Uno studio conferma che il cambiamento climatico viene parzialmente mitigato da un crescente assorbimento di carbonio nella biosfera.
Qui sulle Dolomiti siamo alla fine di una primavera molto più piovosa e fresca rispetto agli anni passati. Ho scattato questa immagine nei giorni scorsi nel cuore del Brenta, con la neve appena caduta e in uno stato d’animo di magnifico isolamento.
Salendo dalle basse quote della vallata, attraverso il bosco, ho notato come tutto sia verdissimo attorno a me. Una sensazione che ho avuto spesso ultimamente e nelle primavere di questi ultimi anni: ho come l’impressione che le piante producano più foglie, che le foreste siano più ricche di sostanza organica, che il verde sia più intenso.
Come se la Natura stesse parlando con una voce più forte, come se stesse lanciando grida di Bellezza all’uomo colpevolmente sordo.
Sarà il mio solito esagerato amore per la Natura, o semplicemente le piogge più frequenti – ho pensato – accantonando la sensazione.
Poi ho trovato questo articolo pubblicato su Nature, dove si afferma che il cambiamento climatico viene parzialmente mitigato da un crescente assorbimento netto di carbonio nella biosfera, e questo assorbimento si sta intensificando grazie all’effetto fertilizzante della CO₂ che aumenta la fotosintesi. Ossia,
essendoci più CO2 nell’atmosfera, le piante creano più sostanza organica attraverso la fotosintesi.
Le mie sensazioni hanno quindi delle basi scientifiche…! Inoltre, questo assorbimento è raddoppiato in pochi decenni ed è interessante metterlo in prospettiva con la famigerata tecnologia per “risucchiare” carbonio dall’atmosfera, una delle tante assurdità che si legge sui media e che poi condiziona le convinzioni delle persone.
Il più grande impianto al mondo per sequestrare CO₂ dall’atmosfera è in fase di realizzazione in Texas. Costerà circa 1 miliardo di $ e circa 300 milioni di $ all’anno a regime. In un anno sarà capace di assorbire dall’atmosfera 0,5 milioni di tonnellate, mentre la biosfera terrestre ne assorbe già 3 miliardi di tonnellate… È come confrontare una goccia con un torrente in piena!
Le soluzioni basate sulla Natura – come protezione degli ecosistemi, rigenerazione del suolo, agricoltura rigenerativa, riforestazione – hanno vantaggi enormi e costi molto minori.
Il problema è che rigenerare il suolo e proteggere gli ecosistemi non genera brevetti, non crea dipendenza tecnologica e non concentra profitti in poche grandi corporation. È ancora molto più facile convincere investitori e governi a finanziare una “soluzione tecnologica” spettacolare ma inutile, che cambiare il modo in cui ci prendiamo cura del territorio o gestiamo l’agricoltura e la produzione energetica.
Per noi semplici osservatori, credo sia già un successo acquisire una propria consapevolezza per non accettare passivamente tutto ciò che ci passa davanti agli occhi, stimolando la propria curiosità a cercare le risposte più vere e ricordandoci anche che dentro di noi c’è un motore che è fatto della stessa sostanza della Natura.
Tra gli innumerevoli meccanismi adattativi che il pianeta mette in atto per tendere all’equilibrio, negli ultimi decenni sta assorbendo più CO2 per provare a far fronte all’opera di distruzione della biosfera che l’umanità sta compiendo.
E poiché Noi siamo Natura, questo processo avviene allo stesso modo dentro di noi, per tendere spontaneamente all’omeostasi a fronte degli insulti esterni, materiali ed emozionali, che assorbiamo quotidianamente.
E quindi? Una risposta non risolutiva ma sicuramente utile che spesso mi rivolgo, è di cercare luoghi naturali, spettacolari e selvaggi, prima che sia troppo tardi! Ce ne sono ancora, vicini e lontani.
Uno di questi è la verdissima Islanda, che sebbene sotto crescente impatto turistico, offre ancora la possibilità di vivere il contatto benefico con la Natura nei suoi spazi sconfinati, con o senza una fotocamera al collo.
C’è un ultimo posto a disposizione per il viaggio organizzato dal 19 al 28 settembre.
Per info e programma: [email protected]
Un verdissimo saluto a tutti voi!