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12 Novembre 2012

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MACUGNAGA: SCOPERTA GALLERIA GLACIALE La grotta più lunga dell'arco alpino

Alcuni speleologi del Gruppo Grotte Cai di Novara, in collaborazione con i colleghi di Biella (GsBi-Cai), hanno scoperto la più lunga grotta glaciale dell’intero arco alpino. La grotta si trova nel ghiacciaio del Belvedere di Macugnaga, nel Verbano Cusio Ossola.

Nei mesi di settembre e di ottobre gli speleologi hanno esplorato una spettacolare quanto inaspettatamente estesa grotta glaciale, che si colloca tra le più lunghe dell’intero arco alpino.

La grotta, che si apre a un’ora di cammino dall’arrivo del Belvedere, inizia con un pozzo profondo trenta metri interamente scavato nel ghiaccio. Il superamento di questa splendida verticale implica l’utilizzo di attrezzatura tecnica derivata dalla speleologia e dall’arrampicata su ghiaccio (corda, chiodi, ramponi, piccozza, discensore e bloccanti). Si raggiunge così un meandro attivo, che si inoltra nel ghiacciaio per oltre 500 m di sviluppo e 78 m di profondità.

La galleria, che si snoda sia a monte sia a valle del pozzo, si sviluppa a una profondità compresa tra i 40 e i 60 metri dalla superficie esterna e presenta ancora numerose diramazioni inesplorate. La bassa temperatura, la plasticità del ghiaccio e la totale assenza di luce esterna sono le condizioni in cui si trovano a operare gli esploratori; la progressione è resa poi difficile da un impetuoso fiume sotterraneo che costringe a destreggiarsi con passaggi tecnici per evitare di finire fra i gelidi flutti.

La galleria, mai particolarmente ampia, alterna tratti interamente scavati nel ghiaccio ad altri scavati al contatto tra la morena basale e la sovrastante massa glaciale; non mancano suggestive salette.

“La scoperta – fanno sapere i partecipanti alla spedizione – apre interessanti prospettive di studio, poiché oltre a permettere di osservare dall’interno la struttura del ghiacciaio, pone alcuni interrogativi circa l’ampio sviluppo della cavità: le grotte di questo tipo, denominate dagli specialisti “di contatto”, normalmente sono lunghe solo qualche decina di metri. Attualmente l’esplorazione è rallentata, in quanto, per mancanza di acqua circolante in grado di fornire calore, lentamente la grotta si sta “restringendo” a causa del movimento plastico del ghiaccio sovrastante. Da qui il nome impartito: Grotta Effimera, come il sovrastante lago che tanto ha fatto parlare di sé anni addietro.
Le esplorazioni riprenderanno intensamente nel prossimo autunno. Parallelamente si sta procedendo alla stesura di un dettagliato rilievo topografico. La presenza sia a monte sia a valle di altri ingressi e di altre grotte fa ipotizzare la presenza di un unico complesso sotterraneo; sono in progetto test di tracciamento delle acque per verificare i collegamenti. Ricordiamo che la visita delle grotte di contatto presenta sempre un certo grado di pericolosità”.

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Fonte: www.oknovara.it

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