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7 Dicembre 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Annapurna (8.091 m), invernale 2023-2024. Alex Txikon: “attaccheremo la vetta a gennaio”

Alex Txikon e il suo team di Sherpa a Kathmandu, Nepal, 30 novembre 2023. Fonte A. Txikon

Txikon: “Negli ultimi 10 o 12 anni, i tentativi invernali hanno richiesto circa tre mesi. Questa volta, l’idea è di fermarsi un mese…”

Alex Txikon quest’inverno ha deciso di ritornare sugli Ottomila. Il suo prossimo obiettivo sarà l’Annapurna (8.091), la decima montagna più alta al mondo e la più letale.

La spedizione è già iniziata. L’alpinista basco è in Nepal da fine novembre.

“Che sensazione! L’energia di questa città e i suoi abitanti sono incredibili – ha postato al suo arrivo a Kathmandu – Gli odori, il caos delle sue strade… E tra tutto ciò, abbiamo organizzato tutti i bagagli con Chhepal, Ang gyalu, Magkpa, Mig Temba e Lakpa. …  Non vedevo l’ora di rivederli, ci parlo ogni settimana al telefono, ma il “faccia a faccia” non ha prezzo. Ci manca molto Lama… Lo porteremo sempre nei nostri cuori”.

Affrontare un ottomila in pieno inverno non è cosa semplice. Alex, 41 anni,  ha già scalato l’Annapurna nell’aprile 2010 e sa a cosa va incontro. “Si tratta di fare un passo in più, o qualche passo in più: ripeterla in inverno… Non saremo i primi, ma ci andremo perché è il momento. Sta a noi minimizzare i rischi”, ha affermato l’alpinista in un’intervista rilasciata alla stampa spagnola.

“Negli ultimi 10 o 12 anni, i tentativi invernali hanno richiesto circa tre mesi. Questa volta, l’idea è di fermarsi un mese. Acclimatare il corpo dormendo a 6.000 metri  e attaccare la vetta a gennaio”, ha precisato lo spagnolo. Txikon ha partecipato a più di 30 spedizioni e ha raggiunto la vetta di 11 dei 14 ottomila. Nessuno al mondo ha condotto così tanti assalti invernali consecutivi come lui.

Alex, ha imparato che in quota “il più grande nemico è l’ego”. “La montagna ti acceca e può portarti a calpestare qualsiasi cosa. Ho imparato a tenere i piedi per terra”, spiega in un’intervista rilasciata alla stampa spagnola, nella quale parla della morte con una naturalezza insolita ai più. “Non voglio morire, ma siamo fortunati a poter scegliere come vivere”. “Prima avevo così tanta paura che, quando attraversavo una zona pericolosa, mi sentivo soffocare…  Mi sono imposto un maggior controllo. Se devo morire, voglio morire felice. Se controllo meglio la mia paura, passerò meno tempo esposto alla morte. Perché con la paura si è più impacciati.”

“La vita media di una donna in Occidente è di 35.000 giorni, mentre quella di un uomo è di 33.000 giorni. Essendo nati nella zona fortunata del pianeta, possiamo scegliere come viverli – aggiunge Txikon –  Le opportunità, purtroppo, non sono uguali per tutti. Se, nell’ambito di questi 33.000 giorni, me ne vado con 16.000  giorni vissuti con intensità e soddisfazione, per me è comunque sufficiente. Molte volte, prolungare le cose… non ha senso. La morte fa parte della vita ed è fondamentale sapere che moriremo. Carpe diem.”.

Annapurna. Fonte Chhang Dawa Sherpa twitter

Ultimo aggiornamento dal Nepal

Come già anticipato, alla spedizione internazionale, organizzata da Txikon in collaborazione con l’agenzia nepalese Seven Summit Treks, partecipano anche tre alpinisti italiani: Mattia Conte, Domenico Perri e Ilona Mesits. Prima di tentare l’Annapurna insieme a Conte e al team di sherpa, il basco si acclimaterà nel gruppo dei Chulu, situato a nord dell’Annapurna (8.091 m), nella valle di Manang, e poi guiderà la squadra nella scalata del Chulu Far East.

Due giorni fa, Txikon  ha pubblicato un primo post di aggiornamento dal Nepal:

“Dopo diversi giorni di trekking oggi per la prima volta abbiamo toccato i 5.000 metri. Abbiamo affrontato sezioni abbastanza dure che hanno richiesto molto sforzo, ma ci siamo divertiti! Guardate che bella vetta abbiamo scalato…”

Alex Txikon e il suo team in vetta ad una montagna di 5000 metri, non identificata, nel gruppo del Chulu, Nepal. Foto: Andres Navamuel. Fonte A. Txikon