
Alex Txikon. Fonte: profilo Facebook
Il basco è partito ieri per il Nepal
Appena 48 ore dopo il rientro dal viaggio in Antartide, Alex Txikon è partito per il Nepal dove tenterà la salita dell’Everest nella stagione invernale, senza ossigeno supplementare. La sua prima tappa sarà però l’Ama Dablam, dove effettuerà l’acclimatamento.
A Kathmandu, Txikon incontrerà il resto del team che scalerà con lui l’Ama Dablam e che include esperti himalayani come Oscar Cardo e Jonatan García (che tenterà anche l’Everest), Ramón Portilla, Sergio Pérez, Francisco Miguel Fernández, Alejandro Albacete, David Javega, Jesús Morales, José Manuel Zapata e Francisco Hurtado, il nepalese Pasang Sherpa e Chhepal Sherpa, e anche Félix Criado e Íñigo Gutiérrez.Questi ultimi due alpinisti hanno lasciato la Spagna in auto con Paqui Vicedo e Iker Mediavilla, per un viaggio umanitario. I due sono già in Nepal e dovrebbero essersi uniti alla squadra ieri, dopo aver percorso quasi 13.000 chilometri e attraversato dodici paesi.
Durante il trekking di avvicinamento, il team sarà accompagnato anche da Juan Alejandro Martínez, José Urbano e Jesús Bermúdez, tre giovani alpinisti con disabilità, membri dell’associazione Amiab che, insieme ai loro tutor (Alberto Pastor, Laura Maranchón, Fabrizio Terrazas e Javier Palacios ) e al fotografo Álvaro Sanz, sperano di attraversare quest’inverno l’intera valle del Khumbu fino al campo base dell’Everest, situato a 5.300 metri.(Fonte)
Dal diario di viaggio di Txikon in Antartide
Per quanto riguarda la recente spedizione di Txikon in Antartide, il basco continua a pubblicare sui suoi canali social, fotografie, video e racconti dal suo diario di viaggio: “L’Antartide è maestoso, unico… – scrive Txikon – ti lascia senza fiato. Navigando, scalando e sciando.”

Antartide inverno 2019-2020. Wild Spur, linea “Lorezuri” aperta a Alex Txikon, Juanra Madarianga e Diego Martinez. ©Diego Martinez. Fonte: A. Txikon/facebook
Ieri ha fornito ulteriori dettagli e foto di una delle due prime salite realizzate in Antartide con i compagni di avventura Juanra Madarianga e Diego Martinez, nel sesto giorno di spedizione:
“Siamo venuti qui con una montagna in testa, ed eccola davanti a noi! – racconta Txikon – Prepariamo gli zaini e iniziamo a tracciare una nuova linea che ci riempie di soddisfazione. Ci sono volute 18 ore, senza sosta, una scalata perfetta, che ogni alpinista vorrebbe fare, su terreno sconosciuto. Non sappiamo se è davvero inviolata ma ci riempie di soddisfazione. La montagna si chiama Wild Spur ed è nostra. Ci viene in mente un nome per la nuova linea: Lorezuri (traduzione approssimativa: fiore bianco).” Antartide inverno 2019-2020. Wild Spur, linea “Lorezuri” aperta da Alex Txikon, Juanra Madarianga e Diego Martinez. ©Diego Martinez. Fonte: A. Txikon/facebook Antartide inverno 2019-2020. Wild Spur, linea “Lorezuri” aperta da Alex Txikon, Juanra Madarianga e Diego Martinez. ©Diego Martinez. Fonte: A. Txikon/facebook Antartide inverno 2019-2020. Wild Spur, linea “Lorezuri” aperta da Alex Txikon, Juanra Madarianga e Diego Martinez. ©Diego Martinez. Fonte: A. Txikon/facebook Antartide inverno 2019-2020. Wild Spur, linea “Lorezuri” aperta da Alex Txikon, Juanra Madarianga e Diego Martinez. ©Diego Martinez. Fonte: A. Txikon/facebook