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6 Giugno 2022

Altri · Bike · Resto del Mondo

Kamran On Bike e le sue avventure in bicicletta: la storia della strada per Shimshal e tanto altro

Kamran On Bike. Foto Kamran On Bike. Fonte Twitter

Il primo e unico pakistano ad aver percorso l’intera lunghezza delle Americhe in bicicletta

Kamran Ali (alias Kamran On Bike), è un ciclista-fotografo che negli ultimi cinque anni ha girato il mondo. Ha percorso 50.000 km attraverso 43 paesi in quattro continenti. Ha pedalato per 10.000 chilometri dalla Germania al Pakistan e 33.100 chilometri da Ushuaia, in Argentina, all’Alaska. È il primo e unico pakistano ad aver percorso l’intera lunghezza delle Americhe in bicicletta.

Il suo primo viaggio lo ha compiuto a 13 anni, con due amici, su una piccola bicicletta: un viaggio di 52 chilometri in un giorno, un’esperienza esaltante. Negli anni successivi realizzò viaggi in solitaria in diverse città del Pakistan, spesso in condizioni di caldo estivo estremo, con temperature massime superiori a 45 C°, viaggiando super-leggero senza alcun allenamento o preparazione preventiva e con quasi tutta l’attrezzatura presa in prestito, inclusa la bicicletta.

Il suo tour più lungo in Pakistan fu nel 2002, quando affrontò circa 400 chilometri da Multan a Lahore, compiuto in meno di due giorni. Successivamente, lasciò la sua professione di insegnante, per riguadagnare la sua libertà.

Durante un volo da Islamabad a Francoforte (per un viaggio studio), Kamran guardò fuori dal finestrino e  fu colpito dalla vastità e dalla magnifica bellezza del paesaggio naturale che si estendeva sotto di lui. “I fiumi apparivano come linee curve, le città come macchie marroni a tappeto sparse sui campi verdi, le montagne come rughe su vecchia carta ruvida e colorata. Ipnotizzato da tutto ciò, si domandò come sarebbe stato visitare quei luoghi, come poteva essere la gente del posto,  le lingue che parlavano,  la loro cultura, le strade e il clima, il cibo e la musica e tanto altro. Un forte desiderio salì dal profondo del suo cuore e chiuse gli occhi. Si ripromise che un giorno sarebbe tornato a visitare tutti quei luoghi in bicicletta e a trovare lui stesso le risposte a queste domande. Dopo  9 anni, ecco nascere Kamran On Bike.

“Nel novembre 2020, ho percorso 55 km da Passu a Shimshal in bicicletta per documentare le storie dei portatori d’alta quota, alpinisti e membri della comunità”, scrive oggi Kamran sulla sua pagina facebook.

“Shimshal è una città remota situata a 55 km da Passu, nel Gilgit Baltistan. Per secoli non c’è stato alcun collegamento stradale con Shimshal e gli abitanti del luogo dovevano camminare per giorni su un sentiero impervio di montagna, attraversando il fiume anche 45 volte – continua il biker pakistano – Nel 1985, la comunità di Shimshal ha iniziato a costruire un collegamento stradale. Circa 150-250 volontari di Shimshal si sono offerti per dare una mano. Dopo diciotto anni di duro lavoro, hanno terminato la costruzione di una via percorribile con le jeep tra Shimshal e Passu.
Nel 2003, una jeep apparve per la prima volta a Shimshal. L’intero villaggio si riunirì in riva al fiume per dare un caloroso benvenuto. La gente portò pentole piene di latte. Versarono il latte sul veicolo, come offerta. Tutti erano in lacrime.
La strada per le jeep rimane una delle più pericolose da percorrere. E’ stretta e scavata nella parete a strapiombo della ripida gola del fiume Shimshal. Inoltre, la pista fatta di ghiaia è poco curata. Otto operai, muniti solo di pale, hanno il compito impossibile di occuparsi della strada non asfaltata lunga 50 km, soggetta a frane, inondazioni e forti nevicate.
Sebbene oggi il viaggio verso Passu richieda solo tre ore di jeep,  ho impiegato due giorni per completarlo in bicicletta.”

Di seguito, un breve video del viaggio di Kamran sulla strada per Shimshal.

Qualche giorno fa, in occasione della Giornata mondiale della bicicletta (3 giugno), Kamran ha dedicato un post alla sua fedele compagna di avventura a due ruote:

“50.000 chilometri con te: arrampicando montagne, attraversando giungle e deserti.
Abbiamo affrontato pioggia e neve, vento e tempeste, polvere e ombre.
Abbiamo condiviso sorrisi e lacrime, gioia e dolore, benedizioni e ferite.
Ogni centimetro che ho percorso, ogni persona che ho incontrato, ogni storia che ho conosciuto, è stato solo grazie a te. Mi hai portato più lontano dei miei sogni.
Di giorno mi hai portato. Di notte aspettavi fuori dalla mia tenda come un cavallo fedele.
Durante quelle albe che risvegliano, quei tramonti nostalgici, quelle notti oniriche piene di stelle, eravamo insieme, in ogni momento.
La gente pensava che fossi solo, ma tu eri lì con me. Dicevano che ero perso, ma tu mi hai mostrato la strada. Ogni volta che dubitavo di me stesso, trovavo coraggio solo guardando te.
Come dimenticare quelle tracce infinite e gli innumerevoli passaggi in quota! In discesa, volavo!
Era reale? Forse non è successo niente, era solo un sogno.
Ma questo non importa.
Un altro anno. E un altro viaggio ci aspetta.
Un’avventura sui sentieri dimenticati, inseguendo orizzonti infiniti, con il sole che ci sorride.”

 

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