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21 Dicembre 2014

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LA MONTAGNA METAFORA DI PAESAGGI DELL'ANIMA La fotografia di Andrea Gabrieli

La montagna come metafora di paesaggi dell’anima – intervista ad Andrea Gabrieli
di Andrea Bianchi

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Conosco Andrea Gabrieli dal 2006, anno in cui vinse il concorso letterario in memoria di Giulio Bedeschi organizzato dal GISM – Gruppo Italiano Scrittori di Montagna, con il racconto dal titolo ‘Chi va e chi resta’. Notevole, il racconto, ma altrettanto colpirono la mia attenzione i suoi scatti fotografici di montagna, che di lì a poco mi mostrò.

Da allora siamo consoci del GISM, di cui condividiamo ideali e aspirazioni, e nel tempo ho potuto apprezzare sempre più la sua capacità di narrare per immagini, esaltando la relazione tra l’uomo e la montagna, perfino quando può trattarsi anche solo del camminare lungo una cresta, o dell’avvicinarsi ad una vetta. Movimenti – insieme ai gesti, ai volti – a cui la montagna fotografata da Gabrieli conferisce – o meglio, restituisce – tutta la valenza simbolica, troppo spesso dimenticata da una comunicazione oggi sempre più veloce.

Dopo l’ultima mostra delle sue opere – realizzata lo scorso settembre a Ravascletto (UD), durante un convegno GISM – ho voluto approfondire e proporre tramite le pagine di MountainBlog questa breve intervista, insieme ad una selezione delle sue immagini.

D. Che ruolo gioca la montagna nella tua fotografia? E’ una location “occasionale” o un luogo di confronto consapevolmente cercato?

R. La montagna per me è un luogo cercato consapevolmente per risvegliare emozioni e desideri, perchè la montagna è un oltre, un limite, un luogo privilegiato per poter scorgere un più ampio orizzonte di possibilità. Il paesaggio della montagna è una metafora del paesaggio dell’anima. Io salgo per avere sempre più orizzonte, allo stesso modo quell’orizzonte si ‘rovescia’ per farmi scendere più in profondità in me stesso. Mi piace quindi pensare di fotografare non soltanto la realtà, ma anche un paesaggio interiore ed intimo.

D. C’è un tema di ricerca che accomuna le tue immagini?

R. Sì, il legame tra l’uomo e la natura. La piccolezza visiva dell’uomo all’interno del cuore della montagna, che è fusione e compartecipazione in qualcosa di più grande, è trascendenza.

D. Nelle tue immagini mi colpisce la presenza delle figure umane, di cui mi sembra riesci ad evocare la piccolezza di fronte all’immensità della natura: è un messaggio che cerchi consciamente?

R. Esatto. Trovo che l’uomo sia piccolo, che possa lasciare solo brevi ed effimere tracce, ma che possa nel contempo rendere quelle tracce uniche ed eterne. Mi piace il contrasto tra la piccolezza fisica dell’uomo e la grandezza della natura, che rispecchia ed amplifica la profondità del suo sentire.
Questo contrasto è rafforzato dall’uso del bianco e nero, in particolare per le foto di monti innevati, perchè crea maggiore astrazione ed alterità, permettendo al paesaggio esteriore di sciogliersi e confondersi con l’oltre della propria interiorità.
Cito Wim Wenders:
“La macchina fotografica è un occhio che può guardare nel contempo davanti e dietro di sè. Davanti scatta una fotografia, dietro traccia una silhouette dell’animo del fotografo: ovvero coglie attraverso il suo occhio ciò che lo motiva. Una macchina fotografica mostra le cose e il desiderio di esse”.

D. Che cosa rimane, di uno scatto, quando lo riguardi a distanza di anni?

R. Tante cose: l’emozione, il ricordo della relazione con le persone fotografate, il desiderio che provavo allora. Oltre a tutto questo, che forse è un po’ scontato, potrei direi che riguardando le mie immagini è come se facessi riposare l’anima, ed ho la sensazione che qualcosa di noi rimane sempre, ogni nostro gesto incide la superficie morbida del mondo, tracciando qualcosa alle volte scritto in un alfabeto oscuro, ma che forse, se non riusciremo noi, qualcun altro capirà e leggerà per intero.

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PROFILO DI ANDREA GABRIELI
www.andreagabrieli.it

Nato a Sestri Levante nel 1973, appassionato di fotografia e di montagna. Laureato in fisica, svolge l’attività di programmatore web. Pratica da molti anni alpinismo e scialpinismo. Socio accademico GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) e vincitore del premio letterario “Giulio Bedeschi” 2006.

CONCORSI E MOSTRE:
– Maggio 1998
2° e 3° classificato al XV Concorso nazionale di Arte Fotografica “Infiorate ‘98” organizzato dal Circolo Cine Foto Amatori “Hispellum” (comune di Spello).
– Aprile 1999
2° classificato al premio Biennale d’Arte “Aurelio Galeppini”.
– Novembre 2003
Concorso fotografico ‘L’uomo e la montagna’ presso il club alpino sezione di Bolzaneto (GE): 1° classificato nel tema libero – 2° classificato nel tema ‘acqua: oro bianco, oro trasparente’
– Aprile 2004
Mostra ‘la montagna in bianco e nero’ presso il club alpino sezione di Bolzaneto (GE)
– Dal 12 febbraio al 10 marzo 2005
Mostra fotografica presso il locale storico Klainguti (Genova) – La montagna tra ricerca e sogno.
– dal 5 maggio all’8 maggio 2005
mostra fotografica ‘SEI nell’arte’ – Chiavari (GE)
– Dicembre 2005:
Concorso fotografico presso il CAI di Arenzano (GE): 1° classificato nel tema ‘a fil di cielo’ – 1° classificato nel tema ‘l’uomo e la montagna’
– Aprile 2006
Concorso fotografico organizzato dal fotoclub ‘il campanile’ di Noventa Vicentina – 3° classificato
– Maggio 2006
3° concorso internazionale di arti visive EM’ARTE 2006 – Castellina Marittima “percorsi d’arte nella terra dell’alabastro”: 1° classificato – tema libero.
– Giugno 2006
1° classificato al concorso letterario in memoria di Giulio Bedeschi (organizzato dal Gism – Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) con il racconto dal titolo ‘Chi va e chi resta’.
– Aprile 2007
Mostra fotografica personale all’Ecomuseo dell’Alabatro, Castellina Marittima: ho presentato una serie di fotografie in bianco e nero del mio viaggio nella regione del Karakorum (Pakistan del nord).
– Ottobre 2010
1° classificato al concorso fotografico ‘Science in Motion’ organizzato dalla New Scientist.
– Settembre 2008
Concorso fotografico Rivelazione Naturalistica Saussurea, promosso dalla Fondazione Saussurea: 6° classificato con il progetto ‘Una famiglia d’alberi’.

– ottobre 2011
Concorso fotografico “Un Parco di Scatti” promosso dal Parco del Frignano (MO) a tema “Natura e tradizioni del Parco del Frignano”:
1° classificato nella sezione bianco e nero con l’opera dal titolo ‘Sole in prigione’.
7° classificato nella sezione colore con l’opera dal titolo ‘All’improvviso’.
– agosto 2012
Premio di posiea Paola Albanese – seconda edizione. Terzo classificato nella sezione ‘Ambiente e animali’.
– giugno 2012:
Mostra fotografica ‘Sentimento’ presso l’auditorium Santa Caterina di Finalborgo (GE), in occasione dell’83° Assemblea Nazionale del GISM Gruppo Italiano Scrittori di Montagna.
– ottobre 2012:
Mostra fotografica presso la sede Cai ‘XXX Ottobre’ (Trieste).
– settembre 2014:
Mostra fotografica ‘L’Uomo e la Montagna’ a Ravascletto (UD), nell’ambito del convegno autunnale del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna.

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