Tom Livingstone conquista il suo secondo Piolets d’Or. Un riconoscimento che valorizza le ascensioni compiute in puro stile alpino sulle grandi catene montuose di tutto il mondo.
L’atleta Tom Livingstone ha ottenuto per la seconda volta il prestigioso Piolets d’Or, il riconoscimento considerato come l’Oscar dell’alpinismo a livello globale. Istituito nel 1991, il premio viene assegnato ogni anno alle ascensioni più significative realizzate in stile alpino, premiando le imprese che hanno caratterizzato l’anno precedente unendo etica, innovazione e rispetto per la montagna.
Tom Livingstone, uno dei più forti interpreti dell’arrampicata tradizionale e alpina, è stato premiato per la prima ascensione della Cresta Ovest del Gasherbrum III (7952m) in Karakorum, Pakistan. La nuova via, battezzata come “Edge of Entropy”, è stata completata nell’agosto 2024 insieme al compagno di cordata sloveno Aleš Česen, con cui Livingstone condivide un rapporto di fiducia e sintonia sviluppato in anni di grandi spedizioni insieme. Il successo arriva dopo un primo tentativo nel 2022, quando i due alpinisti sono stati costretti a rinunciare a causa del vento impetuoso, ripiegando senza esito sulla parete nord-ovest. Due anni dopo, Livingstone e Česen hanno completato il progetto affrontando oltre 3.000 metri di arrampicata su terreno misto (grado M6), con due bivacchi a più di 7.500 metri. Raggiunta la cima, hanno completato la traversata scendendo lungo la via originale sul versante opposto, firmando un’impresa che testimonia determinazione, competenza tecnica e una profonda adesione allo stile alpino più puro, senza alcun supporto esterno.
Per Livingstone si tratta del secondo Piolets d’Or, dopo il successo del 2019 per la storica ascensione al Latok I, ed è un risultato che conferma la sua unicità e la capacità di spingersi sempre oltre i propri limiti, affrontando sfide verticali con determinazione e passione.
La Sportiva è al fianco di Tom Livingstone ed è felice di confermare il proprio impegno nel sostenere gli atleti che incarnano la passione e il legame autentico con la montagna e la capacità di esprimere lo spirito autentico dell’alpinismo.
