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11 Maggio 2012

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A MILANO, I FILM E I PROTAGONISTI DEL 60° TFF Spazio Oberdan, 16-20 maggio 2012

Dal 16 al 20 maggio, i film e i protagonisti della 60^ edizione del TrentoFilmfestival, la rassegna di montagna più  prestigiosa al mondo, saranno proposti a Milano, presso lo Spazio Oberdan – Sala Alda Merini,  da Fondazione Cineteca Italiana e Alt(r)i spazi – associazione culturale Ettore Pagani.

PROGRAMMA DELL’VIII EDIZIONE MILANESE

Mercoledì 16 maggio 2012
ore 16.30 “Barnabo delle montagne” di Mario Brenta. Sc.: M. Brenta, Angelo Pasquini, dal racconto omonimo di Dino Buzzati. Interpreti: Marco Pauletti, Duilio Fontana, Carlo Caserotti, Alessandra Milan. (Italia/Svizzera/Francia, 1994) col., 124’.
Anni Venti del ‘900. Un uomo, espulso dal corpo delle guardie forestali per non aver sparato a un bracconiere, si mette a fare il contadino nella fattoria di una vecchia donna. Richiamato in servizio, di nuovo si rifiuterà di sparare contro degli uomini.
ore 19.00 “40 Days at Base Camp” di Dianne Whelan (Canada, 2011) col., 88’, v.o. sott. ital.
In primavera, la documentarista Dianne Whelan si è immersa per quaranta giorni nell’affascinante mondo del campo base dell’Everest (5.400 m). Le riprese spettacolari, con l’Himalaya sullo sfondo, mostrano un intrigante e intimo ritratto di tre gruppi alpinisti che vivono quotidianamente al campo base, trasformandolo in un campeggio, del loro viaggio verso la vetta più alta del mondo, sulla storia della montagna e sull’effetto devastante che anche il cambiamento climatico sta creando nell’equilibrio ecologico dell’area.
ore 21.00 “Bellezze Italiche: Trento e dintorni” di Pietro Marelli. Musica orig.: Francesca Badalini. (Italia, 1912) muto, 5’
Questo cortometraggio (il quarto pannello di una serie curata da Pietro Marelli e appunto dedicata alle “Bellezze italiche”) dispiega alcune straordinarie cartoline cinematografiche dal capoluogo trentino, soffermandosi su luoghi di interesse artistico (il castello del Buonconsiglio) o paesaggistico (il lago di Caldonazzo) ma soprattutto spingendosi nelle vallate circostanti per ritrarne usi e i costumi quasi fuori dal tempo.
Il cortometraggio viene presentato per la prima volta a Milano dopo il recente restauro della Cineteca Italiana in collaborazione con Fondazione Cassa Rurale di Trento e Trento Film Festival.
“Magic Bean” di Bertrand Delapierre. (Francia, 2011) col., 11’. Arnaud Petit, climber, alpinista e guida alpina francese ha partecipato a gare di arrampicata per otto anni, dal 1992 al 2000, ottenendo la vittoria in Coppa del mondo nella stagione 1996. Nel 2000 ha lasciato le competizioni per dedicarsi alle più grandi e difficili pareti del mondo (dalla Voie Petit sul Grand Capucine al Salto d’Angel in Venezuala, dalla Delicatessen in Corsica al Tough Enough in Madagascar) e per operare come fotoreporter. A 40 anni, nell’estate del 2011, a Ceuse, una delle più rinomate falesie d’Europa, ha ripetuto la Black Bean 8b in stile trad.
“One Mile Above” di Du Jiay. (Cina, 2011) col., 91’, v.o. sott. it. In seguito alla tragica morte del fratello, Shuhao giura di realizzarne il sogno e di percorrere in bicicletta la strada che porta dalla provincia cinese dello Yunnan alla città di Lhasa in Tibet per permettergli di passare serenamente nell’aldilà. Si tratta di un percorso estremamente impegnativo anche per il ciclista più esperto ma Shuhao è molto determinato. Lungo il tragitto incontra l’amico e mentore Li Xiaochuan, e insieme i due intraprendono un viaggio che cambierà le loro vite per sempre. One Mile Above è una commovente storia di speranza di fronte alle avversità della vita. Le meravigliose immagini dei paesaggi della Cina e delle Alpi tibetane del Sichuan gli hanno valso il premio per il Contributo Artistico al Tokyo International Film Festival.

Giovedì 17 maggio 2012
ore 16.30 “Il segreto del bosco vecchio” Regia e sceneggiatura di Ermanno Olmi, dal romanzo omonimo di Dino Buzzati Interpreti: Paolo Villaggio, Giulio Brogi, Silvano Cetta, Ernesto De Martin Modolado, Lino Pais. (Italia, 1993) col., 124’.
Al colonnello in pensione Sebastiano Procolo viene affidato il compito di amministrare, per conto del nipote, alcune terre che comprendono il “bosco vecchio”. L’uomo ambisce a diventare il padrone della zona e per raggiungere il suo obbiettivo è disposto a tutto, persino a uccidere il nipotino Benvenuto che, una volta adulto, erediterà tutto.
ore 19.00 “Strong – A Recovery Story” di Andrass Hovat Kollmann Ungheria, 2011, col., 87’, v.o. sott. it. Premio della Giuria del TrentoFilmfestival 2012
Zsolt Erőss è l’alpinista ungherese che ha ottenuto il maggior numero di successi, conquistando, prima di un grave incidente, otto delle più alte montagne del mondo. Nel gennaio 2010 è stato investito da una valanga sui Monti Tatra che gli ha causato fratture gravissime ad ambedue le gambe. Le complicazioni per una frattura esposta lo costringono all’amputazione della gamba destra appena sotto il ginocchio. Il film segue Erőss durante il suo ricovero e ripercorre le sue spedizioni in Himalaya nel 2010 e nel 2011. La sua è la storia commovente e umana di una persona che riesce a risorgere grazie al proprio forte carattere. Zsolt voleva tornare in montagna al più presto e 5 mesi dopo l’incidente è nuovamente in Himalaya per tentare di salire il Cho Oyu, la sesta cima più alta del pianeta. L’impresa non gli riesce. Promette di riprovarci l’anno dopo e nel 2011 è in vetta sul Lhotse, il suo nono ottomila.
ore 21.00 “Verticalmente Demodé” di Davide Carrari. (Italia, 2012) col., 18’. Genziana d’Oro al miglior film di alpinismo o montagna – Premio del Club Alpino Italiano Fra i riconoscimenti: Premio ”Mario Bello” 2012 e Premio ”Città di Imola” 2012
«Non è la via più difficile del mondo, è semplicemente la via “sportiva” più difficile che ho scalato. Ha una storia lunga e comincia quando mi sono chiesto la prima volta come potevano essere quei luoghi dove ogni sera andava a morire il sole. Eternit è nascosta proprio lassù, in un ambiente solitario e dimenticato di queste montagne, piccola e “verticalmente demodé” a metà fra i luoghi dove sono nato e quelli dove sono vissuto». Con queste parole e con le immagini della roccia della parete e di lui che la sta arrampicando Maurizio Manolo Zanolla racconta le proprie motivazioni ed emozioni ritrovando una via che aveva individuato molti anni prima con la quale aveva a lungo ritenuto impossibile confrontarsi.
“The Iron Hole- Trou de fer ” di Pavol Barabas. (Slovacchia, 2011) col., 56’, v.o.sott. it. Quando, a causa di una apocalittica immensa eruzione, la superficie del vulcano Piton des Neiges, (isola della Réunion) collassò sprofondando di circa 1.000 metri, si creò quello che è chiamato il Trou de Fer (The Iron Hole), una voragine straordinaria con pareti verticali coperte dalla più vigorosa vegetazione che si possa immaginare. Il Trou de Fer offre un paesaggio spettacolare difficile da trovare altrove sul nostro pianeta anche perché la sua inaccessibilità ha permesso alla natura di preservarsi nella forma più selvaggia e libera. Definito il Monte Everest dei canyon, la sua monumentalità è esaltata da cinque grandi cascate che celano le crepe sul fondo Vi è solo una possibilità per esplorarlo: tentare di scendere a corda doppia nelle sue cavità sapendo di non avere comunque la garanzia di poter tornare indietro.

Venerdì 18 maggio 2012
ore 17.00 “Re: Afghanistan” di Enrico Montrosset (Italia, 2011) col., 21’.
Può la montagna diventare un antidoto alla guerra e alla povertà? Il film cerca di rispondere all’ interrogativo, mostrando l’impegno concreto di uomini che credono in azioni alternative. Si tratta del video-diario di Ferdinando Rollando, guida valdostana, che in Afghanistan tenta di insegnare i rudimenti dello sci ai giovani del luogo.
“7000 mètres au-dessus de la guerre” di Louis Meunier (Francia, 2011) col. e animazione, 52’, v.o. sott. ingl. È la storia della prima salita afghana del monte Noshaq, la cima più alta dell’Afghanistan (7.492 m). Quattro giovani scalatori locali provenienti dalla valle di Wakhan, a nord del paese, hanno deciso di organizzare la spedizione per mandare un messaggio di pace alla loro nazione in guerra. La loro avventura è cominciata in Francia a Chamonix dove sono stati addestrati alle tecniche di arrampicata ad alta quota sulla neve e il ghiaccio e per affinare la loro pratica alpinistica.
Saranno presenti alla proiezione Ferdinando Rollando direttore di Alpistan, associazione che cura il progetto in Afghanistan, ed il regista Louis Meunier a colloquio con Alessandro Gogna ed il pubblico milanese. Nel corso dell’incontro verrà anche presentato un nuovo progetto, una collaborazione tra Alpistan ed Emergency.
ore 19.00 “Les Piolets d’or” di Jean Afanassieff (Francia, 2011) col., 52’, v.o. sott. ital.
Ai piedi del Monte Bianco, tra Courmayeur e Chamonix la manifestazione dei “Piolets d’or” celebra da vent’anni il gusto dell’avventura, l’audacia e il senso dell’esplorazione nell’arte di scalare le cime più belle, in un vero e proprio festival dedicato all’alpinismo e alla montagna. I “Piolets d’Or” vengono assegnati da una giuria internazionale per far conoscere le grandi ascensioni dell’anno. Nel 2009 è stato istituito anche un “Piolet d’Or Carrière”, ovvero un premio alla carriera a figure di alpinisti che hanno segnato la storia dell’alpinismo mondiale. Il film propone i ritratti cinematografici dei tre vincitori (Walter Bonatti, Reinhold Messner e Doug Scott), ripercorrendo le loro imprese, evidenziandone i significati e l’importanza, proponendo attraverso la loro voce e i loro volti esperienze, memorie, valori e convinzioni personali.
“Kukuczka” di Jerzy Porebski (Polonia, 2011) col., 46’, v.o. sott. it. Jerzy Kukuczka è stato uno dei più eccezionali scalatori dell’Himalaya e il secondo a conquistare tutti i 14 ottomila. Una leggenda nella storia dell’alpinismo che ha perso la vita proprio sull’Himalaya 22 anni fa. Cosa lo rende così eccezionale? Quale è stato il suo contributo alla storia dell’alpinismo? Cosa pensano di lui la sua famiglia e coloro che arrampicano sfidando le stesse cime? Quali sono le ragioni che lo portano a scalare le vette più alte? E può lui essere paragonato agli scalatori di oggi? Un’indagine sulle montagne: sono il regno dell’avventura o uno dei settori del commercio?
ore 21.15 “Il postino di montagna” di Adolfo Baruffi. Commento: Dino Buzzati. (Italia, 1951) cortomt.
Corto d’autore che reca la firma prestigiosa di Dino Buzzati, Il postino di montagna racconta una normale giornata d’inizio autunno a Colle S.Lucia, sulle Dolomiti bellunesi, descrivendo in particolare la vita del portalettere Angelo Fesno, il cui primo datore di lavoro, quasi quarant’anni addietro, era stato il Kaiser Francesco Giuseppe. Copia restaurata da Fondazione Cineteca Italiana.
“La voie Bonatti” di Bruno Peyronnet. (Francia, 2011) col., 54’, v.o. sott. it. Genziana d’Argento al miglior mediometraggio Premio del pubblico al miglior film di alpinismo e avventura
Nel mese di ottobre del 2010 due alpinisti francesi di alto livello, Christophe Dumarest e Yann Borgnet, realizzano un progetto, che può essere considerato il sogno di ogni alpinista: concatenare in stile alpino alcune grandi vie aperte da Bonatti nel massiccio del Monte Bianco. Partono dalla parete nord delle Grandes Jorasses, scalano quindi il Grand Capucin a cui segue il Pilastro Rosso del Brouillard, per terminare sulla cima del Monte Bianco. Scendono a Chamonix con il parapendio per chiudere in bellezza con un tocco personale il loro periplo. Il documentario segue assiduamente i due alpinisti per tutti i sei giorni della loro impresa condotta con allegria, serenità e senza presunzioni. Nessun elicottero è stato utilizzato per effettuare le riprese, seguendo una precisa scelta etica degli alpinisti e del regista.
Sono stati invitati ad intervenire il regista Bruno Peyronnet e Mirella Tenderini, scrittrice e profonda conoscitrice di luoghi e personaggi della montagna e dell’alpinismo, testimone d’eccezione ne “La voie Bonatti”.
“Cold” di Anson Fogel. (USA, 2011) col., 20’, v.o. sott. it. Genziana d’Argento al miglior cortometraggio
All’inizio di febbraio del 2011 Simone Moro con il kazako Denis Urubko e lo statunitense Cory Richards raggiunge la vetta del Gasherbrum II a 8.035 metri di quota. Si tratta della prima salita invernale e la prima invernale in assoluto in uno dei cinque ottomila del Karakorum pakistano. La spedizione, partita il 27 dicembre dall’Italia, ha dovuto affrontare temperature fino a -50 gradi e forti venti fino a 200km/h per poter attrezzare la via fino alla vetta. Per Simone Moro è stata la terza prima scalata invernale di un ottomila, dopo lo Shisha Pangma nel 2005 e del Makalu nel 2009. Il film coglie con efficacia, attraverso le vive parole dei protagonisti, la fatica, i dubbi, le paure e rivela quanto terribile sia stata la discesa che ha esasperato il rischio dell’assideramento e di perdersi.

Sabato 19 maggio 2012 ore 15.00 Replica – per sinossi, v. mercoledì 16
“40 Days at Base Camp” di Dianne Whelan (Canada, 2011) col., 88’, v.o. sott. ital.
ore 17.00 Repliche – per sinossi, v. giovedì 17 “Verticalmente Demodé” di Davide Carrari. (Italia, 2012) col., 18’. Genziana d’Oro al miglior film di alpinismo o montagna – Premio del Club Alpino Italiano Fra i riconoscimenti: Premio ”Mario Bello” 2012 e Premio ”Città di Imola” 2012
“The Iron Hole-Trou de fer ” di Pavol Barabas. (Slovacchia, 2011) col., 56’, v.o.sott. it.
ore 19.00 “Lasciando la baia del re” di Claudia Cipriani. (Italia, 2011) col., 78’. Premio Solidarietà Cassa Rurale di Trento
Cosa succede se un’insegnante decide di filmare i suoi allievi durante le ore di lezione? E se un’allieva decide di filmare l’insegnante? È quanto accade nel quartiere popolare di Milano chiamato “Baia del Re” dai suoi abitanti, che si sono rifiutati di usare il nome “Stadera” imposto dal regime fascista. Scelsero dunque di farsi rappresentare dall’ultimo avamposto scandinavo da cui partì Nobile per la sfortunata spedizione che negli anni trenta tentò l’esplorazione del Polo Nord in dirigibile. Il quartiere era infatti posto nell’estrema periferia della città. Da allora la città è cresciuta e il quartiere si trova ormai alle porte del centro, eppure rimane ancor’oggi sul confine tra emarginazione ed integrazione, tra degrado e riscatto. Lì i destini di una ragazzina e della sua “educatrice” s’incrociano, trasformando il ritratto di una strana comunità nella storia della catarsi di una tragica perdita. La storia di un’amicizia nata da un insolito modo di insegnare diventa così il racconto di un viaggio da un luogo della periferia milanese, chiamato Baia del re, a un luogo del Polo Nord che ha lo stesso nome, tra le meraviglie dell’Artico e la minaccia degli orsi polari.
Sarà presente alla proiezione la regista Claudia Cipriani; con lei alcuni “attori” del quartiere Baia del Re.
ore 21.15 “McKinley 1961 – Storia di un’amicizia” di Paola Nessi. (Italia, 2011) col., 29’.
19 luglio 1961, i sei componenti della spedizione “Città di Lecco – Alaska ’61” raggiungono la cima del McKinley, il monte più alto dell’America settentrionale. Il capospedizione Riccardo Cassin sale in cordata sino alla vetta con Gigi Alippi, Luigino Airoldi, Jack Canali, Romano Perego e Annibale Zucchi. Oggi, a 50 anni dall’impresa, i quattro alpinisti ancora in vita, raccontano sul filo dell’emozione i momenti più forti e significativi della storica spedizione.
“The Scene” di Chuck Fryberger. (USA, 2011) col., 78’, v.o. sott. it. Moab, Utah: una calda cittadina del deserto sovrastata da enormi torri arenarie è meta di scalatori che amano sfidare il pericolo pur mantenendo una rigida tradizione etica. Boulder, Colorado: centro indiscusso per gli scalatori americani, è una città intrisa di talento, competizione e idee progressiste che cresce atleti di ogni disciplina. Innsbruck, Austria: ospita la massima concentrazione di atleti nel mondo che competono non solo per il podio ma anche per finanziamenti e successo. Catalunya, Spagna: ha potenzialità illimitate, il nord della Spagna ha ottenuto il titolo di capitale del mondo dell’arrampicata sportiva, ed è ritenuta la casa delle élite di scalatori. Girato in alta definizione, il film è una rapida incursione nei principali centri dell’universo dell’arrampicata.
Domenica 20 maggio 2012 ore 15.00
“The Great Bear” di Esbeb Toft Jacobsen. (Danimarca, 2011) col., animazione, 73’, v.o. sott.it. Jonathan ha 11 anni ed è solito passare le vacanze da solo con suo nonno che vive al limite di una grande foresta popolata da animali mitici. Quest’anno sua sorella Sophie andrà con lui. Ma non è molto divertente rimanere incastrato con la sorellina più piccola, quindi Jonathan fa tutto ciò che può per tenerla lontana. Purtroppo ci riesce anche troppo bene tanto che Sophie viene rapita da un un gigante, un orso di 1000 anni. Ora Jonathan deve avventurarsi nel cuore della foresta per affrontare gli strani esseri che la popolano e salvare sua sorella.
ore 16.30 “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini. Sc.: André G. Brunelin, Jean-Louis Bertucelli, dal romanzo omonimo di Dino Buzzati. Interpreti: Jacques Perrin, Vittorio Gassman, Giuliano Gemma, Philippe Noiret, Jean-Louis Trintignant, Max von Sidow, Laurent Terzieff, Fernando Rey. (Italia/Francia, 1976) col., 150’.
La storia del giovane tenente Drogo, distaccato in una fortezza di avvistamento ai margini del deserto. Qui la vita scorre monotona, nell’attesa sempre delusa di un attacco nemico vissuto come un miraggio. Drogo finirà per passare nella fortezza tutta la vita, e quando finalmente i Tartari si manifestano, lui, ormai troppo vecchio e gravemente malato, viene allontanato.
ore 19.15 “Peak – Un mondo al limite” di Hannes Lang. (Germania, 2011) col., 91’.
Migliaia di turisti giungono ogni anno nel bianco paradiso delle montagne innevate. Ormai anche nei luoghi più selvaggi si è diffuso il turismo di massa, lasciando tracce indelebili nel panorama. A causa dei cambiamenti climatici e della mancanza di neve, è stato necessario sviluppare imponenti mezzi tecnologici per produrre un paesaggio ideale svincolato dagli eventi naturali. Il paesaggio delle Alpi è ormai divenuto uno sconcertante ibrido di tecnologia e natura. Il film ha osservato per un intero anno questo processo di trasformazione delle Alpi, scoprendo le tracce indelebili lasciate dalle invasioni degli uomini. Peak pone anche alcune domande: sul rapporto che deve essere mantenuto tra natura e tecnologia, su quanto il paesaggio possa essere artificiale, o, in altri termini, quanto la neve artificiale debba somigliare a quella naturale per soddisfare e giustificare l’antichissimo bisogno degli uomini di un paradiso terrestre
ore 21.00 “How I Ended this Summer” di Alexei Popogrebsky. (Russia, 2010) col., 124’, v.o. sott. it.
Una stazione polare in una desolata isola nell’Oceano Artico. Sergei, un meteorologo della vecchia scuola, e Pavel, appena laureato al college, stanno trascorrendo qualche mese di completo isolamento in una delle vecchie importanti basi strategiche di ricerca. Pavel riceve un importante messaggio via radio e cerca il momento giusto per raccontare tutto a Sergei quando la paura, le menzogne e il sospetto iniziano ad avvelenare l’atmosfera.

Il programma del TrentoFilmfestival a Milano potrà subire variazioni.

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
www.altrispazi.it – 02. 8373124 www.cinetecamilano.it – 02.77406316 (a partire da 30’ prima dell’inizio del primo spettacolo di ogni giorno) www.trentofestival.it
Lo Spazio Oberdan è a Milano in V.le Vittorio Veneto 2 angolo p.za Oberdan (Porta Venezia) TRAM 29/30 MM 3 P.ta Venezia Modalità d’ingresso:
cinetessera annuale: € 3,00 – valida anche per le proiezioni all’Area Metropolis 2.0 I tesserini delle Università sono validi come Cinetessera 2012 Biglietto d’ingresso: € 5,50 Spettacoli delle ore 15 di sabato e domenica e delle ore 17 dal mercoledì al venerdì: € 3,50 Ingresso gratuito per i soli soci di Alt(r)i spazi che ne fanno richiesta telefonando allo 02.8373124 o via mail (associazione@altrispazi.it)

A partire da mercoledì 9 maggio i biglietti possono essere acquistati in prevendita alla cassa di Spazio Oberdan nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì ore 16.30-21.30; sabato e domenica ore 14.30-21.30

Uffici stampa
Fondazione Cineteca Italiana Cristina Formenti ufficiostampa@cinetecamilano.it – 02.87242114 Provincia di Milano/Cultura g.bocca@provincia.milano.it; m.piccardi@provincia.milano.it – 02.7740.6310/6359 Alt(r)i spazi s.manfredini@altrispazi.it – 02.8373124 Trento Film Festiva

Info : Alt(r)i spazi Associazione Culturale Ettore Pagani Corso san Gottardo 22, 20136 Milano – Tel. 02 8373124 – www.altrispazi.it – associazione@altrispazi.it
16-20 maggio a Milano SPAZIO OBERDAN – SALA ALDA MERINI

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