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11 Gennaio 2022

Ciaspole · Walking · In montagna con le racchette da neve · L'arte di camminare

La camminata con le ciaspole – 2: quali terreni possiamo affrontare con le racchette da neve?

camminare con le ciaspole

Con le ciaspole non si possono affrontare tutti i terreni invernali. Per questo motivo, se un percorso è considerato sci-alpinistico o alpinistico, bisogna fare le dovute valutazioni riguardo la pendenza dei pendii da affrontare, i traversi, la presenza di rocce o peggio di creste.

I percorsi in piano o falsopiano sono generalmente affrontabili. Le ciaspole, quelle a pera per intenderci, erano nate proprio per spostarsi nelle regioni del Nord-Europa e America per percorrere le grandi pianure innevate.

Le salite vanno sempre affrontate sulla massima pendenza, ovvero con faccia a monte. Il rampone di fronte e sotto la ciaspola in questo modo lavorerà entrando bene e completamente nella neve così da fornire la massima stabilità.

Su terreni con pendenza sotto i 20° tutta la ciaspola aderirà al terreno. Con il crescendo dell’inclinazione lavorerà sempre di più il rampone frontale e per salire occorrerà creare dei gradini, un po’ come si fa nelle tecniche di progressione con i ramponi. Prima di procedere con il passo occorre che il piede che rimarrà fermo sia in posizione solida. Tutta la gamba dovrà essere tesa e in asse in modo da non sforzare troppo il quadricipite. Una volta portata avanti la gamba e posata la ciaspola sul nuovo gradino potremo portare gradualmente il peso su di essa e progredire con il passo. Se il gradino che dobbiamo superare è particolarmente alto possiamo ridurre il passo accoppiando i piedi e poi spingendo con entrambe le gambe per portare su il busto.

Pendenze sopra i 30° vanno valutate attentamente, perché a quel punto entriamo su pendii tipicamente alpinistici che diventano particolarmente disagevoli per la progressione con le ciaspole.

I traversi sono la situazione più difficile nella progressione con le racchette da neve. Quando il manto nevoso è morbido o farinoso sono abbastanza facili da affrontare per via dell’ampio sprofondamento, i casi più difficili invece sono quelli con nevi dure o compatte.
Molte ciaspole non hanno una forma idonea ai passaggi di traverso. Spesso solo la parte anteriore aderisce bene al pendio rimanendo per metà fuori dalla neve. Se vogliamo aderire completamente al terreno occorre piegare la caviglia in modo non naturale, per seguire la linea del percorso. Questa soluzione, oltre ad aumentare il rischio di cadute per scivolamento, affatica in modo anomalo le articolazioni, quindi è da evitare se è per lunghi tratti.
Se il pendio è molto ripido il consiglio è quello di affrontarlo con le ciaspole a valle in modo parallelo, tecnica molto lenta, o a monte facendo aderire il rampone al pendio (gradinando in orizzontale).
Nei casi di pendii non troppo ripidi si può mantenere la ciaspola a monte con la punta rivolta verso la direzione di marcia e l’altra ciaspola leggermente piegata verso valle in modo che la caviglia non lavori flessa e il rampone della ciaspola possa aderire perfettamente al terreno.
In questi casi l’uso dei bastoni è importante per mantenersi in equilibrio.

La discesa su forti pendenze si affronta con piccoli passi in modo da far aderire alla perfezione i ramponi ed evitare spiacevoli scivolate. Le ciaspole si mantengono parallele come per le forti pendenze in salita con le punte questa volta rivolte entrambe a valle. Viene di istinto tenere le ciaspole di traverso, ma così facendo si rischia di cadere o scivolare, oltre ad affaticare le articolazioni. Abbassare il baricentro tenendo le gambe leggermente flesse può aiutare sia la stabilità che l’equilibrio. Importante è che il nostro baricentro non esca mai dall’area che si forma tra una ciaspola e l’altra tra i nostri piedi. Su nevi morbide e farinose possiamo divertirci ad allungare il passo, le cadute non sono pericolose e ci si può divertire a fare quasi dei salti in discesa con ampi sprofondamenti.

Questo articolo non vuole essere esaustivo, ma dare solo alcune indicazioni indispensabili per chi non ha mai provato la progressione con le ciaspole, soprattutto su terreni in pendenza. Il consiglio è quello di affrontare, almeno la prima volta, il terreno invernale facendovi aiutare da una guida alpina, un professionista abilitato, che può insegnarvi a ciaspolare e farvi conoscere i rischi dell’ambiente innevato.
Nelle località turistiche troverete sempre degli ottimi programmi per principianti organizzati dalle guide. Il consiglio, in genere, è di non affrontare la montagna se non si conoscono le tecniche e l’ambiente. La migliore arma per mitigare il rischio ed evitare i pericoli è da sempre la formazione personale.

Fonte foto: www.ferrino.it