Un’esplosione spettacolare e una chiamata alla prudenza
Etna in eruzione: l’evento del “Nuovo Cratere di Sud Est”
L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa con i suoi oltre 3 400 m, ha dato spettacolo tra il 1° e il 2 giugno 2025, con un nuovo episodio parossistico che ha acceso il “Nuovo Cratere di Sud-Est” (NSEC). Questa fase – la quattordicesima in meno di tre mesi – ha generato una massiccia colonna di cenere, esplosioni stromboliane, flussi piroclastici e colate laviche. Sebbene definita “spettacolare ma non pericolosa per la popolazione”, ha costretto escursionisti e turisti a rifugiarsi precipitosamente.
Il “Nuovo Cratere di Sud-Est”: fenomeni e meccanismi fisici
1. Attivazione e collasso del cratere
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L’eruzione è iniziata con un aumento dell’attività sismica e del tremore, registrati a partire dal 1° giugno: ampie perturbazioni del tremore vulcanico e segnali infrasonici hanno anticipato l’attivazione del NSEC, tra le 00:50 e le 02:00 UTC
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Poco dopo, una parte del fianco settentrionale del cratere si è raffreddata e collassata, innescando una violenta esplosione ed un robusto flusso piroclastico
2. Colata piroclastica: caratteristiche e rischi
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I flussi piroclastici sono composti da cenere, gas e frammenti incandescenti, che si muovono a velocità e temperature estremamente elevate (oltre 1 500 °C)
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In questo episodio, tali flussi hanno viaggiato lungo il fianco sud-est, disperso materiale fino alla parete nord della Valle del Bove, aprendosi in tre colate separate – una diretta a sud, una a est e una a nord.
3. Colonna eruttiva e ricaduta cenere
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La nube eruttiva si è innalzata fino a 4–5 km, spinta dal collasso del flusso piroclastico ed esplosioni stromboliane.
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La cenere, di un intenso color rossastro, è stata trasportata verso ovest-nord-ovest, ricadendo in aree come Cesarò e Bronte.
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Il sistema VONA, usato per l’aviazione, ha inizialmente emesso un’allerta rossa, poi ridotta a gialla/ arancione in serata poiché l’emissione di cenere si è attenuata
Invito alla prudenza
Le autorità regionali, la Protezione Civile e l’INGV invitano a evitare assolutamente l’accesso alla cima dell’Etna nei prossimi giorni, almeno fino a una stabilizzazione della fase eruttiva.
Le guide professionali e i tour autorizzati rimangono un’opzione sicura e controllata, con percorsi monitorati e comunicazione tempestiva delle allerte.
L’eruzione del 2 giugno è stato un evento imponente, dominato da crolli del cratere, esplosioni stromboliane, flussi piroclastici e colate laviche. È una manifestazione potente della natura, ancora più amplificata dall’attività del NSEC, simbolo della vivacità del Grande Vulcano. Tuttavia, la sua bellezza scenica non deve fuorviare: ogni cenere, ogni boato nasconde rischi reali e imponderabili. La sicurezza deve rimanere priorità, e l’osservazione deve avvenire da distanza e con strumenti ufficiali.