
Spedizione polacca al Batura Sar, inverno 2020. Foto: Kacper Kloda. Fonte: PHZ/facebook
Campo 1 parzialmente distrutto e la via per Campo 2 sepolta. Queste le conseguenze di più di una settimana di intense nevicate
Martedì 18 febbraio, dopo un’interruzione di oltre una settimana, una squadra di tre membri, Wojciech Flaczyński, Mariusz Hatala e Kacper Kłoda, dopo circa 9 ore di cammino in neve profonda, ha raggiunto il Campo 1 (5.150 m) del Batura Sar. Completamente distrutta una delle tende, l’altra è stata recuperata, nonostante lo spesso strato di neve che la ricopriva.

Spedizione polacca al Batura Sar, inverno 2020: Campo 1. Foto: Wojciech Flaczynski. Fonte: PHZ/facebook

Spedizione polacca al Batura Sar, inverno 2020: Campo 1. Foto: Wojciech Flaczynski. Fonte: PHZ/facebook
Dopo una notte a 5.150 metri, la squadra si è diretta verso Campo 2. Sfortunatamente, la neve alta, il pericolo di valanghe e la visibilità ridotta, limitata a pochi metri, ha costretto il gruppo a rientrare alla base (4.100 m ca.)
“Eravamo consapevoli che il peggioramento delle condizioni meteo avrebbe provocato il caos e avrebbe temporaneamente sospeso le nostre attività, ma non ci aspettavamo nevicate così intense – spiega il leader della spedizione Piotr Tomala sui canali social PHZ (Polski Himalaizm Zimowy im. Artura Hajzera) – Inoltre, l’azione è ostacolata dal pericolo valanghe. Nei prossimi giorni lavoreremo per ripristinare la via per il Campo 2 (5.930 m). Solo successivamente saremo in grado di pianificare ulteriori azioni.”
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