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8 Luglio 2022

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige · Veneto

Crollo seracco in Marmolada: in corso le ricerche da terra

Marmolada. Fonte CNSAS Veneto

Emergono altri resti

Dal ghiacciaio della Marmolada emergono altri resti delle vittime del seracco crollato domenica scorsa. Attrezzatura tecnica e resti organici sono stati rinvenuti dagli operatori nell’ambito della ricognizione “vista e udito” sul luogo del disastro. Le ricerche, ancora in corso, si stanno svolgendo sulla parte bassa della colata di ghiaccio, roccia e fango, compresa una zona non interessata dal sopralluogo di ieri mattina. Lo apprende l’ANSA.

Al momento le vittime accertate del disastro sono dieci. Entro sera è atteso l’esito del primo confronto tra il dna dei resti delle vittime non ancora identificate.

La squadra, composta da 14 persone, tra cui due unità cinofile, sta effettuando un secondo intervento “vista e udito” sul campo. Gli operatori sono stati trasferiti in zona dopo il briefing operativo tenutosi a Canazei poco dopo le 5.

Durante la notte le temperature sul ghiacciaio sono scese sotto lo zero, consolidando il ghiaccio e permettendo di estendere le operazioni di ricerca. Due vedette sono state poste ai margini della colata di fango, ghiaccio e roccia per controllare che non vi siano nuovi movimenti, mentre un elicottero in volo stazionario è pronto ad intervenire nel caso in cui sia necessario effettua l’evacuazione rapida della squadra.

Da un aggiornamento delle ore 9 del CNSAS Veneto:
“Nell’area a valle del distacco del seracco di Punta Rocca, sulla Marmolada, sono in corso le operazioni di ricerca da terra, in stretto collegamento con il Centro di Protezione civile di Canazei, con Vigili del Fuoco volontari e Psicologi per i popoli.
In quota 14 donne e uomini di Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, Corpo Vigili del Fuoco permanente di Trento e la Squadra di Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri.
Le operazioni sono iniziate alle 6.15 e continueranno finché le condizioni meteo di sicurezza lo renderanno possibile. La stabilità del ghiaccio viene monitorata in diretta dagli esperti del Centro per la Protezione civile dell’Università di Firenze, che collaborano con l’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, attraverso i dati raccolti da radar interferometrici e doppler.”

Crollo seracco in Marmolada: ricerche. Fonte Soccorso alpino Trentino

Aggiornamento del 9 luglio – Fonte Ansa:
Sono undici le vittime accertate della tragedia della Marmolada dello scorso 3 luglio e nulla fa pensare che sotto la massa di ghiaccio e pietre che ha travolto le cordate vi siano altre persone.

Il colonnello Giampietro Lago, comandante dei Ris di Parma, oggi ha di fatto messo la parola fine al percorso di riconoscimento degli alpinisti travolti e uccisi dalla spaventosa slavina provocata dal distacco di una parte della calotta del ghiacciaio.

I nomi delle vittime – Gli esami del Dna effettuati sui resti recuperati, dunque, hanno confermato il numero dei morti, tra i quali c’è anche il ventiduenne Nicolò Zavatta, vicentino di Malo, il più giovane e l’ultimo ad essere recuperato.

Oltre a lui hanno perso la vita Erica Campagnaro, Manuela Piran, Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo, Davide Miotti e Gianmarco Gallina (tutti veneti), Liliana Bertoldi (l’unica trentina) e due alpinisti della Repubblica Ceca, Pavel Dana e Martin Ouda.

“Non ci sono elementi per dire che ci sono altri morti: le vittime accertate sono 11”. Così il comandante del Ris, Giampietro Lago, durante una conferenza stampa a Canazei. “Le salme saranno riconsegnate solo a ricerche concluse”, ha detto il colonnello Lago che ha precisato “oggi sono stati ritrovati altri resti e materiale tecnico con grande probabilità riconducibile agli undici morti accertati”.