
Milan Radovic. Foto: Slobodan Cmiljanic. Fonte: facebook M. Radovic
E’ precipitato da C4, si presume per la rottura di una grossa cornice di ghiaccio su cui si trovava. Era uno degli scalatori di riferimento del Montenegro
“Dopo essere salito in vetta al Khan Tengri (7.010 metri), impresa che richiede un’eccezionale preparazione fisica e tecnica, e dopo essere ritornato al C4, l’alpinista è precipitato per oltre 1.000 metri, probabilmente a causa della rottura di una grossa cornice di ghiaccio sulla quale si trovava.” Con queste parole il noto club di alpinismo “Visokogorci Crne Gore”, di cui Milan Radovic era presidente ha informato della morte dell’alpinista montenegrino, avvenuta lo scorso mercoledì 7 agosto sulla montagna più alta del Kazakistan.
Illeso il suo compagno di scalata Aleksandar Djajic, poiché – al momento dell’incidente – si trovava all’interno della tenda che avevano montato a Campo 4, a 6.400 m di altitudine. Il magazine Vijesti riporta che Djajic, rientrato nella tenda dopo una foto scattata con il compagno, avrebbe udito un forte frastuono di ramponi. Corso fuori, non ha più visto Milan. Si è assicurato e ha iniziato a cercare l’alpinista e, purtroppo, ha potuto scorgere il suo corpo senza vita, qualche centinaio di metri più sotto.
La cordata era partita il 20 luglio scorso con l’obiettivo di diventare i primi montenegrini a salire sulla cima del Pik Pobeda (7.439 m), nella catena montuosa dello Tian Shen, al confine tra Cina, Kirghizistan e Kazakistan. La spedizione è stata organizzata per celebrare i dieci anni del club di alpinismo Visokogorci Crne Gore, di cui Milan era anche tra i fondatori.
Con un passato legato al calcio e all’atletica leggera, Radovic, nato a Pluzine 49 anni fa, è stato uno degli alpinisti più prolifici del paese dei Balcani. Ha ottenuto la qualifica di guida alpina ed ha scalato alcune delle vette più alte d’Europa e non solo. Tra le scalate più importanti quella del Manaslu (8.163 m) nel 2008, con Dragan Bulatovic. Ha organizzato e partecipato a maratone e ultratrail.