Elisabeth Revol sul Makalu. Fonte: facebook

L’alpinista francese Elisabeth Revol, che il 10 maggio ha raggiunto l’antecima (8445 m) del Makalu  e il 20 maggio la vetta del Lhotse (8.516 m), è in partenza per tentare  la vetta dell’Everest (8.848 m). Il tutto senza ossigeno.

Nota per i suoi ripetuti tentativi invernali al Nanga Parbat, lo scorso inverno (2016-2017) – con Álex Txikon, Ali Sadpara e Simone Moro impegnati sul Nanga – Elisabeth Revol ha scelto di andare verso altre destinazioni optando per l’invernale al Manaslu, ma purtoppo,  le condizioni meteorologiche avverse non le hanno permesso l’impresa, troppa neve, troppo vento.

Per la prossima stagione invernale, se tutto va come previsto, si unirà a Tomek Mackiewicz per tentare l’invernale all’Everest. Nel frattempo, questa primavera ha deciso di tornare in Himalaya, sul Makalu (8465 m), dove ha lanciato il suo attacco finale i primi giorni di maggio. Il  10 maggio arriva a soli 20 metri dal vertice, senza ossigeno e portatori d’alta quota. Continuare è pericoloso a causa dell’accumulo di neve fresca e vento. L’avventura finisce lì, all’antecima, e quella che dovrebbe essere una delusione per non aver raggiunto la vetta così vicina, viene compensata dalla magia e la bellezza del panorama.

Tornata al campo base,  sotto le vette di Everest, Lhotse e Nuptse, il 18 maggio era già al C2. In condizioni di forte vento, è riuscita a raggiungere il C4 del Lhotse (7.790 m) il 19 maggio e il 20 ha raggiunto la vetta, dove è rimasta il  minimo necessario prima di scendere a causa del forte vento.

Ma non contenta e ancor prima di rientrare al campo base, la  Revol già pensava al prossimo obiettivo. E due giorni fa  lo ha annunciato: “… tenterò di esaudire un mio vecchio sogno di bambina … scalare l’Everest senza ossigeno, senza sherpa … E’ stata annunciata una finestra di bel tempo per il 27 maggio … quindi sicuramente cercherò di salire al C2, C4 e poi di tentare la vetta “.