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30 Gennaio 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

CERRO TORRE: Medina e Piolini in avvicinamento

Medina e Piolini, Patagonia. Fonte: press spedizone Cerro Torre 2017

Medina e Piolini, Patagonia. Fonte: press spedizone Cerro Torre 2017

AGGIORNAMENTO DA CRISTINA PIOLINI E MASSIMO MEDINA. VERSO LA BASE DEL CERRO TORRE

Gli ossolani Massimo Medina e Cristina Piolini, dal 13 gennaio in Patagonia per scalare il Cerro Torre, malgrado le avverse condizioni climatiche, il 27 gennaio hanno iniziato il loro avvicinamento. Secondo quanto comunicato dal loro ufficio stampa, l’intenzione dei due alpinisti è quella di spingersi fino alla base del Cerro, per poi iniziare la salita in previsione di una breve finestra di bel tempo.

Le condizioni della parete sono rimaste un’incognita fino ad ora a causa di una fitta coltre di nubi che ha “nascosto” la montagna. Medina e Piolini le scopriranno nelle prossime ore, anche se, considerate le temperature di questi ultimi giorni, il sospetto è che sul fungo di ghiaccio siano presenti molti accumuli di neve.

Solamente al rientro sapremo se la spedizione ha avuto successo. I due alpinisti non sono, infatti, provvisti di telefono satellitare e hanno con sé viveri per una settimana. Il rientro a El Chalten è previsto entro il 3 febbraio.

Patagonia. Foto: Medina/Piolini

Patagonia. Foto: Medina/Piolini

Da un post di Cristina Piolini su facebook: “Il 13 gennaio 1974 i lecchesi Casimiro Ferrari, Pino Negri, Daniele Chiappa e Mario Conti giunsero sulla vetta del Cerro Torre dopo aver portato a termine la prima salita assoluta della parete ovest tracciando una via fantastica denominata La Via dei Ragni, il sogno di ogni Alpinista.

Questa sarà la via che seguiremo! Abbiamo previsto di allestire un campo sul Colle Speranza e di mettere una tenda anche sull’Elmo per avere un secondo “step” in caso di necessità.

Dall’Elmo si parte poi su di una selletta e da li la parete si raddrizza fino alla verticale assoluta di 90° per arrivare fino ai funghi di ghiaccio che ricoprono la cima della cresta ovest con tratti variabili fra gli 80° e i 90°. Nel tratto finale poi una “galleria di ghiaccio” ci porterà fino alla Cima.”

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