Himalaya, si aggrava il bilancio: cinque alpinisti italiani morti in Nepal
Le speranze si sono ormai spente sulle montagne del Nepal. Dopo la conferma della morte di Stefano Farronato e Alessandro Caputo sul Panbari Himal, altre tre vittime italiane sono state ritrovate nelle ultime ore in un secondo incidente, avvenuto più a est, nella zona dello Yalung Ri, una montagna di 5.630 metri nel distretto di Sankhuwasabha.
Secondo quanto riportano le autorità nepalesi e confermato dalla Farnesina, la tragedia si è consumata quando una valanga ha travolto il campo base di una spedizione che coinvolgeva diversi alpinisti italiani. Tra le vittime figurano Paolo Cocco, trentino di 36 anni, Markus Kirchler, guida altoatesina di 33 anni, e un terzo connazionale di cui non è ancora stata resa nota l’identità. Altri membri della spedizione risultano dispersi, mentre i soccorritori locali, affiancati da elicotteri e squadre dell’esercito nepalese, cercano di raggiungere la zona nonostante le condizioni meteorologiche avverse.
Le ricerche sono rese difficili da forti nevicate e vento che, da oltre una settimana, interessano gran parte dell’Himalaya centro-occidentale. In totale, tra le due tragedie, si parla di almeno cinque alpinisti italiani morti e di altri ancora dispersi. Il Ministero degli Affari Esteri segue la situazione attraverso l’ambasciata italiana a Kathmandu e il consolato di Calcutta, in costante contatto con le famiglie delle vittime.
Il Panbari Himal, dove sono morti Farronato e Caputo, è una vetta di 6.887 metri situata nel remoto Peri Himal, al confine tra i distretti di Gorkha e Manang. È una montagna poco frequentata, salita per la prima volta solo nel 2006 da una spedizione giapponese, e da allora raramente visitata per la complessità logistica e la lontananza dai principali centri abitati. Lo Yalung Ri, teatro del secondo incidente, si trova invece nella regione del Makalu, una zona più accessibile ma soggetta in autunno a instabili condizioni meteorologiche e a frequenti distacchi di valanghe.
Gli sviluppi attesi nelle prossime ore riguardano il recupero dei corpi ancora bloccati a
quote elevate e la verifica del numero esatto di dispersi. Le autorità nepalesi non escludono ulteriori vittime, mentre il maltempo potrebbe prolungare le operazioni per diversi giorni. In Italia, la notizia ha profondamente colpito la comunità alpinistica, che si stringe intorno ai familiari e ai compagni di cordata delle vittime.

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