Dopo varie proposte di viaggio nei posti piú belli del pianeta, oggi grazie ad un diario di bordo vi portiamo nel cuore dell’Africa australe.
La penna è quella di Carlo Mamberto (titolare del tour operator “Viaggia con Carlo”) che ci accompagna tra Zambia e Zimbabwe con un racconto vivido e autentico, che pubblichiamo nella sua prima parte. La seconda – e ultima – uscita sarà online nei prossimi giorni. Buona lettura e buon viaggio!

ZAMBIA & ZIMBABWE
Zambia, 31 ottobre – 17 novembre 2025
Diario di bordo di Carlo Mamberto, tour leader.
Giorno 1 | 31 ottobre
Premessa: negli ultimi anni ho viaggiato tantissimo. Ho visto parti del mondo che non avrei mai pensato di avere la fortuna di visitare. Eppure lo ammetto, i giorni prima della partenza mi portano sempre un po’ di squilibrio: lo stomaco mi si stringe. Penso che ogni viaggiatore mi possa capire: un misto di entusiasmo e angoscia che ti ricorda che stai per lasciare il noto e entrare nel selvaggio.
Questa volta, però, era diverso. Era come se non avessi voglia di partire. Erano mesi che non prendevo un aereo. Forse era anche questo che mi rendeva nervoso: il pensiero di risalire su un volo per l’Africa (ormai il mio continente del cuore), mi agitava un po’.
Il 31 ottobre però è arrivato. Sono le 16 ed è ora di partire con i miei compaesani Mario, Cristina e Fabrizio. Ci mettiamo in macchina e ci ritroviamo a Malpensa con gli altri viajeros. Check-in, due chiacchere, una pizzetta calda al volo e via, si parte per Victoria Falls.
Giorno 2 | 1 novembre | Victoria Falls [Zambia]
È il fiume Zambesi che ci accoglie. Il clima è caldo e umido. Colori, odori e sorrisi che mi circondano. L’Africa mi era mancata.
Una volta atterrati, le Victoria Falls ci attendono. Intorno a noi iniziamo a vedere i primi elefanti che si strascicano lentamente nell’erba alta. L’ansia dei giorni precedenti è evaporata in tempo zero. Sono di nuovo nel luogo che amo, e che ogni volta mi ricorda chi sono davvero. Nel tardo pomeriggio ci sistemiamo al campo tendato, seguito dal briefing della guida e poi tutti a nanna nell’attesa di un nuovo giorno.
Giorno 3 | 2 novembre | Kafue River [Zambia]
Dopo una notte trascorsa sotto le stelle, ci svegliamo alle primissime ore dell’alba. Il cielo mostra le prime sfumature rosate.
Colazione veloce, zaini in spalla e siamo pronti a partire con il nostro red truck. La giornata prevede il trasferimento dello Zambia meridionale fino al campo sul fiume Kafue. Ore e ore di paesaggi affascinanti che scorrono senza sosta, villaggi polverosi, pianure immense e strade che sembrano non avere una fine.
Raggiungiamo il campo verso le 19 e montiamo immediatamente le tende. I primi suoni della notte iniziano a farsi sentire attraverso i brontolii degli ippopotami e gli spostamenti non troppo lontani da noi degli elefanti.
È il momento di chiudere gli occhi. Domani ci attende la prima delle tante avventure di questo viaggio.

Giorno 4 | 3 novembre | Lower Zambesi [Zambia]
Come ormai è di routine ci svegliamo prestissimo, tempo di una colazione energetica e via per la prima avventura.
La barca a motore, con le canoe legate dietro, è pronta a scivolare lungo il fiume Zambesi. Ma oggi il vento è teso. Navigare in canoa sarebbe pericoloso, così accettiamo il verdetto della natura e partiamo con la barca. Per pranzo ci fermiamo su un piccolo isolotto, il vento continua a non diminuire e questo non ci permette di fare altro che proseguire fino alla prossima isoletta. Esposti completamente al sole, senza alcun albero dove potersi riparare, attorno a noi uno scenario incredibile: decine di elefanti e ippopotami che bazzicano di qua e di là.
Rientrati al campo, ci attende un’appetitosa grigliata di carne che, gustata sotto le stelle africane, sa di avventura e libertà. E con le risate delle iene come sottofondo ce ne andiamo tutti a nanna.
Giorno 5 | 4 novembre | Lower Zambesi [Zambia]
Buongiornissimo. Il vento è ancora più teso di ieri, ma il caldo non molla e il cielo non mostra una nuvola. Anche oggi però dobbiamo rinunciare alle canoe e torniamo al campo di partenza con la barca a motore. Il tragitto dura circa 4 ore, interrotte spesso dalla presenza di elefanti che appaiono tra le rive e ippopotami che appaiono e scompaiono sott’acqua come se fosse l’ultimo saluto. Rientrati al campo tutti stanchi così decidiamo di prenderci del tempo per riposare e dedicare del tempo ai servizi offerti dal campeggio: una piccola piscina, qualche sdraio e un po’ d’ombra (meritata!).
Domani lasceremo lo Zambia ed entreremo in Zimbabwe.
Giorno 6 | 5 novembre | Chinhoyi [Zimbabwe]
Sono le 5:30 e siamo tutti svegli, affamati e pronti per questa nuova giornata. Colazione fatta e poi, sempre a turno, lavaggio dei piatti e pulizia del campo. Questi piccoli ritmi di viaggio entrano a far parte della quotidianità della squadra e non più del singolo viaggiatore.
Partiamo per attraversare la frontiera di Chirundu con lo Zimbabwe che, in appena 30 minuti di trasferimento, raggiungiamo. Dogana significa solo una cosa: controlli, timbri (e qualche sorriso curioso). Nel pomerigigo, dopo circa 4 ore di trasferimento, arriviamo alle grotte di Chinhoyi, rifugio delle tribù Mashona contro i predoni Matabele. Che luogo meraviglioso!
In serata ci accampiamo e andiamo tutti a nanna nell’attesa della prossima avventura.
Giorni 7-8 | 6-7 novembre | Nyanga National Park [Zimbabwe]
Buongiorno (o buonanotte?) La sveglia suona prestissimo anche quest’oggi perché ci dobbiamo spostare verso il Nyanga National Park, dove ci staremo per i prossimi due giorni. Una volta arrivati facciamo una camminata giusto per stiracchiare muscoli e ossa dopo il lungo trasferimento e prepariamo la cena. La temperatura qui è molto più bassa rispetto ai giorni passati: la sera ci copriamo bene e si dorme anche meglio.
Ora vi dirò una cosa: non l’ho ancora visto bene, ma già a primo acchitto questo luogo è sorprendente. Verde ovunque e rocce granitiche che caratterizzano il panorama.
Il giorno seguente, dopo colazione, ci muoviamo in direzione Nyangombe Falls. Una volta arrivati, rimaniamo tutti a bocca aperta: davanti a noi l’acqua scivola impazzita sulle rocce. Poi proviamo a salire verso il Monte Nyangani (2.952 mt), il tetto dello Zimbabwe. Ma il meteo dice no, è contrario: pioggia e nebbia ci impediscono di salire. Zero rimpianti: fa parte dell’avventura. Torniamo al campo e decidiamo di perderci tra rocce e massi granitici preistorici, come se fossimo nell’era dei dinosauri.
Al rientro, il calore e gli aromi della nostra cena ci aspettano, oltre a uno dei momenti più belli: chiacchere e risate tra compagni di viaggio. Poi tutti sotto le coperte, stanchissimi ma felici. Domani si riparte.

Giorno 9…
La sveglia suona prest… ah no, fermi tutti! Cari Viajeros, mi fermo qui. Non vorrete mica che vi racconti il seguito, vero? La seconda e ultima parte del mio diario di bordo uscirà lunedì 8 dicembre.
To be continued…
INFO: Viaggia Con Carlo



