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19 Dicembre 2013

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MACROREGIONE ALPINA. Strategie UE, a 70 anni dalla carta Chivasso

Macroregione alpina: oggi a Bruxelles si varano le strategie UE

Oggi, giovedì 19 dicembre, a 70 anni dalla firma della Carta di Chivasso, a Bruxelles verrà compiuto un importante passo in avanti nella costruzione della Macroregione Alpina. Nel vertice dei Capi di Stato e di Governo al Consiglio europeo verrà infatti varata la strategia dell’UE per la regione alpina, che comprende oltre all’Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Liechtenstein, Slovenia, e che mira a dare impulso alla crescita e alla competitività dell’area anche attraverso una migliore capacità di utilizzo dei fondi europei e nazionali.

La riunione di oggi è stata preceduta venerdì 18 ottobre dall’incontro delle Regioni e delle Province autonome alpine italiane a Grenoble, in Francia, per la firma di un accordo paritetico tra Stati e Regioni sulla creazione della strategia macroregionale.

I commenti di Lido Riba ed Enrico Borghi

“Non è trascurabile, per chi si occupa di economia, politica, storia, cultura, antropologia delle Alpi – spiega il presidente dell’Uncem Piemonte Lido Ribala forte connessione tra quanto avvenne settant’anni fa a Chivasso e quanto avviene oggi a Bruxelles. I valori contenuti nella Dichiarazione di Chivasso sono attualissimi oggi e richiamano a una politica specifica per le Alpi, come previsto dall’articolo 44 della Costituzione italiana, che siamo ancora lontani dall’aver attuato. Finalmente l’Europa riconosce le Alpi quale regione cerniera tra i diversi Stati e incardina nel suo sistema organizzativo una opportuna strategia. Ne abbiamo bisogno, anche per utilizzare meglio i fondi europei della nuova programmazione, per colmare gli handicap geografici e strutturali, per valorizzare i grandi bagagli di risorse delle quali l’arco alpino dispone, in primis quelle naturali”.

Il summit dei capi di stato e di governo di oggi e domani 20 dicembre, dovrà dare il via libera alla costituzione di un “comitato paritetico” che assista la Commissione Ue nell’elaborazione della strategia per la Macroregione alpina. Con l’ok dei leader, i lavori potrebbero prendere il via già ad inizio 2014, sotto la regia del Commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn, per arrivare a un’adozione della strategia al più tardi nella prima metà del 2015, in modo da agganciare la partita della nuova programmazione dei fondi Ue e moltiplicarne l’impatto.

A due mesi dalla conferenza di Grenoble, quando otto Paesi alpini e 46 Regioni hanno firmato l’accordo sulla comunanza di obiettivi, il 17 dicembre, in un’iniziativa organizzata da Italia e Francia a Bruxelles, la Convenzione delle Alpi – in questa fase sotto la guida italiana di Marcella Morandini – ha presentato agli altri Stati membri il progetto spiegandone le ricadute positive, a partire dalla tutela dell’ambiente che sia allo stesso tempo un volano per il turismo e una forma di prevenzione per il dissesto idrogeologico. Con un territorio di 390mila chilometri quadrati, 70 milioni di abitanti, 120milioni di visitatori l’anno e un Pil medio pro capite di 22.800 euro, la Macroregione alpina rappresenta una piattaforma territoriale con importantissimo valore strategico. Ma ha bisogno di una strategia comune per perseguire uno sviluppo basato su un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva, che offra livelli elevati di protezione ambientale, occupazione, produttività e coesione sociale.

“Siamo ad un passo – commenta Enrico Borghi, deputato, presidente nazionale dell’Uncem e presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagnadall’avere finalmente un ingaggio della Commissione europea in un’azione politica per le Alpi, obiettivo da anni perseguito. Al centro vi è un tema da noi posto: la solidarietà tra le montagne produttrici e le città consumatrici. E’ questa scommessa perequativa e la frontiera della politica dei prossimi anni”. In questa direzione, l’attualità della Carta di Chivasso è fortissima.

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