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5 Ottobre 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Colin Haley abbandona il tentativo al K6 (7.282 m), in Pakistan

Karakorum, Pakistan. Spedizione al K6. Foto: Colin Haley

Problemi di salute obbligano l’alpinista americano a rinunciare all’obiettivo in Pakistan

Si è conclusa la spedizione di Colin Haley al K6 (7.282 m). L’alpinista statunitense è stato colpito da un batterio a  5200 metri di quota, che lo ha debilitato e gli  ha impedito di proseguire. Con febbre e diarrea, è riusciuto a malapena a scendere dal CBA.

Dal suo racconto su instragram:

“Ho trascorso l’ultimo mese sulle montagne del Karakorum nel nord del Pakistan, purtroppo senza riuscire in nessuno dei miei obiettivi alpinistici… – racconta HaleyDopo tre settimane di acclimatazione, sono stato colpito da un esercito di batteri ostili. Ho passato una settimana con diarrea, i primi tre giorni dei quali con febbre e debolezza”

“Purtroppo tutto è iniziato a 5.200 metri di quota, in una sorta di campo base avanzato (CBA) . prosegue l’americano – Sebbene la zona tra quella quota e il campo base non presentasse  altro che un’escursione accidentata, scendere nel mio stato di estrema debolezza è stata la cosa più dura e terribile che abbia mai fatto. Nel campo base sono stato fortunatamente in grado di riprendermi completamente, ma non  molto tempo dopo ho deciso di tornare a casa. Una settimana di diarrea in alta quota mi aveva debilitato, non ero nelle condizioni per affrontare il mio obiettivo principale; sebbene il K6 West sembrasse un’opzione decente, sentivo che ottobre stava diventando troppo freddo per una vett di 7.000 metri nel Karakorum.”

“Oh beh, almeno ho imparato alcune lezioni durante il viaggio e sto tornando a casa sano e salvo – conclude Coley –  I soldi che ho perso sono di scarso valore rispetto all’esperienza fatta, e la forma fisica che ho perso durante la scalata alla fine tornerà. Anche se scalavo in solitaria (beh, per lo più pianificavo di arrampicare), ho condiviso il campo base e la logistica della spedizione con Jeff e Priti Wright, un’ottima compagnia .. senza di loro sarebbe stato estremamente noioso, per non parlare del costo proibitivo di una solitaria!

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