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8 Aprile 2019

Ambiente e Territorio · Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Messner contro il concerto di Jovanotti a Plan de Corones (2.275 m)

Reinhold Messner. Fotogramma IPA. Fonte: AdnKronos.com

Reinhold Messner: “Non posso vietarlo, ma lo farei se potessi”. La dichiarazione dell’alpinista sorprende il WWF

Reinhold Messner si schiera contro il concerto che Jovanotti ha annunciato per l’estate sulla cima di Plan de Corones in Alto Adige, a 2.275 metri di altitudine, dove il grande alpinista ha aperto uno dei suoi musei dedicati alla storia dell’alpinismo.

Una presa di posizione dura non contro l’artista ma contro uno spettacolo che, secondo Messner, “non ha senso in montagna, lo si dovrebbe fare altrove”.

“Non giudico Jovanotti come artista, non lo conosco bene – dice Messner a ‘La Repubblica’ – ma mi sembra insensato fare un concerto in cima alla nostra montagna d’estate. Semplicemente perché non è una cosa necessaria. Se fossi l’unico proprietario di Plan de Corones non autorizzerei mai, né tantomeno organizzerei, un concerto di questo tipo. Sto provvedendo a comunicare il mio disappunto alle funivie del comprensorio Kronplatz”.

“Il problema è che a Plan de Corones si vogliono copiare eventi simili che hanno avuto successo in altre località turistiche montane – insiste Messner – ma così la montagna viene snaturata. Come con la moda delle piattaforme di vetro che permettono di vedere l’abisso sotto i propri piedi. Si è cominciato con la Skywalk nel Grand Canyon e si sono diffuse un po’ ovunque sulle montagne. L’abisso lo puoi capire solo quando sei esposto veramente, in quel modo invece si commercializza e si strumentalizza la montagna. Questo concerto porta inquinamento acustico e una presenza eccessivamente invadente.

“Quelle dell’alpinista Reinhold Messner sulla tappa del Jova Beach Party a Plan de Corones sono dichiarazioni sorprendenti” ha fatto sapere il WWF Italia in una nota in cui sottolinea di avere “a cuore la conservazione degli habitat naturali più delicati” e, proprio per questa ragione, di aver “chiesto agli organizzatori del Jova Beach Party che in ciascuna tappa venissero rispettati i criteri più rigorosi, a partire da approfondite Valutazioni di Incidenza ogni qualvolta in prossimità di aree naturali protette, anche chiedendo lo spostamento delle località quando i dati disponibili indicavano che il rischio degli impatti sugli ecosistemi era troppo alto, così come è accaduto per Torre Flavia a Ladispoli”. “La zona che sarà interessata dal concerto di Plan de Corones è già fortemente antropizzata e modellata in base alle esigenze del turismo di massa – sottolineano gli ambientalisti – Il comprensorio, con circa 30 impianti di risalita che hanno una capacità di trasportare oltre 70.000 persone ogni ora e i 119 chilometri di piste da sci, alcune delle quali funzionanti anche di sera, registra ogni inverno quasi mezzo milione di arrivi e oltre 2 milioni di pernottamenti (dati ASTAT 2014/2015), e il futuristico Museo della Montagna realizzato dallo stesso Messner richiama migliaia di turisti anche d’estate, contribuendo ai quasi 3 milioni di pernottamenti estivi del comprensorio (dati ASTAT 2017). Per il concerto del Jova Beach Party, i partecipanti arriveranno unicamente a piedi o sfruttando gli impianti di risalita esistenti”.
“Ben diverso – conclude il WWF – sarebbe stato un concerto nei vicini Parchi Naturali di Fanes-Sennes-Braies o delle Vedrette di Ries: luoghi naturali in cui le specie animali e vegetali tipiche delle Alpi possono prosperare protette, nonostante i ripetuti tentativi di aprire la caccia anche a specie protette come marmotta e stambecco oltre al tentativo di legalizzare gli abbattimenti di lupi e orsi, che il WWF ha contrastato con forza e rigore”.

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