
Angy Eiter su “Schatzinsel” (9a). Foto: Claudia Ziegler
Eiter: “L’intera via è un vero mostro di resistenza”
La prima volta che l’ex campionessa austriaca Angy Eiter ha utilizzato il trapano, è stato a Leonidio, in Grecia, nel 2005. Lo scorso autunno, la climber ha deciso di ripetere l’esperienza, testando una zona vergine che avesse una linea da sogno da chiodare.
Dopo ricerche infruttuose, ha finalmente trovato una parete strapiombante in una grotta vicino alla sua casa ad Imst (Tirolo), ed è così che ha aperto la via “Schatzinsel” (Isola del Tesoro), per cui ha proposto il grado di difficoltà 9a.
Angy descrive così “Schatzinsel”:
“Il percorso presenta una combinazione di movimenti diversi. Il percorso inizia su una parete leggermente strapiombante, quindi attraversa a sinistra in un tetto con circa 15 movimenti. Da lì i percorsi hanno una pendenza di circa 45 gradi con altri 20 movimenti prima dell’ultima parte che prosegue su una parete leggermente strapiombante.
Complessivamente ho contato 70 duri movimenti. In realtà ho trovato tre tiri chiave. Il primo è all’inizio del tetto… Il secondo è nel mezzo della parete a 45 gradi. Implica un movimento molto potente della spalla. Il terzo tiro chiave è nell’ultima parte e richiede arrampicata tecnica.. L’intera via è un vero mostro di resistenza.”
“Per quanto riguarda il grado – dice Eiter – questa non è la via più difficile che ho fatto, ma è sicuramente una delle “mie” linee più dure”