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28 Luglio 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta · Festival ed Eventi Cinematografici

Cervino CineMountain: il programma della 20^ edizione

Dal film “The Accord”

Storie, avventure, ed emozioni “verticali”: annunciate le pellicole in gara per le varie categorie – 38 film (48 film con quelli fuori concorso) più di 2000 minuti di girato

Il Cervino CineMountain, in scena dal 5 al 14 agosto 2017 a Cervinia e Valtournenche (AO), di cui vi abbiamo già dato qualche anticipazione, si annuncia più che mai ricco di novità e proposte con imprese solitarie, ritratti di comunità e famiglie rurali, viaggi e racconti che spaziano dall’Artico all’Iran, dalle Americhe all’Est Europa.

Il programma è una finestra aperta su mondi noti e ignoti. Le 38 opere cinematografiche presentate sono suddivise in varie sezioni. Nel menu troviamo i 10 film che hanno vinto i festival del circuito dell’International Alliance for Mountain Film e che concorrono per il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée, la sezione Montagne d’Italia, che unisce le opere realizzate nel nostro Paese, Film Commission Vda, che presenta i film girati in Valle d’Aosta, o da registi locali, Montagne Tout-Court, la sezione dei cortometraggi, From the World quella internazionale, e tre opere fuori concorso.

Non mancano poi i vari eventi collaterali, gli ospiti e le personalità che renderanno speciale l’edizione XX: da Renato Pozzetto e Massimo Boldi, a Lella Costa, agli alpinisti Hervé Barmasse, Manolo, Alain Robert, Mira Rai e tanti altri.

I Film in concorso

Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée
I film in concorso per il Grand Prix des Festivals – Conseil della Vallée sono stati premiati dai festival più prestigiosi, membri dell’International Alliance for Mountain Film, di cui il Cervino CineMountain è socio fondatore. La montagna è raccontata in tutte le sue innumerevoli declinazioni: etnografiche, sociali, ambientali, antropologiche, naturalistiche, spirituali, sportive.

Troviamo l’impresa dell’arrampicatore Alex Honnold con l’amico Tommy Caldwell, impegnati nella Traversate del Fitz (A Line Across the Sky, di Josh Lowell e Peter Mortimer, USA, 2015, 40 minuti, Grand Prix Festival di Poprad in Slovacchia); i britannici Matt Helliker e Jon Bracey che tentano di salire la cresta NW del picco ‘The Citadel‘, in Alaska (Citadel, di Alastair Lee, Regno Unito, 2015, 60 minuti, Grand Prix Festival di Lugano in Svizzera, primo film di montagna interamente in 4k); il tentativo di Daniele Nardi di salire la prima invernale sul Nanga Parbat (To the unknown – Verso l’ignoto di Federico Santini, Italia, 2016, 75 minuti, Grand Prix Festival di Tegernsee in Germania); la vita aspra di una allevatrice a 5600 metri, con montoni e capre, nel nord dell’India (The shepherdess of the glaciers – La bergère des glaces, di Stanzin Dorjai Gya e Christiane Mordelet, Francia, 2016, 74 minuti, Grand Prix Festival di Banff in Canada); i cambiamenti climatici osservati dal punto di vista del gestore di un impianto sciistico boliviano, rimasto all’“asciutto” (Samuel in the Clouds di Pieter Van Eecke, Belgio, 2016, 70 minuti, Grand Prix Festival di Autrans in Francia e Trento in Italia); un film sul rapporto turbolento tra un surfista islandese e il vento dell’Atlantico settentrionale (The Accord, di RC Cone, USA, 2016, 19 minuti, Grand Prix Festival di Kendal in Regno Unito); le storie dei portatori che affiancano gli alpinisti che salgono le Alti Tatra, dodici cime nei Carpazi (Sloboda pod ná kladom – Freedom Under Load di Pavol Barabas Slovacchia, 2016, 58 minuti, Grand Prix Festival di Torello e Mendi in Spagna e di Zakopane in Polonia); i portatori di alta quota che lavorano sulla seconda vetta del mondo (K2 and the invisible footmen di Iara Lee, Pakistan, USA, Brasile, 2015, 54 minuti, Grand Prix Festival di Ushuaia in Argentina); la resilienza dei portatori himalayani alle prese con un’immane tragedia (Sherpa di Jennifer Peedom, Australia, 2015, 95 minuti, Grand Prix Festival di Diablerets in Svizzera); le peripezie di una famiglia di scimmie dello Yunnan, in Cina, nella foresta più alta del mondo (Mystery Monkeys of Shangri-La, di Mark Fletcherm Cina, Austria, USA, 2015, 60 minuti, Grand Prix Festival di Graz in Austria).

Montagne d’Italia. Una panoramica della recente e migliore produzione nazionale

Vergot racconta il percorso di accettazione dell’omosessualità in una famiglia trentina rurale (Cecilia Bozza, Italia, 2016, 60 minuti), Dusk chorus – based on fragments of extintion è un viaggio sonoro nella foresta amazzonica dell’Ecuador (Nika Saravangia e Alessandro D’Emilia, Italia, 2016, 68 minuti), Il passo mostra la prima estate in alpeggio del 13enne Gabriele (Mattia Colombo, Francesco Ferri e Alessandra Locatelli, Italia, 2016, 52 minuti), La scelta di Quintino è il ritratto di un anziano e combattivo partigiano che vive in montagna, in un maso (Gabriele Carletti, Italia, 2017, 20 minuti), Monviso monamour filma il dialogo tra tre generazioni di sciatori estremi che si sono confrontati con il Monviso (Fabio Gianotti, Italia, 2016, 32 minuti), Senza possibilità di errore è dedicato al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Mario Barberi, Italia, 2017, 60 minuti), Il passaggio è una prima assoluta, ed è girato tra le montagne della Valle d’Aosta e della Svizzera (Pietro Bagnara, Italia, 2017, 73 minuti), e infine L’ultima risalita racconta l’avventura sul Monte Cristallo delle Lepri di Misurina (Alessandro D’Emilia, Italia, 2017, 6 minuti).

From The World. Un giro del mondo in 6 film

Da “Perception – The Mountain within”

W, di Steven Schwabl (Canada, 2016, 29 minuti) ha come protagonista un eccentrico scalatore che vuole salire una torre pubblicitaria; in 4634 – Perception – The mountain within di Philippe Woodtli (Svizzera, 2016, 27 minuti) Géraldine Fasnacht, l’alata “donna uccello”, ci accompagna sul Monte Rosa; Alptraum – the last great adventure di Manuel Lobmaier (Svizzera, 2016, 88 minuti) ci appassiona con le disavventure di due amici d’infanzia che scoprono la montagna; Santoalla, di Daniel Mehrer e Andrew Becker (USA, 2016, 82 minuti) è un thriller-documentario ambientato in un remoto villaggio galiziano; Jean Troillet – toujours aventurier, di Sébastien Devrient (Svizzera, 2016, 55 minuti), ripercorre la carriera di Jean Troillet attraverso un’intervista durata in 10 giorni, in bivacco a 3000 metri; e infine Arctic Superstar di Simen Braathen (Norvegia, 2016, 72 minuti) presenta SlinCraze, il rapper Sami che in un remoto villaggio scandinavo canta in una lingua in via di estinzione.

Montagne Tout-Court. Piccole grandi storie concentrate in un formato breve

The botanist di Maude Plant-Husaruk e Maxime Lacoste-Lebuis (Canada, 2016, 20 minuti); Riders on the storm di Franz Walter, (Germania, 2016, 20 minuti); Afterglow, di Tommaso Di Paola e Jack Webber, (Regno Unito, 2016, 6 minuti); Words of caramel di Juan Antonio Moreno, (Spagna, 2016, 21 minuti); Annapurna III – unclimbed di Jochen Schmoll, (Austria, 2016, 12 minuti); Kilian di Mike Douglas e Antony Bonello, (Canada, 2016, 14 minuti); Si va… Si va… documentario su una scalata perduta di Francesco Ballo, Italia 2017, 4 minuti.

Film Commission Vda. La cinematografia Made in Valle d’Aosta: registi, location, storie dalla regione più piccola d’Italia

Da “Sagre balere”

In cartellone due prime assolute, Furia, di Marcello Vai (Italia, 2016, 73 minuti), e Molecole, di Veronica Fantini e Patrik Nicotera (Italia, 2016, 28 minuti), e poi Sagre balere di Alessandro Stevanon (Italia, 2017, 75 minuti), Une vie à apprendre di Eloïse Barbieri (Francia, Italia, 2017, 24 minuti), Viaggio a Montevideo di Giovanni Cioni (Italia, 2017, 55 minuti) e Aisthan di Kevin Kok (Italia, 2017, 8 minuti)

Fuori Concorso

Direttamente da FrontDoc 2016, il Festival del cinema di frontiera di Aosta, arriva a Valtournenche la pellicola vincitrice, Atlan, la storia di un giovane addestratore di cavalli turkmeno alle prese con difficili decisioni (di Moeen Karim Oddini, Iran, 2015, 62 minuti). Per la proiezione di Mira, di Lloyd Belcher (Cina, 2016, 42 minuti), sarà presente la protagonista, un’ex bambina soldato del Nepal che ha riscritto il proprio destino grazie al grande talento per la corsa. Infine, proiezione speciale del film Alain Robert, l’homme araignée, di William Japhet, (Francia, 2016, 26 minuti), a cui parteciperà lo stesso “uomo ragno”, autore di grandi scalate sui più alti grattacieli del pianeta. A fianco e lungo tutto il festival concorso, in un angolo dedicato, la proiezione dei film d’animazione per il primo Cervino CineMountain Kids.

Top Events

Walter Bonatti

Sabato 5 agosto, al Cinéma des Guides (h. 21,00), Luca Castaldini, della Gazzetta dello Sport, incontra Renato Pozzetto e Massimo Boldi. Una sorprendente chiacchierata con “i ragazzi di campagna” in montagna. Domenica 6 agosto (h. 21,00) si ricorda anche la figura di Walter Bonatti, raccontato da Lella Costa e moderato da Claudio Sabelli Fioretti, voce di Rai Raio 2.

L’edizione XX è l’occasione per raccontare la vita di grandi alpinisti ed esploratori. Lunedì 7, al centro congressi di Valtournenche, dopo un omaggio a Guido Monzino, con le guide alpine Antonio e Rinaldo Carrel, il protagonista della serata sarà Hervé Barmasse, che racconterà le proprie avventure vissute tra zero o ottomila metri (h 21.00).

Lo stesso Hervé Barmasse, in compagnia di Kurt Diemberger, ricorderà mercoledì 9, nella piazzetta delle Guide di Valtournenche (h. 11,00) il grande Uëli Steck: L’anello dei sogni è un appuntamento moderato da Enrico Martinet de La Stampa. In serata, alle h 21.00, incontro con l’“uomo ragno” Alain Robert, introdotto da Luca Castaldini.
Si intitola “Con la roccia tra le mani” l’appuntamento con Maurizio “Manolo” Zanolla, alle 17.00, nella sala consiliare di Valtournenche: lo scalatore si racconta incalzato dalle domande di Roberto Mantovani.

Il Festival si chiude con Vertigo, uno show originale e inedito, un’unione di danza verticale, musica, mappature aeree, teatro e luci. Oltre ad Alain Robert, partecipano, guidati dal regista Gianluca Rossi, Arcangela Redoglia, Anicet Leone, Andrea Damarco, Boylerz e Andrea Carlotto.

Venti candeline sul festival internazionale di film di montagna più alto d’Europa

Una cifra tonda, importante e suggestiva, che apre la porta agli altri numeri che caratterizzeranno l’edizione 2017. Il Cervino CineMountain, in scena dal 5 al 14 agosto, si annuncia più che mai carico di emozioni cinematografiche e non, sempre nel segno dell’avventura verticale. In 9 giorni di programmazione il pubblico – si attendono oltre 5000 spettatori – troverà in cartellone, nelle varie categorie, 38 opere cinematografiche, ovvero oltre 2000 minuti di “girato”. Lo schermo del festival ospiterà inoltre 3 proiezioni speciali fuori concorso. In giuria troviamo Hervé Barmasse, il “figlio del Cervino”, il conduttore radiofonico Claudio Sabelli Fioretti, la regista lituana selezionata a Cannes, Berlino, Venezia e Locarno Laila Pakalnina, la direttrice del Festival Internazionale del Fim di Montagna di Autrans Anne Farrer.