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22 Giugno 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Mario Vielmo alla rincorsa del suo dodicesimo Ottomila: il Gasherbrum I

Mario Vielmo, foto di archivio. Fonte: facebook

E’ il terzo tentativo sull’undicesima montagna più alta della Terra per l’alpinista di Lonigo

Dopo Marco Confortola, un altro alpinista italiano è arrivato in Pakistan. Si tratta di Mario Vielmo che ha ufficializzato, solo poche ore fa, da Skardu, la sua nuova sfida: il Gasherbrum I, noto anche come Hidden Peak o K5.
E’ una montagna del massiccio del Gasherbrum, situato nella regione Himalayana del Karakorum ed è l’undicesima montagna più alta della Terra.
Vielmo lo ha annunciato con un post, sui suoi canali social:
“Oggi finalmente posso comunicare e ufficializzare l’inizio di una mia nuova avventura in Karakorum.
Dopo mille difficoltà tra tamponi, Visti che non arrivavano e voli cancellati finalmente sono atterrato a Islamabad capitale del Pakistan, per poi ripartire ed arrivare a Skardu. Il mio Karma mi ha portato qui per scalare il Gasherbrum 1, 8.080 m.
Un Ottomila che già conosco perché ho già provato a scalare altre due volte. Il primo tentativo risale al 2011 quando arrivai a 120 metri dalla vetta. Ricordo quando mi trovai solo alle 10 del mattino, in perfetto orario rispetto alla tabella di marcia che mi ero prefissato e stavo bene. Mi sarebbe servita solo un’altra ora per raggiungere la cima, ma improvvisamente una tempesta di vento e neve mi obbligò a decidere in fretta se continuare a salire o scendere. Fu una scelta assai difficile da prendere in pochi istanti.
Lassù non c’è spazio per gli errori, è in gioco la tua vita, e uno sbaglio può essere fatale.
Avevo promesso a una persona cara che se qualcosa fosse andato storto sarei sceso senza indugi. E mi affidai anche al mio istinto, così scesi dalla montagna.
Anche la seconda volta nel 2018 ho dovuto rinunciare alla vetta. Durante la spedizione non mancarono problemi di vario genere e quando fu il momento di tentare la vetta, ancora una volta il brutto tempo e le alte temperature mi fecero desistere e mollare.
Adesso parto ancora più motivato perché come insegna la vita, i sogni non realizzati vanno ricercati, abbiamo sempre altre opportunità se ci crediamo, allora si ritenta nella consapevolezza non del risultato a tutti i costi, che comunque ha il suo grande valore, ma consci della meravigliosa esperienza che si potrà vivere
La montagna resta per me qualcosa che va oltre l’ avventura nonostante le mille difficoltà che s’incontrano in queste scalate.
Quello che io provo durante questi viaggi nasce dalla mia anima seguendo la magica attrazione verso l’aria sottile delle grandissime altezze Ora sento che è arrivato il momento di scalare gli ultimi 120 metri di questa grandiosa montagna.

Ringrazio immensamente chi mi è stato vicino sostenendo le mia scelta nel partire in questo momento particolarmente difficile dove viaggiare in terre lontane è praticamente un impresa.”