MENU

22 Luglio 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Broad Peak. Le osservazioni di Alan Arnette

Broad Peak. Foto: Mirza Ali

Vertici: “Non conosceremo mai i veri numeri di quest’anno…”, afferma l’alpinista-blogger americano

Sono stati pubblicati diverse relazioni su ciò che è accaduto al Broad Peak lo scorso fine settimana. “La cosa che emerge, è  la mancanza di coordinamento e cooperazione generale tra i vari alpinisti nei giorni in questione”, riporta il blogger-alpinista americano Alan Arnette.

I dettagli sulla morte e il salvataggio di Kim HongBin rimangono un po’ nebulosi  e senza una dichiarazione ufficiale da parte del suo team  o dell’operatore Blue Sky Treks & Tours.

“Gli operatori sono sempre pronti a rivendicare l’apertura delle vie, la sistemazione delle corde e le vette raggiunge, ma mai forniscono notizie su incidenti o decessi”, commenta Arnette.

Qui il rapporto del team Death Zone Freeride inerente le operazioni di salvataggio dell’alpinista sud-coreano.

Kim HongBin (a sinistra) Fonte: Blue Sky Treks & Tours/facebook

Per quanto riguarda i vertici “alcuni alpinisti che avevano annunciato di aver raggiunto la vetta ora riferiscono di essere arrivati in cima solo alla vetta anteriore – continua Arnette – cosa molto comune sul Broad Peak poiché l’ultima sezione, verso il vero vertice, è infida. Inoltre alcuni di loro sono arrivati ​​sulla Sella in tarda giornata, dopo molte ore di difficile scalata  nella neve alta.”

“Non conosceremo mai i veri numeri di quest’anno, poiché non esiste  un’organizzazione analoga allHimalayan Database –  afferma Arnette –  È un peccato che il Club alpino pakistano non si faccia avanti per documentare accuratamente l’attività sulle montagne pakistane”.