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28 Ottobre 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Invernale al K2 2020-2021. Chi sono gli alpinisti internazionali del team?

K2. Fonte: Seven Summit Treks, facebook

Seven Summit Treks ha pubblicato l’elenco degli alpinisti internazionali che quest’inverno tenteranno la prima salita del K2. Vediamo chi sono…

Sergi Mingote ha annunciato pochi giorni fa la sua partecipazione alla spedizione organizzata da Seven Summit Treks per tentare la prima salita invernale del K2 (8.611 m), la seconda montagna più alta del pianeta, ancora inviolata nella stagione più fredda. L’alpinista catalano guiderà la spedizione in quota mentre Chhang Dawa Sherpa (SST), sarà il leader dell’intera spedizione dal campo base.

Già in questa intervista rilasciata alla rivista spagnola Desnivel, Mingote aveva riferito che la squadra sarebbe stata composta da dieci alpinisti – tra cui Carlos Garranzo – e una dozzina di sherpa. Durante il fine settimana, Seven Summit Treks ha pubblicato l’elenco provvisorio dei partecipanti alla spedizione, che comprendeva infatti dieci alpinisti internazionali (di questi, due  – Tamara Lunger e Tomaz Rotar – sono stati successivamente rimossi e uno aggiunto all’ultimo minuto – Atanas Skatov).

Gli Sherpa (Nepal) saranno 15: Chhang Dawa Sherpa (Expedition Leader), Ngima Dorchi Sherpa, Lakpa Temba Sherpa, Mingma Tenjen Sherpa, Pasang Dukpa Sherpa, Chhangba Sherpa, Dawa Finjhok Sherpa, Pechhumbe Sherpa, Lakpa Dendi Sherpa, Temba Bhote, Mingtemba Sherpa, Gelje Sherpa, Gesman Tamang, Sona Sherpa, Sanu Sherpa.

Passiamo ora in rassegna chi sono i 9 alpinisti internazionali attualmente nell’elenco di SST. Hanno storie molto diverse e profili eterogenei. Eccoli:

Sergi Mingote (Spagna) leader in quota

Alpinista estremo e multi-atleta, stava lavorando al suo progetto 14×1000 (la scalata dei 14 ottomila in 1000 giorni senza utilizzare ossigeno supplementare), quando è stato dichiarato lo stato di emergenza legato al Covid-19 che lo ha costretto in Spagna.
Il catalano ha al suo attivo sette vette di oltre 8000 metri, salite senza l’ausilio di ossigeno supplementare: Broad Peak, K2, Manaslu, Lhotse, Nanga Parbat e Gasherbrum II, Dhaulagiri.
Ora l’obiettivo di Mingote sarà di chiudere il progetto  in meno di quattro anni

Carlos Garranzo (Spagna)

Collabora con Mingote ad un progetto di solidarietà a favore del popolo pakistano. E’ stato invitato ad unirsi alla spedizione dallo stesso Mingote. Cura il blog Alpinismo y Montana.

Juan Pablo Mohr (Cile)

Cileno, 33 anni,  il suo primo ottomila è stato l’Annapurna nella primavera del 2017. Poi ha salito il Manaslu nell’autunno del 2018 con lo spagnolo Jonatan García. E nel 2019, con Sergi Mingote, ha condiviso il Lhotse in primavera e il Dhaulagiri in autunno. Juan Pablo Mohr ha anche effettuato la traversata Lhotse-Everest, in una settimana, senza ossigeno supplementare e senza scendere al Campo Base.

Atanas Georgiev Skatov (Bulgaria)

Il 42enne alpinista bulgaro è salito undici volte su un ottomila (compreso l’Everest su entrambe i versanti). Il suo progetto è diventare il primo vegano sui 14 ottomila. Ha iniziato il suo viaggio sulla parete Nord dell’Everest (2014) e, da allora, non c’è stato nessun anno in cui non ne abbia salito almeno uno: Manaslu nel 2015, Annapurna e Makalu nel 2016, Everest da Sud e Lhotse nel 2017, Cho Oyu nel 2018 e un poker spettacolare con Kangchenjunga, G1, G2 e Dhaulagiri nel 2019. Ha condiviso quest’ultima spedizione con Sergi Mingote, Juan Pablo Mohr e Josette Valloton. Di solito usa ossigeno supplementare nelle sue ascensioni, con alcune eccezioni.

Josette Valloton (Svizzera)

L’alpinista svizzera di 56 anni ha una lunga carriera negli ottomila, con una ventina di spedizioni alle spalle. Ha accumulato le vette dei sei principali ottomila: Shisha Pangma nel 2004 (ha realizzato anche lo Shisha Pangma Central nel 2001), Cho Oyu nel 2004, Lhotse nel 2009, Manaslu nel 2014, Makalu e Dhaulagiri, entrambi nel 2019. Il suo obiettivo sono  tutti i 14 ottomila. Di solito utilizza ossigeno supplementare nelle sue ascensioni.

Antonios Sykaris (Grecia)

Il 58enne alpinista greco ha tentato il Dhaulagiri nel 1998, ma ha iniziato la sua carriera sugli 8000 nel 2017, con la vetta dell’Everest. Da allora ha avuto un’attività molto prolifica, con quattro ottomila in due anni. Ha scalato il Kangchenjunga e nella primavera del 2018, il Manaslu nell’autunno dello stesso anno e il Lhotse nella primavera del 2019. Nella stessa stagione ha tentato il Makalu ed è tornato in Himalaya lo scorso autunno per ritentare il Dhaulagiri, ma senza successo. Ha scalato tutti i suoi ottomila utilizzando ossigeno supplementare.

Bob Bhania (Regno Unito / Kenya)

Keniano di nascita e successivamente cittadino britannico, Bob Bhania (63 anni) è un personaggio molto interessante. Un tempo rinomato arbitro internazionale di basket, dirige una società di investimenti e ha viaggiato in tutto il mondo salendo le “Seven Summits” e raggiungendo entrambi i poli. La sua esperienza sugli ottomila è limitata all’Everest, che ha salito nella primavera del 2016 dal versante Nord utilizzando ossigeno supplementare.

Bernhard Lippert (Germania)

Questo 51enne tedesco ha realizzato la salita del Manaslu lo scorso autunno, utilizzando ossigeno supplementare.

Peter Moerman (Belgio)

Il 56enne belga non ha quasi precedenti esperienze nelle grandi montagne. L’Himalayan Database registra solo la sua partecipazione alla spedizione olandese al Manaslu nell’autunno 2017, dove non ha raggiunto la vetta. Ha utilizzato ossigeno supplementare.

25 Oct 2020 !
Seven Summit Treks, K2 Winter confirmed, 10+ experienced climbing members and 15 Climbing Sherpa. ✅
⤇We…

Pubblicato da Seven Summit Treks Pvt. Ltd. su Domenica 25 ottobre 2020

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