
Everest, 2019: Cory Richards. Foto: Esteban Topo Mena
L’ecuadoriano e lo statunitense hanno raggiunto quota 7.600 metri. Riproveranno ad aprire la sognata nuova via sulla parete Nord dell’Everest a inizio giugno
Mentre una folla di alpinisti erano in coda per raggiungere la vetta dell’Everest attraverso la Via Normale sul versante Sud, Cory Richards ed Esteban ‘Topo” Mena, gli unici due alpinisti che questa primavera hanno l’obiettivo di scalare l’ottomila per una via diversa, hanno dovuto ritirarsi e rientrare al campo base avanzato (ABC). Le condizioni erano troppo impegnative per salire in stile alpino (senza ossigeno supplementare e sherpa), e la finestra meteo troppo corta.
Dalla pagina instagram di Cory Richards: “Esteban Topo Mena ed io abbiamo passato 40 ore sulla parete con un bivacco all’aperto a 7300 metri. Le condizioni che abbiamo incontrato e le tattiche scelte, oltre allo sforzo, ci hanno costretti a tornare indietro a circa 7.600 metri. Abbiamo impiegato altre 7 ore per la discesa in sicurezza, dal punto più alto che abbiamo raggiunto.
Tornati al ABC (Campo Base Avanzato) e rivalutato il nostro approccio, stiamo esaminando i primi giorni di giugno per un altro tentativo, durante una potenziale seconda finestra. È un fallimento? Nel senso più stretto del termine, assolutamente sì. Ma è qualcosa su cui costruire? Di sicuro. Ho sempre sostenuto che questo è veramente un viaggio contro uno sport estremo. Ma per comprendere veramente l’intero processo, devi arrivare in cima. Incrociamo le dita e vediamo cosa succede in questa stagione.”
Esteban Topo Mena ha così commentato sui suoi canali social: “Ripercorrere i passi su una via così grande è doloroso, non solo fisicamente ma anche a livello emotivo, sapendo tutto quello che c’è dietro ogni metro che hai scalato.
Ieri Cory Richards ed io abbiamo deciso di abbandonare il nostro primo vero tentativo al progetto #theLine sognato… Cosa è successo? Una breve finestra di bel tempo e condizioni estreme ci hanno semplicemente preso a calci in culo! Comunque abbiamo scalato ad un ritmo infernale che ci ha portati a quota 7600m e, soprattutto, abbiamo imparato molto sulla natura di questa “bestia” con cui abbiamo a che fare. Inutile dire che anche questa volta le cose non sono andate come volevamo… Tutto ciò che possiamo fare ora è essere grati alla montagna per averci lasciato ritornare alla base, aggiusteremo quello che sarà possibile per essere pronti e confidiamo che tutto ciò che non è nel nostro controllo giochi un ruolo più favorevole al prossimo tentativo… Oggi recuperiamo le forse e iniziamo a pianificare la prossima mossa”
Ricordiamo che Cory Richards e Esteban ‘Topo’ Mena intendono aprire una nuova via attraverso un corridoio che non è mai stato scalato sulla parete Nord dell’Everest.