MENU

19 Aprile 2024

Alpinismo e Spedizioni · Freestyle e Freeride · Ski · Ski Touring e Ski Alp · Vertical · Resto del Mondo

“DreamLine 2024”: Anna Tybor punta a Dhaulagiri e Nanga Parbat

Anna Tybor, aprile 2024. Fonte Facebook

La 33enne scialpinista polacca verso una sfida ambiziosa e storica

“Dopo diverse settimane di intensa preparazione, finalmente sono in Nepal. La mia prossima spedizione, Dream Line 2024,  è appena iniziata. Questa volta, due destinazioni: prima Dhaulagiri e poi Nanga Parbat. Promette di essere un’altra avventura affascinante, anche se i progetti sono ambiziosi…”. Così Anna Tybor ci aggiorna dal Nepal in merito al suo nuovo progetto primaverile.

“Oggi abbiamo lasciato Pokhara per dirigerci a Takam – racconta Anna –  Domani, iniziamo il nostro trekking, prima a Bagar, poi a Dovan, e successivamente verso il Campo Base Italiano con una giornata di acclimatazione prima di raggiungere la base del Dhaulagiri. Ci attendono diversi giorni di trekking…”

E’  la terza spedizione della polacca nell’ambito del progetto Dream Line.

Oltre a tentare le scalate di  Dhaulagiri (8.167 m) in Nepal, e Nanga Parbat (8.126 m) in Pakistan, senza l’ausilio di O2 supplementare,  la 33enne punta a discenderle con gli sci, impresa che nessuna donna al mondo è mai riuscita a realizzare prima e che nessuna polacca ha mai tentato in Himalaya.

Il team della spedizione Dream Line 2024 comprende Tom Lafaille, con cui Anna ha scalato il Broad Peak nel 2023, e il fotografo-soccorritore TOPR Jan Korlatowicz, che si unirà a loro sul Nanga Parbat.

Anna Tybor e Tom Lafaille sul Broad Peak 2023. Foto Piotr Drzastwa /Anna Tybor, Dream Line

Chi è Anna Tybor

Anna Tybor ha all’attivo numerosi successi, tra cui le storiche discese di due Ottomila: il Manaslu (2021) e il Broad Peak (2023), senza l’ausilio di ossigeno supplementare. Quest’anno, vorrebbe compiere la prima discesa femminile del Dhaulagiri e la prima discesa integrale del Nanga Parbat.

Anna ha anche partecipato a campionati mondiali e a gare estreme di scialpinismo, come la Pierra Menta, il Trofeo Mezzalama, l’Adamello Ski Raid. Si è classificata quinta sia ai campionati europei che in Coppa del Mondo. Ha vinto cinque volte il campionato polacco, aggiudicandosi la Pilsko Cup e il prestigioso Piotr Malinowski Memorial.

La polacca ha ereditato dai suoi genitori la passione per la montagna e l’amore per lo sci. La madre, attiva guida dei Tatra, e il padre, guida alpina internazionale e soccorritore TOPR, hanno influenzato il suo percorso di vita. Jan Tybor è stato anche uno dei primi polacchi a partecipare a gare di sci alpinismo sulle Alpi.

La Tybor ha vissuto per diversi anni a Livigno (SO), dove ha lavorato per il Soccorso Alpino. Ora vive a Chamonix, in Francia, dove passa sette mesi all’anno a sciare. Il resto del tempo lo dedica all’allenamento di fondo, all’arrampicata,  al ciclismo su strada e in montagna.

I precedenti

La prima discesa con gli sci dal Dhaulagiri, la settima vetta più alta del mondo, è stata realizzata da David Fojtik nel 2009. Il suo tentativo è iniziato 20 metri sotto la vetta e ha aggirato il tratto difficile da sciare tra i 7200 e i 6700 metri di altitudine.

Il suo connazionale Bartek Ziems, ha scalato il Dhaulagiri nel 2023, completando la prima discesa integrale con gli sci dalla vetta.

Nel caso del Nanga Parbat, la prima storica discesa con gli sci è avvenuta nel 1990, quando Hans Kammerlander e Diego Wellig intrapresero la discesa della parete Diamir, partendo da un’altitudine di 8.025 metri. Anche se non partirono dalla vetta, la loro impresa fu rivoluzionaria. Nel 2014, Elisabeth Revol e Tom Mackiewicz continuarono ad esplorare la montagna, iniziando la discesa da 8000 metri (alcuni tratti duri della discesa li affrontarono a piedi).

Dream Line 2024 | Il programma della spedizione

– 19-25 aprile: trekking fino al campo base del Dhaulagiri.
– 25 aprile – 20 maggio: acclimatamento e attacco alla vetta del Dhaulagiri.
– 25 maggio: volo per Islamabad.
– 28 maggio: trekking al campo base del Nanga Parbat.
– Dal 29 maggio: acclimatamento e attacco alla vetta del Nanga Parbat.
– 5 luglio: rientro in Polonia.