
In Val Gardena un fenomeno insolito accade ogni anno da meta giugno: “Lech de Ciampedel”, un lago che si forma grazie allo scioglimento delle nevi e poi gradualmente sparisce.
Il Lech de Ciampedel è un lago stagionale che si forma e scompare a seconda delle stagioni e delle condizioni climatiche e si trova in Val Gardena (località Vallunga), un’area naturale, lungo l’itinerario che porta al Pra da rì, il prato dei fiori. Questo laghetto nasce ogni anno dal disgelo, risplende sotto i raggi mattutini del sole e resta visibile solo per poche settimane, poi scompare di nuovo. I gardenesi e i fortunati ospiti che soggiornano in quelle settimane amano fare la facile passeggiata che porta ad ammirarlo e poi fermarsi a osservare le acque turchesi e scattare qualche foto davvero unica e particolare.
L’escursione per ammirarlo è lunga sette chilometri (45 minuti dall’entrata della Vallunga), e si snoda fino alla “valle del canyon”. Nell’ambito del programma Experience Val Gardena Active viene organizzata una gita ogni venerdì di giugno. Il ritrovo è alle ore 8:00 presso l’Ufficio Active & Events Selva Val Gardena e per conferma, è meglio informarsi prima telefonicamente o via mail.
Il Lech de Ciampedel è unico nel suo genere ma i laghetti alpini e gli altri specchi d’acqua della Val Gardena sono altrettanto belli e più “duraturi”.
Acque cristalline, aree picnic e panorami incredibili tutto intorno; i laghetti rappresentano un punto di arrivo o un posto ideale per una pausa rinfrescante.
Ad esempio, il biotopo acquatico del Monte Pana, dotato di percorso Kneipp. Mentre i bambini si divertono a osservare i pesci o si azzardano a immergere i piedi nell’acqua fredda, gli adulti possono stare comodamente su una delle tante sdraio di legno che circondano il laghetto, rilassarsi e prendere il sole.
Un altro esempio è il Lech Sant, il lago più grande dell’Alpe Mastlé. Il nome deriva da un’antica leggenda locale secondo la quale al posto del lago, un tempo, sorgeva una chiesa: quando Dio punì i contadini per aver profanato il luogo di culto organizzandovi delle feste, scatenò terribili piogge torrenziali, che finirono per provocare il crollo della chiesa e il successivo allagamento della zona. Tre ore e mezza di cammino separano il Lech Sant da S. Cristina ma si può ridurre il tragitto salendo per il primo tratto a bordo della funivia Col Raiser.
Ricordiamo anche il Lech da Iman, all’Alpe Mastlè, formatosi sulle Alpi durante l’ultima era glaciale e che si trova a 2.200 metri, all’interno del Parco Naturale Puez-Odle. Le acque sono gelide ma ci si può rinfrescare e le rive rappresentano un comodo e soleggiato punto per una sosta rilassante.
Anche il Lago di Crespëina, sull’ Altopiano del Puez, è lungo approssimativamente 160 metri e largo circa 70 ed è avvolto da una leggenda. Si narra fosse la casa di un drago feroce divenuto innocuo grazie alle tante croci di legno disposte intorno al lago dagli abitanti del posto. E’ raggiungibile dopo una camminata di circa 3 ore, dalla stazione a monte della funivia Dantercepies seguendo il sentiero 2A in direzione del Passo Crespëina e poi lungo la suggestiva Alta Via Nr 2, oppure, dal Rifugio Puez verso Passo Gardena.
Sulle rive del Lago del Pisciadù sorge il Rifugio Pisciadù, dal 1902. Qui siamo nel cuore del Gruppo de Sella e il sentiero per raggiungerlo a piedi è il n. 666, dal Passo Gardena attraverso la Val Setus, oppure, sulla famosa e impegnativa via Ferrata Pisciadù che porta all’omonima cima.
Infine, il Lech dl Dragon, un lago progliaciale ha sicuramente un nome suggestivo e si trova a 2.680 metri di altitudine sul massiccio del Sella. Si riempie anch’esso solo occasionalmente; per esempio, scomparve completamente nel 1970, per poi riapparire tra il 2003 e il 2007 e scomparire nuovamente due anni dopo. Le periodiche scomparse e apparizioni del lago hanno alimentato numerosi miti e leggende. Secondo la tradizione, nel Lech dl Dragon viveva un tempo un drago che emergeva dalle sue acque solo nelle notti di luna piena. Il ruggito dell’animale era così potente da essere udito fino al Passo Gardena. In realtà, il rumore era probabilmente prodotto dall’attività del lago glaciale. Solitamente riappare dopo inverni molto nevosi. Raggiungibile in un’ora di camminata, lungo un sentiero impervio e poco segnalato dal Rifugio Pisciadù.
Photo Credits: ©Dolomites Val Gardena / Lago del Pisciadù ©Fabrizia Postiglione / Lech de Ciampedel ©Damian Holzknecht.
INFO: Val Gardena