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28 Novembre 2006

Avventura

HIELO PATAGONICO: LA CONCLUSIONE La spedizione femminile è uscita dal ghiacciaio

Sullo HieloDopo quaranta giorni passati in totale autonomia Eloise Barbieri, Antonella Giacomini e Nadia Tiraboschi sabato 25 novembre hanno raggiunto il piccolo centro di El Chaltén. Le avevamo lasciate nei pressi del Passo Marconi dove erano arrivate dopo 4 giorni di intensa bufera, a causa della quale avevano perso la tenda principale.
Ecco il racconto in diretta delle protagoniste.

"Arrivate alla base del passo Marconi abbiamo trovato rifugio in un argine di neve scavando una “cueva” che ci ha riparate dalla bufera, che è continuata per altri due giorni depositando ancora un metro di neve sullo Hielo. Finalmente il terzo giorno ci siamo svegliate con i raggi del sole ed abbiamo quindi deciso di tentare di proseguire la nostra traversata, consapevoli però che la perdita della tenda principale implicava che potessimo tentare di raggiungere al massimo l’uscita all’altezza del ghiacciaio Upsala e solo con almeno 3 giorni di bel tempo.

In questa giornata lo Hielo ci ha regalato incredibili panorami sul circolo degli altari e abbiamo potuto ammirare il Cerro Torre ed il Fitz Roy in condizioni invernali, con le pareti ovest incrostate di neve. Abbiamo proseguito la nostra traversata fino all’altezza del Nunatak Viedma, a due giorni dal ghiacciaio Upsala raggiungibile attraversando una zona estremamente crepacciata e resa insidiosa dalle recenti abbondanti nevicate. L’umore era ottimo, la bella giornata e i panorami mozzafiato ci avevano ricaricato le batterie nonostante piccoli incidenti di percorso.

Il Fitz Roy dallo HieloL’attraversata del ghiacciaio Viedma è risultata insidiosa a causa di laghetti d’acqua di deposito nascosti da un sottile strato di neve che ci hanno rallentato e hanno causato una caduta in acqua per fortuna senza conseguenze. Il giorno seguente all’alba ci siamo svegliate fiduciose, ma purtroppo il tempo già volgeva al peggio… questa è la Patagonia, bella ma imprevedibile! Considerati i giorni ancora a nostra disposizione e soprattutto l’impossibilità di affrontare un’altra bufera con la tenda di emergenza, abbiamo ritenuto fosse più saggio rinunciare all’uscita sul ghiacciaio Upsala per ripiegare sul passo del Viento. Il ghiacciaio Viedma, come la maggior parte dei ghiacciai che si buttano nei laghi argentini, da anni sta subendo un veloce ritiro e per questo motivo percorrerlo ha richiesto un’attenta ricerca dei passaggi migliori tra crepacci e seraccate il tutto come sempre accompagnato da un fortissimo vento.

L’uscita dal passo del Viento ci ha impegnate per 3 giorni durante i quali abbiamo dovuto riprendere i trasporti a spalle di tutto il nostro materiale dopo aver lasciato il ghiacciaio e quindi l’uso delle slitte. Arrivate alla base del passo, alla Laguna Toro, ci sono venuti incontro Manrico, Giuliano e Marta (rispettivamente marito di Antonella e amici) che ci hanno accolte con una bella bottiglia di “vino tinto” e tanto buon umore.

Il giorno 25 siamo scese dalla Laguna Toro fino a El Chalten in 4 ore a cavallo, abbiamo fatto lunghissime docce e abbondanti mangiate di ottima carne argentina.

La Patagonia ci ha accolte, ma non si è risparmiata:
Nadia: “ho scoperto una nuova potenza della Patagonia…”
Antonella: “pensavo di conoscere le bufere patagoniche, ma mi sbagliavo…”
Eloise (prima volta in Patagonia): “mi hanno detto che più di così non potevo avere dalla Patagonia, nel bene e nel male…”