’Oriente. Per chi volesse approfondire suggerisco “Dio gira in incognito” di Rodolfo Fracasso. Qui nel 1945 arrivarano 700 rifugiati ebrei del Displaced Persons Camp numero 36. In questa parte di italia le coste avevano piccoli porti dai quali era piu facile salpare con navi clandestine alla volta della Palestina. I campi erano gestiti dalla UNRRA organizzazione capeggiata da Usa e altri 43 stati.

A Villa Cesarea – dove pernotto – decido di affidarmi alle mani di un fisioterapista che in 24 ore mi fa una doppia seduta di manipolazione fasciale e mi da qualche consiglio alimentare. Bere almeno tre litri di acqua e integrare con sali minerali e Boswelia una pianta dalle proprietà antinfiammatorie.

Oggi il cammino – 21,8 km – è stato prevalentemente su sterrato con qualche km su asfalto. Tempo di percorrenza circa 5 ore.

QUARTA TAPPA SANTA CESAREA TERME – MARINA SERRA

Sono arrivato a Marina Serra, famosa per la sua  favolosa piscina naturale. Mentre io raffreddavo le caviglie nella gelida acqua invernale, un paio di habitué hanno nuotato in questo specchio di mare incastonato tra le rocce, tra Adriatico e venti gelidi provenienti dai Balcani. Marina Serra è la tipica località di mare che si anima pazzamente d’estate e va in letargo per i restanti mesi dell’anno. Gabbiani e qualche gatto fanno capolino tra salmastro e persiane abbassate. Al pomeriggio lavoro da un coffè bar con tavoli vista mare, ottima connessione e prese elettriche suo ogni tavolo.

Adelaide mi accoglie al B&B Rifugio dei Lavaturi , una villa immersa nel verde baciata dal sole per più di 300 giorni l’anno. La sua è stata una scelta di vita, ha lasciato tutto per condurre questo spazio di terra dal quale è possibile scorgere tutta la costa del capo d’Otranto che porta sino a Santa Maria di Leuca; nelle giornate di limpida tramontana si possono ammirare in lontananza anche le montagne albanesi.

Parlando con Adelaide e Lucia – una freelance di Ancora che ha visto il mio progetto e mi ha raggiunto sul cammino del Salento – capisco che “cambiare vita” è sempre più il tema centrale di questa esperienza.

Alternandosi su un terreno di sterrato e asfalto, poco, in 6 ore si percorrono agilmente i 22,9 km della tappa.

QUINTA TAPPA SANTA MARINA SERRA – LEUCA

INCANTO DI LEUCA di Cosimo Russo

Provo a respirare / Come se stessi per morire, il sangue pulsa forte.
 / Provo a modulare
 / La voce, me esce un pensiero
 / Da solo, ma lincanto
 / Che avrei voluto dire rimane
 / Inespresso.
 / E qui che finisce il viaggio,dove per un attimo
 / ti senti a casa tua
 / e quellattimo dura
 / uneternità

Santa Maria di Leuca è un luogo incantevole, in cui cielo, terra e due mari si mostrano per quello che sono. Incontrandosi sotto la sguardo del Santuario de Finibus Terrae, meta finale del Cammino del Salento. Ultima tappa del mio secondo cammino, secondo cammino di venti cammini, venti cammini che a loro volta sono una tappa della mia vita. A bordo di un trenino che da oltre 60 anni percorre stancamente il tacco d’Italia, torno verso Lecce. Forse la lentezza di questa vecchia locomotiva con una manciata di posti serve al camminatore per riabituarsi ai ritmi frenetici della città. Qui mi metto nelle esperte mani della Dr.ssa Desirè Simmini di Hand On. È il terzo trattamento alla caviglia e mi sembra finalmente di migliorare.

Distanza: 21,8 km Terreno: Sterrato e asfalto Tempo di percorrenza: circa 5 ore

Suggerimento finale. Il percorso è generalmente ben tracciato ma ci sono diversi punti in cui si possono avere dubbi. Meglio avere con se la traccia GPX. In ogni caso perdersi è impossibile, poichè si ha sempre il mare a sinistra.