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30 Settembre 2022

Climbing · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

Claudia Ghisolfi sale ‘TCT’ il suo primo 9a

Claudia Ghisolfi su TCT a Gravere, 9a, Val Susa. Foto: Diego Borello

La 26enne è la prima donna a scalare la via liberata dal fratello Stefano nel 2014 in omaggio a Tito Traversa e la seconda italiana a chiudere un 9a

Claudia Ghisolfi, sorella del campione del mondo di arrampicata Stefano Ghisolfi, si è guadagnata l’ingresso nel club femminile del 9a grazie alla salita di TCT a Gravere (TO), in Val Susa.

Il 21 settembre scorso, l’atleta torinese ha infatti realizzato la prima salita femminile della via liberata da Stefano  nel 2014, in omaggio al giovane Tito Traversa (TCT dalle iniziali del nome Tito Claudio Traversa), morto prematuramente per un incidente in falesia a soli 12 anni.

La via collega le sezioni più dure di ‘L’extrema cura’ 8c e ‘Base jump’ 8b+.

Claudia ha così commentato:

“Un anno fa, in piena riabilitazione post operazione alla spalla, mai avrei pensato di poter salire una via di questo grado. 9a non è un grado qualsiasi, 9a è il grado per eccellenza, il grado che tutti gli scalatori sognano. E a me, l’anno scorso, con il tutore alla spalla non rimaneva altro che sognare… In questo periodo sapevo di essere in forma e sono riuscita a dimostrarlo durante la coppa del mondo ad Edimburgo arrivando 9°, ad un passo dalla finale, realizzando così il mio miglior risultato di sempre. Visto la forma ho deciso che era il momento di realizzare il sogno! Conoscendo già molto bene la prima parte di 8c “extrema cura” e avendo chiuso a inizio agosto di quest’anno l’ultima parte, 10 movimenti intensi di 8b+ “base jump“, sapevo che TCT poteva essere un tiro fattibile per me! E così è stato!  “TCT” 9a, liberato da mio fratello Stefano nel 2014. Di donne in Italia solo la mia compagna di squadra delle Fiamme Oro Laura Rogora ha chiuso tiri di nono grado e quindi sono la seconda donna italiana ad aver chiuso un grado di questa difficoltà.  Colgo l’occasione per ringraziare sia la mia squadra Fiamme Oro, sia il nuovo allenatore della squadra, Marco Ronchi, che ha creduto in me più di quanto potessi crederci io.