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10 Febbraio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Cerro Torre: Matteo della Bordella racconta l’apertura di “Brothers in arms” con Bacci e De Zaiacomo

Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e David Bacci in cima al Cerro Torre dopo aver aperto una nuova via sulla Est. Foto: Matteo Della Bordella

Della Bordella: “Brothers in arms” è il punto di arrivo di un cammino in Patagonia iniziato con Matteo Bernasconi 11 anni fa…”

E’ stata battezzata “Brothers in arms” (1200 m – 7a, A2, 90°), in onore di Matteo Bernasconi, Matteo Pasquetto, Korra Pesce e tutti coloro che hanno perso la vita in montagna, la nuova via salita in stile alpino  da Matteo Della Bordella, David Bacci e Matteo De Zaiacomo “Giga” sul Cerro Torre, in Patagonia. Corre lungo gran parte della parete est, per poi terminare sulla nord e raggiungere la vetta

A distanza di giorni dall’impresa (25-27 gennaio 2022), Della Bordella pubblica un post in cui racconta l’apertura di questa linea inseguita da anni:

“Bernaaa! Pasquiii! Mi sentite?!? Siamo in cima al Torre!” Eh si, proprio il Cerro Torre. Siamo saliti, in stile alpino, sulla parete Est lungo tutto il diedro degli inglesi e poi sulla Nord, dritto per dritto fino alla cumbre! Ci sono milioni di montagne al mondo, ma il Torre è il Torre. E chi, come noi, ha accarezzato il suo granito o ha anche solo visto la sua sagoma spuntare dalla pampa, capisce perfettamente cosa intendo dire.
“Brothers in arms” è il punto di arrivo di un cammino in Patagonia iniziato con Matteo Bernasconi 11 anni fa, è la via che avrebbe dovuto essere l’apice del nostro percorso insieme come amici, come alpinisti e come cordata.
“Brothers in arms” è stato anche il grande sogno di Matteo Pasquetto, con il quale ho condiviso i primi veri tentativi sulla via. Tentativi decisivi e ricchi di esperienze forti per entrambi, in due, con condizioni non ottimali, sull’immensa parete Est.
“Brothers in arms” non è solo un sogno, ma una ragione di vita, qualcosa in grado di dare un senso alle nostre esistenze. Per me ed anche per i miei compagni David Bacci e Matteo De Zaiacomo, che sono stati eccezionali. Si sono fidati di me quando gli ho chiesto di farlo ed hanno preso il comando della situazione quando gli ho chiesto di prenderlo. È stata una via che ci ha portato al limite delle nostre capacità, e forse anche un po’ oltre. Conoscenza e preparazione, fiducia reciproca, coraggio e fortuna sono stati i 4 ingredienti magici che ci hanno permesso di realizzare questa via, per me incredibile.

Cerro Torre: Matteo della Bordella apre “Brothers in arms” con David Bacci e Matteo De Zaiacomo. Foto Matteo Della Bordella

Durante i tre giorni della salita, quante volte il pensiero è corso agli inglesi Phil Burke e Tom Proctor che nel 1981 erano stati in grado di fare una performance al di fuori del tempo, salendo tutto il diedro sulla Est ed ancora una decina di tiri sulla Nord, arrivando molto vicini alla cima, dopo un mese di permanenza in parete. Un’impresa d’altri tempi, il cui pensiero ci ha trasmesso forza e coraggio davanti a difficoltà che sembravano insormontabili. Come quelle del diedro, dove i tiri di fessure “off-width” si susseguivano senza tregua uno dopo l’altro e diventavano sempre più difficili, strapiombanti ed estenuanti, man mano che salivamo verso l’alto.
Quante volte in questi tre giorni ho rivisto Matteo Pasquetto scalare quei tiri come tre anni prima col suo inconfondibile sorriso sulle labbra e il suo entusiasmo, quante volte mi sono immaginato Berna in sosta, infondermi la calma necessaria nei momenti più critici. Pensando ai due Mattei in cima mi veniva da piangere. Piangere dalla felicità per aver realizzato il nostro grande sogno, piangere perché avrei voluto che anche loro in quel momento fossero lì con me, David e Giga.”
I tre lecchesi hanno incrociato Corrado “Korra” Pesce sul Cerro, scomparso tragicamente sulla montagna poche ore dopo il loro incontro.
Dopo quello che è successo non ce la faccio ancora a festeggiare – conclude Della Bordella –  una profonda tristezza ci accompagna qui a El Chalten, ma spero che il tempo possa rendere il giusto valore a questa salita e a questa nostra storia.”

La nuova via “Brothers in arm” aperta sulla Est del Cerro Torre