Carlos Soria e Sito Carcavilla., Dhaulagiri, primavera 2022. Fonte facebook
L’alpinista spagnolo e il suo team hanno trascorso la notte a Campo 3. Il team potrebbe lanciare la spinta alla vetta in serata
Carlos Soria, 83 anni e una protesi al ginocchio, Sito Carcavilla e gli sherpa che li accompagnano – Mikel Sherpa, Nigma Sherpa, Nawang Sherpa, Nigma Tenjen Sherpa, Dawa Sherpa e Dorjey Sherpa – ieri hanno raggiunto il Campo 3 del Dhaulagiri (8.167 m).
La salita tra il Campo 2 e il Campo 3 ha richiesto loro più tempo del previsto. Dopo una notte di riposo a C3, il team potrebbe lanciare la spinta alla vetta nel tardo pomeriggio di oggi e raggiungere il vertice il 20 aprile in mattinata.
Durante il tentativo al vertice, saranno due i passaggi chiave: la traversata e il couloir finale. La traversata inizia a circa 7.600 metri. È un tratto molto esposto: una caduta in questo punto significherebbe scivolare fino ai piedi della montagna. È anche una zona pericolosa a causa delle valanghe. Si tratta del luogo in cui scomparve Pepe Garcés, incidente che Carlos Soria visse da vicino.
Dopo la traversata, si arriva ad una collina in falsopiano che porta al couloir finale. Quest’ultimo tratto è molto ripido, spesso ghiacciato e di solito termina su una cengia, altro punto chiave: la sua apertura a volte richiede un paio d’ore. Poichè alcuni giorni fa c’è stata una salita al Dhaulagiri, questo passaggio dovrebbe risultare facilmente percorribile.
Quando si esce dal couloir si è già vicini alla cima, un tratto con poca pendenza. Successivamente si arriva in una zona rocciosa che molti confondono spesso con la vetta, e che in realtà si trova dietro il vertice.
Per il tentativo al vertice, il team dovrà lasciare il Campo 3 alle 6 o alle 7 del pomeriggio. Potrebbero aver bisogno di circa 10-12 ore per raggiungere il vertice e altrettante ore per rientrare all’ultimo campo.
E’ la 13ma volta che lo spagnolo tenta il Dhaulagiri.
Dhaulagiri, primavera 2022. Fonte Carlos Soria facebook
(Fonte)
Action
